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«Nulla sarà più come prima» così amano dire i catastrofisti, lasciando intendere che tutto sarà peggio di prima e consapevoli che le previsioni negative piacciono al pubblico, che giudica chi le fa serio ed affidabile. Fortunatamente i catastrofisti quasi sempre hanno torto e lo dimostra la storia dell’umanità che, pur tra catastrofi e difficoltà di ogni tipo, ha visto il consorzio umano affrancarsi dalla condizione bestiale dei primordi e conquistare livelli di dignità e condizioni materiali sempre migliori per un numero crescente di uomini e di donne. Anche nel mondo delle flotte aziendali, dopo l’avvento della pandemia, la frase cara ai catastrofisti è risuonata come un monito e una previsione nefasta. E quando alla pandemia si è aggiunto il crollo dell’economia, la carenza di prodotti energetici e di componenti per auto e poi l’inflazione e poi la guerra è sembrato che i catastrofisti avessero ragione.
Per capire che alla fine avranno avuto torto occorre aspettare ancora un po’, ma la pandemia sta diventando endemica ed è già un dato di fatto che i suoi effetti sono destinati ad attenuarsi nel tempo e comunque ad essere sempre più sotto controllo. Così come si spera di controllare gli effetti della guerra.
Il mondo delle flotte auto ha certamente accusato il colpo della crisi. Lo smart working e il rallentamento dell’economia hanno ridotto i viaggi. La carenza di auto nuove ha reso difficile la sostituzione delle auto circolanti, ma ha rivalutato le vetture usate a beneficio delle società di noleggio e a beneficio di tutti coloro che vogliono cambiare auto e che sono agevolati nell’operazione dall’incassare una parte della somma necessaria all’acquisto grazie alla rivendita dell’auto che possiedono. In tutta Europa, poi, in coincidenza con la crisi in atto, è aumentata la penetrazione delle auto elettriche e a basso impatto di emissioni nocive ed è aumentata l’attenzione per lo sviluppo dell’auto condivisa (car sharing, car pooling, noleggio a breve termine). E per quanto riguarda i produttori di automobili va segnalato che vi sono case molto importanti in cui il calo delle vendite degli ultimi tempi non ha coinciso con un calo dei profitti, che anzi sono aumentati. Non pare quindi lontano il momento in cui si potrà dire «nulla è più come prima perché molto è meglio di prima» confermando la famosa frase di Einstein: «La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi».
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