Il Whitney Museum si rifinanzia e il Met ancora il deficit al Fondo d’emergenza
Con l'operazione il museo progettato da Renzo Piano rimanda al 2031 la restituzione del debito, il Met costituisce il fondo di emergenza da 75 milioni di $, riassegnando fondi di dotazione flessibili e beneficiando di nuovo fundraising
di Maria Adelaide Marchesoni
4' di lettura
Il Whitney Museum per far fronte alla pressione e all'incertezza dovute alla pandemia ha completato l'operazione di rifinanziamento con una nuova emissione obbligazionaria - circa 76 milioni di dollari di bond a tasso fisso della serie 2021 emesse dal Trust for Cultural Resources for the City of New York per conto del museo - che permetterà di evitare la scadenza del rimborso del capitale di 50 milioni di dollari l'anno prossimo, rinviando l'impegno al 2031. Le nuove obbligazioni sono state apprezzate dal mercato (tre volte oversubscribed) ed è stata ampliata la base degli investitori, compresi quelli che preferiscono gli investimenti ambientali e socialmente utili, privilegiando la diversificazione del portafoglio, ma anche i rendimenti esenti da tasse.
Il rating
Fitch Ratings ha assegnato un rating 'AA' con un Outlook stabile in quanto ritiene che il Whitney Museum abbia una struttura sufficiente per gestire i flussi fino alla scadenza del debito di quasi 100 milioni di dollari nel 2031. Le obbligazioni rifinanziate sono state emesse nel 2011 per il finanziamento della nuova sede da 422 milioni di dollari progettata da Renzo Piano e situata tra la High Line e il fiume Hudson, nel Meatpacking District.
I conti 2020
Prima della pandemia, i visitatori annuali si attestavano intorno al milione, ma dopo la riapertura a settembre con una capacità limitata al 25% l'affluenza ha subito in deciso calo e nell'anno fiscale 2020, chiuso lo scorso giugno, il Whitney Museum ha ospitato circa 550.000 visitatori, in deciso calo rispetto a 1,2 milioni di presenze del 2019. La flessione delle entrate, secondo quanto indicato nell'analisi della società di rating Fitch, persisterà fino al 2021 e determinerà un deficit operativo fino a 4,5 milioni di dollari per poi migliorare gradualmente fino ai livelli precedenti la pandemia entro il 2023. I ricavi, inclusi l'ammissione e le membership, rappresentano circa un terzo delle entrate operative e nell'anno fiscale 2020 le membership sono diminuite del 19% a 54.000 (7,8 milioni di dollari) in gran parte a causa della chiusura prolungata del museo, ma l'ammontare rimane abbastanza coerente con la sua media triennale dall'anno fiscale 2017 al 2019. Fitch prevede che le membership diminuiranno ulteriormente nell'anno fiscale 2021 così come i ricavi da biglietteria che evidenzieranno una riduzione pari a circa un terzo della media dell'ultimo anno, prima di stabilizzarsi e tornare alla tendenza nel medio termine. Tra le altre entrate del 2020 il museo ha beneficiato dei redditi da investimento (15,8 milioni di dollari) e delle attività nette liberate dalle restrizioni ovvero parte dei fondi non più vincolati e dichiarati liberi per far fronte agli effetti della pandemia (10,2 milioni di dollari) che hanno rappresentato il 44% delle entrate operative. Nonostante la pressione sui ricavi, la base di donatori nel 2020 del Whitney Museum è rimasta solida, con donazioni e raccolta fondi stabili a 11,8 milioni di dollari rispetto ai livelli dell'anno precedente, con un aumento delle donazioni vincolate ai programmi per 64 milioni di dollari.
New York e il Met
La pandemia è stata particolarmente dura per le istituzioni culturali di Manhattan che hanno dovuto chiudere e affrontare la prospettiva di un inverno difficile, con il sindaco di New York Bill de Blasio che questa settimana ha avvertito che potrebbe esserci un altro lockdown dopo Natale. Anche per il Metropolitan Museum of Art la significativa riduzione dei visitatori nel periodo della chiusura (dal 13 marzo) ha determinato un pesante calo delle entrate e l'anno fiscale 2020 si è chiuso con un deficit operativo di 7,7 milioni di dollari (2,3 milioni di $ di surplus nel 2019), dopo il trasferimento di 32 milioni di dollari del FER il fondo di emergenza da 75 milioni di $, costituito da fondi di dotazione flessibili riassegnati e da nuove raccolte di fondi da parte degli amministratori e dei principali donatori. Senza questo trasferimento il deficit operativo sarebbe stato nell'ordine di 40 milioni di $. Le azioni per far fronte alla situazione hanno interessato la forza lavoro con la riduzione di 81 unità del numero dei dipendenti delle attività relative a Visitor Experience, Merchandising e Retail, per lo più part-time; è stato offerto un programma di pensionamento volontario (”VRP”) a 105 persone, di cui 49 sono state accettate entro il 30 giugno; sono stati annunciati tagli alle retribuzioni dei dirigenti. La riduzione dell'organico è proseguita anche nei mesi successivi la chiusura dell'esercizio e ad agosto l'organico ha subito un'ulteriore riduzione del 15%.
I ricavi
Gli ingressi e le membership rappresentano il contributo più significativo dei ricavi del Met in calo del 45% a 51,8 milioni di dollari, entrambi fortemente influenzati dalla chiusura. I ricavi da ingressi sono diminuiti del 32% a 37,5 milioni di dollari, le membership del 21% a 22,9 milioni di dollari. Le attività ausiliarie, che riflettono principalmente le attività di vendita al dettaglio e di ristorazione del museo hanno evidenziato una perdita 13,6 milioni di dollari rispetto a 1 milione di dollari di utile netto nell'anno precedente. La situazione rimane difficile e nei mesi a venire il museo continuerà ad affrontare significative incertezze finanziarie e operative. Il turismo a New York è ai minimi storici e i vincoli imposti dal contingentamento limitano significativamente il numero dei visitatori. Dal canto suo il Met ha beneficiato nell'anno fiscale 2020 di 208,7 milioni di dollari di donazioni filantropiche, quote associative e sostegno governativo. Una boccata di ossigeno in questo difficile anno.
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