Ilaria Cucchi querela Salvini. L’ex ministro: «Me ne farò una ragione»
Il leader della Lega aveva affermato che il caso del giovane geometra romano «dimostra che la droga fa male»
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Ilaria Cucchi presenterà una querela per le affermazioni fatte dall'ex ministro Matteo Salvini dopo la sentenza con cui la Corte d'Assise ha condannato cinque carabinieri, due per omicidio preterintenzionale, in relazione alla morte del fratello Stefano. Salvini aveva affermato che il caso del giovane geometra romano «dimostra che la droga fa male».
L'appello al ministro dell'Interno
Facebook non oscura «i commenti ed i post di insulti e minacce e falsità che, molto bene organizzati, sono comparsi sui social dopo la presa di posizione pubblica dell'ex ministro dell'Interno», ha scritto Il aria Cucchi in un post su Facebook. Aggiungendo: «Mi piacerebbe tanto che l'attuale ministro dell'Interno sostituisse la costituzione di parte civile fatta proprio da Salvini con la propria. Non sono un avvocato ma forse potrebbe essere possibile».
Il riferimento è alla costituzione di parte civile del Viminale, quando ancora era in carica Salvini come ministro, nel processo sui depistaggi per la morte del giovane: un procedimento che è appena cominciato. A corredare il post c'è una delle foto diventate un simbolo della battaglia per la verità portata avanti dalla sorella di Stefano in questi anni: lei che davanti al tribunale espone le foto choc del cadavere del fratello sul tavolo autoptico.
La replica del leader della Lega
«Me ne farè una ragione», ha commentato l’ex ministro dell’Interno Salvini. «Mi ha querelato anche Carola Rackete - ha aggiunto -. Dopo le minacce di morte dei Casamonica, i proiettili in busta e le scritte sui muri, non è una querela a farmi paura anzi. Andremo avanti perché il Parlamento approvi la legge “droga zero” per cancellare la droga, gli spacciatori di droga da ogni angolo della città». Inoltre ha spiegato che «io combatto ogni genere di droga in ogni piazza italiana, punto. La sentenza ha fatto giustizia chi ha sbagliato ha pagato».
Gli altri attacchi arrivati dal web
Ilaria Cucchi «sfrutta il fratello tossico per il proprio successo». Questo era scritto nel post di un consigliere regionale del Lazio di Cambiamo!, Adriano Palozzi, già Fi, poi cancellato con tanto di scuse. Il post però è rimasto su Facebook abbastanza per circolare e indignare il web. Anche per i toni usati. Nel post Palozzi sosteneva che Cucchi «è stato maltrattato» e lo definiva «tossico» gettando un velo anche sulle condanne dei due carabinieri.
«Stefano Cucchi ha avuto finalmente giustizia (Bah)! -scriveva in particolare Palozzi- La sorella finalmente è soddisfatta e si lancia in una nuova e brillante carriera politica o nello spettacolo (insomma cerca un modo per guadagnare). Stefano Cucchi sarà anche stato maltrattato e per questo ci sono state delle condanne (giuste? Bah)! Va però ricordato che non parliamo di uno studente modello o di un bravo ragazzo di città bensì di un tossico preso con 20 grammi di hashish e con alcune dosi di cocaina destinate evidentemente allo spaccio e pure abbastanza spocchioso». Il post, intitolato "Io non sto con Ilaria Cucchi", si concludeva con l'attacco ad Ilaria. «Per carità nessuno può morire e deve morire di botte ma neanche può passare per vittima o per eroi lui e tantomeno la sorella che sta sfruttando il fratello tossico per il proprio successo!». Le parole sono state poi cancellate con tanto di scuse («tolgo il post sulla vicenda Cucchi perché ormai su Facebook non è più possibile esprimere una opinione senza essere fraintesi o giudicati. Mi scuso con chi si è sentito offeso non era questo lo scopo!»).
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