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Iliad ripristina la rete andata in down per la rottura di cavi nel Pavese

Alcuni cavi tagliati nel Pavese hanno causato il down della rete Iliad, andata giù attorno alle 14 di martedì 2 maggio 2023. Allarme rientrato. Per l’azienda è evento di «eccezionalità assoluta»

di Andrea Biondi

Articolo aggiornato il 3 maggio alle ore 17

3' di lettura

Il taglio di alcuni cavi in provincia di Pavia, per l’esattezza quattro, ha buttato giù l’intera rete di Iliad. Emergenza rientrata ora con alcune segnalazioni che restano sul sito Downdetector, ma legate perlopiù allo smaltimento e a problemi temporanei. Per questo il gruppo diffonde una nota per «fare chiarezza su quanto accaduto, dopo esserci concentrati nella prima fase sulle azioni necessarie al rapido ritorno a pieno regime».

La versione di Iliad

Ecco quindi la versione di Iliad: «Ieri alle 14.01 si è verificato il taglio di una fibra in provincia di Pavia, seguito da un secondo taglio di altre tre fibre alle 14.14 in un altro luogo, sempre in provincia di Pavia. I nostri tecnici sono arrivati sul posto tempestivamente e a partire dalle 14.54 il servizio è andato verso una graduale e costante risoluzione, riducendo sempre di più il numero di utenti impattati».

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Evento eccezionale

I tagli di fibra, spiega ancora la telco, «sono eventi frequenti; quello che è rarissimo è un taglio di più fibre in tempi così ravvicinati in luoghi diversi. Nonostante l’eccezionalità assoluta di quanto avvenuto, continueremo a impegnarci affinché in futuro anche un evento così eccezionale non abbia impatti sull’esperienza dei nostri utenti».

Disservizi in tutta Italia

Così va verso la definitiva conclusione una giornata di passione per la compagnia telefonica arrivata in Italia nel 2018 e dallo scorso anno partita con l’offerta di servizi fissi in fibra oltre al mobile. Disservizi ci sono stati soprattutto al Centro e al Nord. Ma in tutta Italia sostanzialmente situazione critica per gli utenti Iliad, andata in down più o meno dalle 14 in poi, stando ai dati del sito downdetector.it, la piattaforma online di Ookla che fornisce agli utenti informazioni in tempo reale sullo stato di vari siti web e servizi e che, sul tema, è uno dei servizi più consultati.

Un problema che colpisce «democraticamente»

Problemi, quelli dei down sulla rete, che accadono ciclicamente alle varie telco, va detto. Fra gennaio e febbraio disagi sono stati registrati da Vodafone (24 gennaio) o anche da Tim (4 febbraio). Insomma è un momento che inevitabilmente prima o poi arriva per tutti gli operatori di telefonia, fissa e mobile. Per Iliad il problema più impattante è stato sul traffico voce, mentre per i dati la problematica, pur evidente, è stata meno rilevante. «Siamo consapevoli del disagio e stiamo lavorando per risolverlo quanto prima», ha commentato a caldo l’azienda.

A Iliad sul fisso il 3,4% del segmento Ftth

Pomeriggio difficile dunque per una Iliad che, a metà marzo in occasione della diffusione dei dati del 2022, ha comunicato in Italia di aver avuto «un milione di utenze mobili nette attivate solo nel 2022, raggiungendo così i 9,5 milioni. Sul fisso, l'offerta in fibra ottica 100% FTTH ha dimostrato un grande successo con 109 mila attivazioni in soli 11 mesi, rappresentando ad oggi circa il 3,4% del segmento FTTH».

La start up italiana migliora ma conti ancora in rosso

Il Gruppo Iliad, il sesto più grande operatore di telefonia mobile in Europa, viene da un 2022 caratterizzato da segni più. Per trovare quelli di tenore opposto occorre andare all'ultima riga del business in Italia. Dove la telco guidata dall'amministratore delegato Benedetto Levi ha riportato numeri in crescita per ricavi (927 milioni di euro, in miglioramento del 15,5%) ed EbitdaaL (211 milioni rispetto agli 80 milioni di euro registrati al 2021). Il rosso finale si è però attestato sui 169 milioni (comunque molto meglio dei -248 milioni del 2021) con flussi di cassa negativi per 170 milioni di euro, ma anche in questo caso ben meglio dei -333 milioni dell'anno prima.

Le sirene del consolidamento

C'è ancora da digerire evidentemente la fase di start up per l'operatore arrivato in Italia nel 2018 e che lo scorso anno, a febbraio, ha tentato invano il colpo grosso puntando 11,2 miliardi su una possibile acquisizione di Vodafone Italia. Una profferta respinta sul nascere dalla multinazionale delle Tlc. Anche se proprio ultimamente hanno ripreso quota le indiscrezioni su dialoghi in corso fra Vodafone Group e Xavier Niel che della compagnia guidata dalla ceo Margherita Della Valle – appena nominata in via definitiva dopo un interim partito a dicembre in sostituzione dell’ex ceo Nick Read è azionista al 2,5 per cento.

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