«Illy Caffè cresce del 34% negli Usa, nuovo focus su Emirati e Asia»
Intervista a Cristina Scocchia, da sei mesi alla guida di Illy Caffè
di Giorgio dell'Orefice
3' di lettura
«Raddoppio del fatturato negli Stati Uniti che devono diventare per noi un “secondo mercato domestico”, crescita robusta anche in Cina per poi proseguire col promettente sviluppo dell’e commerce anche al di là delle restrizioni pandemiche».
Sono gli obiettivi di Cristina Scocchia, da sei mesi alla guida di Illy Caffè, previsti dal piano industriale che tratteggia una traiettoria di crescita a 3/5 anni e illustrati in questo primo bilancio con Il Sole 24 Ore. «Sono stati sei mesi nei quali non è mancato nulla: dalla coda post pandemica alla guerra fino ad arrivare agli aumenti dei prezzi delle materie prime. Ma abbiamo preso atto del contesto macroeconomico e abbiamo definito un piano a cinque anni che punta al rafforzamento in Italia, negli Stati Uniti e in Cina».
Un piano che già sta dando frutti?
Direi di sì visto che in questo primo semestre i ricavi sono cresciuti del 21% al grazie ai progressi bilanciati in tutti i mercati e alla crescente efficienza operativa.
E la redditività come procede?
Siamo a un incremento rotondo dell’Ebidta ma è un dato che non vogliamo enfatizzare. Perché nei primi sei mesi del 2021 si sono scontate anche alcune restrizioni dovute al Covid e non ci sembra giusto fare un confronto. Il punto che ci interessa di più è che i primi risultati di mercato stanno confermando che le scelte strategiche vanno nella giusta direzione.
Ad esempio?
Innanzitutto, la scommessa sugli Usa e sull’e commerce. Le vendite negli Stati Uniti sono aumentate del 34% e secondo le nostre previsioni diventeranno il secondo mercato dopo l’Italia. Quasi un ‘secondo mercato domestico'. Sul piano interno è ripartito forte il canale horeca, quello nel quale siamo nati, mettendo a segno un incremento del 30%. Infine, la Cina, altra area sulla quale puntiamo a un raddoppio delle vendite nel medio termine e che nel primo semestre ha registrato un promettente +16%
L’e commerce è un’eredità dell’emergenza Covid ma la sua crescita sta continuando?
È l’altro grande pilastro della nostra strategia. Intanto nei primi sei mesi 2022 il giro d’affari dell’e commerce è aumentato dell’11%. Oggi le vendite online pesano per il 15% sul nostro fatturato e siamo convinti che si possa arrivare nel medio termine al 20-30%. D’altro canto, la crescita non può avvenire consolidando i Paesi e i canali dove si è già forti ma necessariamente differenziando gli sbocchi e le modalità di accesso al mercato.
Che tipologia di prodotti vengono venduti on line?
Oggi le vendite on line globali sono per il 52% capsule e per il 48% invece caffè macinato e macchine. La percentuale delle capsule sale invece al 75% nelle vendite on line in Italia.
Quali sono gli altri pilastri del piano industriale?
Le leve saranno brand e sostenibilità. In primo luogo, vogliamo rafforzare il nostro posizionamento distintivo legato alla qualità elevata e sostenibile. Siamo made in Italy premium ed è un’immagine che vogliamo consolidare. E poi c’è il tema della sostenibilità sul quale il gruppo è già da tempo impegnato in particolare sugli ambiti della sostenibilità ambientale e su quella sociale che prevede il coinvolgimento delle comunità di fornitori.
E per il futuro, quali altri sviluppi intravede?
Oggi siamo presenti in 140 paesi. Quindi già possiamo contare su una distribuzione capillare. Per questo l’obiettivo è rafforzarsi in quei mercati dove già siamo presenti con un posizionamento premium secondo una strategia a fasi. Oggi siamo focalizzati sul crescere dimensionalmente in Europa, Usa e Cina mentre in un futuro più prossimo punteremo sugli altri paesi asiatici e su quelli del Medio Oriente.
loading...