Imballaggi: nuovi obblighi per esportare in Germania
Dal 1° luglio si amplia la platea di imprese esportatrici che dovranno adempiere alle nuove regole tedesche. Chi non lo fa rischia sanzioni e il divieto di vendita
di Roberta Miraglia
I punti chiave
2' di lettura
Dal prossimo 1° luglio si amplia la platea di imprese esportatrici verso la Germania che dovranno adempiere agli obblighi previsti dalla legge tedesca, alquanto severa, sugli imballaggi, pena pesanti sanzioni pecuniarie (fino a 200mila euro) e il divieto di vendita.
Gli obblighi sono un aggiornamento e un’estensione di quelli previsti da una legge entrata in vigore nel 2019, la “VerpackG”. Le regole in essa previste soltanto per il packaging destinato al consumatore finale da luglio verranno estese al settore B2B e dunque l’intera filiera dell’esportazione sarà coinvolta (gli imballaggi commerciali e per il trasporto, quelli di prodotti contenenti sostanze nocive, il packaging monouso per bevande).
Novità per tutta la filiera
Le novità investiranno potenzialmente l’intera catena di produzione e rafforzano il principio della responsabilità estesa del produttore (EPR), secondo cui ciascun produttore o primo distributore di merce imballata in Germania deve garantire la corretta gestione del packaging fino alla fine del suo ciclo di vita.
Una novità che riguarda un gran numero di aziende italiane, essendo la Germania il principale partner commerciale dell’Italia con un interscambio complessivo che nel 2021 ha superato i 142 miliardi di euro. Particolarmente coinvolto risulta il canale delle piattaforme online, come Amazon, che stanno chiedendo ai propri fornitori di mettersi in regola anche prima, entro il 15 di giugno, pena il blocco delle vendite, poiché per come è concepita la nuova responsabilità rischiano sanzioni anche le piattaforme online.
Le richieste alla Camera di commercio
In questi giorni alla Camera di commercio Italo-Germanica, AHK Italien, stanno pervenendo una notevole quantità di richieste di informazione. «È chiaro che l’estensione ha effetti dirompenti per la platea di aziende interessate dalle novità normative» afferma Simona Bellotti, a capo dell’ufficio Servizi Ambientali di AHK Italien. «Se prima a essere interessate erano le aziende produttrici e distributrici di imballaggi destinati ad arrivare ai consumatori, adesso è tutta la filiera a dover rispettare gli standard previsti. Questo vuol dire che potenzialmente ogni azienda italiana che esporta in Germania, o che opera come fornitrice di aziende tedesche, può essere riguardata dalla questione».
Il primo obbligo è relativo all’iscrizione nel registro centrale tedesco per i produttori di imballaggi, “Lucid”. Un’iscrizione che può essere effettuata online. L’adeguamento è stato deciso nel 2021, è entrato in vigore a gennaio 2022 ma solo dal 1° luglio sarà necessaria l’iscrizione al registro. La seconda condizione per esportare in regola con la VerpackG - nonché pre-condizione per entrare nel Lucid - è avere in essere un contratto di smaltimento degli imballaggi. In Germania ci sono ben 11 sistemi duali di smaltimento, in concorrenza tra loro.
La documentazione richiesta
Molte aziende tedesche in questo periodo stanno chiedendo ai propri fornitori di dimostrare di essere in regola con gli adempimenti di legge. «È chiaro che si pone un tema di informazione e di assistenza anche per tutte le imprese italiane che operano in Germania, e che non hanno contatti con AHK Italien - conclude Bellotti - per evitare che nei prossimi mesi incorrano nelle sanzioni previste. Le richieste di assistenza, del resto, sono aumentate sensibilmente, e abbiamo programmato, anche in cooperazione con Confindustria, diverse occasioni di divulgazione sulla nuova normativa, come webinar e incontri».
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