Immobiliare:affitti più cari per case e negozi se si ridurranno i contagi coronavirus
È questo lo scenario che si prepara per il real estate secondo uno studio di Josas
di Gerardo Pelosi
I punti chiave
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Previsioni in ripresa per il settore immobiliare messo a dura prova dalla crisi pandemica. Nonostante il calo degli investimenti registrato nel 2019 e quello ulteriore durante la pandemia (-31% l'anno scorso), il 2020 si è chiuso con un risultato migliore delle aspettative. La quotazione dei negozi è scesa, a livello europeo, dell'11% ma le previsioni di ripresa sono buone e inizieranno a manifestarsi già dal 2021, e soprattutto nel 2022 ripopolando le vie dello shopping. È questo lo scenario che si prepara per il real estate secondo uno studio di Josas, società romana specializzata nell'immobiliare commerciale.
In Italia ad aver risentito maggiormente della crisi sono stati i negozi (-40%), mentre la grande distribuzione organizzata è riuscita a contenere la contrazione (-20%). Un freno agli investimenti è venuto dalle richieste di riduzione o rimodulazione dei canoni di locazione da parte degli affittuari. Anche lo smart working sta modificando la domanda dell'immobiliare. Un'indagine di Aidp (Associazione italiana dei direttori del personale) evidenzia che oltre il 68% del campione ha dichiarato che prolungherà lo smart working anche nella fase di ritorno ad una “nuova normalità”. Questo sta portando a un'impennata nella richiesta di immobili più “smart”, a supporto delle nuove modalità con cui anche in futuro si svolgeranno mansioni lavorative.
Roma e Milano: la crisi del terziario ha messo in ginocchio gli affitti
Per quanto riguarda gli affitti commerciali a Roma occorre tenere presente che l'emergenza sanitaria ed economica ha messo in crisi il terziario che con quasi 300mila imprese costituisce il 76% del tessuto economico della Capitale. Secondo un'indagine Confcommercio il saldo demografico tra le mancate «nuove aperture» di imprese e il numero delle imprese cessate, alla fine del 2020 e nei primi mesi del 2021 ha prodotto la diminuzione delle imprese del terziario di circa 16mila unità con 44mila posti di lavoro in meno e una perdita di 9 miliardi. A Milano e nell'hinterland la rilevazione segnala che le nuove attività sono diminuite del 17,2% mentre a Firenze nel 2020 le cessazioni di attività sono state circa 350, ma a un passo dal baratro potrebbero essere quasi quattromila. Dati che portano a un eccesso di offerta di locazioni commerciali con conseguente calo dei prezzi.
Le vie dello shopping deserte mentre si ripopolano le periferie
Lockdown, distanziamento e chiusure forzate hanno poi riportato i consumatori nei negozi di quartiere e, in generale, a preferire il commercio di prossimità. Le vie dello shopping sono state penalizzate dall'assenza di turisti e, in generale, dai disagi legati agli spostamenti urbani. Le grandi aziende hanno preso a monitorare le periferie per il rinnovo del loro parco retail, anche in vista del nuovo trend che valorizza gli shop locali, a beneficio dell'economia dei singoli quartieri e dei territori. «Secondo le nostre previsioni, la vera e propria ripresa avverrà dopo l'estate - spiega Raffaele Rubin, fondatore di Josas Immobiliare - perciò quello che consigliamo è di cercare oggi la location più adatta alla propria attività, al fine di beneficiare di un prezzo alquanto conveniente. Quando i contagi inizieranno a scendere e, parallelamente, il numero dei vaccinati salirà, i proprietari rialzeranno i prezzi degli affitti, i quali si riassesteranno lentamente sui livelli pre-Covid. I conduttori si troveranno presto, quindi, a riaffrontare delle trattative in salita».
Tiene il mercato delle seconde case di villeggiatura
Diverso è il discorso per gli acquisti soprattutto per le seconde case di villeggiatura. Il prezzo medio per l'acquisto di un'abitazione turistica è di 2.220 euro al metro quadrato. Secondo un report elaborato dall'Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, il 2020 ha registrato un aumento della percentuale degli acquisti delle case per le vacanze in luoghi turistici, dal 5,9% del 2019 al 6,5% del 2020, complice anche la situazione favorevole dei tassi di interesse per i mutui.
Ripartiranno da Londra le nuove mode tendenze dello shopping europeo
«Dando uno sguardo al panorama internazionale – osserva Rubin - Londra si conferma il centro dello shopping europeo da cui partiranno tutte le nuove mode. Con le riaperture è verosimile pensare che si ricrei entusiasmo intorno al mondo del tessile; da oggi fino a dicembre assisteremo a una progressiva risalita e le aziende cominceranno sempre più ad interessarsi alle location. Vi è anche molto ‘turnover' e tanti di quei brand che hanno recentemente chiuso i propri negozi nei centri storici, probabilmente in autunno, si riaffacceranno sul mercato per non perdere l'occasione di essere tra gli attori della ripresa economica del Paese».
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