Immuni, ecco schermate e specifiche dell’app di tracciamento per il Covid
Arrivano le nuove versioni di Android e iOs con le funzioni necessarie e Bending Spoons pubblica la documentazione
di Luca De Biase
2' di lettura
Escono le nuove versioni dei sistemi operativi Android e iOs che contengono le funzioni necessarie alle applicazioni per il tracciamento digitale dei contatti allo scopo di sviluppare un sistema evoluto di contenimento dell'epidemia di COVID-19.
Intanto, Bending Spoons pubblica su Github la documentazione e la grafica dell'applicazione Immuni che in Italia è stata scelta dal governo, appunto, come interfaccia con le funzionalità appunto sviluppate da Google e Apple e per coordinare il flusso di informazioni con il server centrale in Sogei.
Chi scaricherà il nuovo sistema operativo abiliterà il proprio telefono a far funzionare Immuni, quindi a registrare con il bluetooth gli incontri ravvicinati e, nel caso sia trovato positivo al coronavirus, riceverà dal medico un codice di sblocco e, se lo digiterà, farà scattare il sistema di notifiche per avvertire la rete delle persone con le quali è entrato in contatto fisico recentemente.
Il ministero della Sanità deve ancora far sapere quali parole si leggeranno nelle notifiche. Ma alcune ipotesi di messaggi per i cittadini a rischio sono comunque trascritte nella grafica pubblicata dell'applicazione
Tutto il sistema è volontario. Si deve scaricare il sistema operativo, andare sullo store e scaricare l'applicazione, accenderla e accettare i termini di servizio oltre che la privacy, accettare di ricevere le notifiche, accendere il bluetooth, accettare di collaborare con il medico nel caso di positività, prendere i provvedimenti conseguenti, come chiudersi in casa, farsi testare e così via.
L'attenzione per la privacy è massima. Ma Immuni è in grado di chiedere anche qualche notizia sulla provincia italiana nella quale si trova l'utente - come si vede nella grafica - per poter incrociare i dati di contagio con un luogo.
Nella piattaforma dove la documentazione è pubblicata si è subito sviluppata un'accesa discussione sulle specifiche previste per l'applicazione. La logica open source consente infatti di ricevere commenti e suggerimenti sul software in modo da migliorarlo costantemente
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