Impatto economico miliardario per lo Human Technopole nell’area ex Expo
di Raoul de Forcade
2' di lettura
Circa 6,9 miliardi di euro di spesa, 3,2 miliardi di valore aggiunto e 1,3 miliardi di gettito erariale aggiuntivo. Sono i numeri relativi agli impatti diretti, indiretti e indotti, su un orizzonte temporale di 10 anni, che la realizzazione del Parco della ricerca, del sapere e dell’innovazione nelle aree ex Expo di Milano potrà generare.
I numeri sono definiti in uno studio della European House Ambrosetti, intitolato L’impatto socio-economico della collaborazione tra pubblico e privato nelle aree ex Expo: ispirare la creazione di valore in Italia, e presentato a Cernobbio dall’ex-ministro del Lavoro Enrico Giovannini e da Giuseppe Bonomi, ad di Arexpo, la società titolare dell’area (40% Mise, 20% Comune di Milano, 20% Regione Lombardia, 17% Fondazione Fiera Milano, 2,5% Città metropolitana di Milano).
La ricerca ha l’obiettivo di misurare l’impronta socio-economico del progetto di riconversione dell’area, a seguito dell’insediamento dello Human Technopole, del trasferimento dell’università Statale di Milano e dell’inserimento di una struttura ospedaliera nella zona che, secondo rumors, molto probabilmente sarà l’Istituto Galeazzi.
Tra i dati più significativi individuati nello studio ci sono 6,9 miliardi, tra investimenti e i beni acquistati da imprese e famiglie, come indotto generato dall’investimento (2,4 dei quali creati dalla costruzione fisica delle strutture e degli immobili e i restanti 4,5 dalle attività del Parco); 3,2 miliardi di valore aggiunto (1 generato dalla costruzione fisica delle strutture e degli immobili e i restanti 2,2 dalle attività del Parco).
Inoltre si prevedono 1,3 miliardi di gettito aggiuntivo per le casse dello Stato.
Una somma, quest’ultima, più o meno «pari a quanto lo Stato intende investire (150 milioni circa l’anno per 10 anni, ndr) per Human Technopole», hanno sottolineato Bonomi e Giovannini.
In termini di occupazione, poi, gli investimenti previsti e associati al progetto, si legge nella ricerca, «potrebbero generare nei primi 4 anni (durata prevista della fase cantiere) circa 6.700 unità aggiuntive l’anno, in via diretta, indiretta e indotta. In seguito, a fine cantiere cioè, dal quarto anno in poi, l’impatto si potrebbe attestare a 3mila unità».
A proposito della gara per il masterplan che riguarda l’intera area, Bonomi ha anticipato che le lettere ai soggetti individuati verranno inviate «tra il 12 e il 15 aprile, prima di Pasqua». I destinatari potrebbero essere tre dei quattro operatori che hanno presentato la loro candidatura lo scorso 28 febbraio. Bonomi ha poi aggiunto che «ci saranno 90 giorni per formalizzare le offerte, quindi entro la metà di luglio», queste ultime saranno poi valutate «da una commissione esterna», con la possibile aggiudicazione della commessa «all’inizio dell’autunno».
Lo Human Technopole, mira a diventare un’eccellenza internazionale su temi quali healthcare e lifescience, passando per le biotecnologie, l’agrifood, la nutrizione, la scienza computazionale e i big data.
È, peraltro, importante, ha concluso Giovannini, «procedere senza ritardi nell’attuazione del progetto, assicurandosi che l’ulteriore capacità edificatoria dell’area sia utilizzata in modo coerente con gli obiettivi e le aspirazioni dell’iniziativa, per diventare un punto di riferimento anche per altre progettualità che potranno nascere nel prossimo futuro».
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