Impianti fotovoltaici: triplicano i nuovi allacci nel centro Italia
Primi sette mesi del 2023
di Michelangelo Bonessa
2' di lettura
Triplicano le attivazioni di impianti fotovoltaici nel centro Italia. Secondo i dati forniti da E-Distribuzione, nei primi 7 mesi del 2023 c’è stato un vero boom di nuovi allacci di impianti. Un dato in linea con quello nazionale che solo nella prima parte dell’anno ha visto 220mila attivazioni, per un totale di 2,6 GW di potenza installata, il triplo rispetto allo stesso periodo del 2022, con una crescita delle domande di allaccio di impianti di piccola taglia registrata pari al 150%.
Per quanto riguarda il centro Italia in cima alla classifica c’è l’Emilia Romagna (23.110), seguita dalla Toscana (16.690), Lazio (15.100), Marche (7.215), Abruzzo (6.755), Umbria (4.050) e Molise (1.170).
Un dato che testimonia come siano sempre di più anche le piccole imprese e le famiglie a scegliere di investire in rinnovabili, anche se ancora non basta per dire che la transizione energetica sia del tutto completata: lo stesso governo in estate ha provato a rilanciare il tema inviando alla Commissione europea la proposta del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), il piano che affiancherà il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nel raggiungimento degli obiettivi sull’energia e il clima al 2030.
E in precedenza gli iter autorizzativi erano stati semplificati per gli impianti fino ai 50 Kw. Ma ancora oggi talvolta le procedure si incagliano perché in 4 casi su 10 la documentazione presentata per la richiesta di installazione di impianti di piccola e media taglia risulta incompleta, mancante o con degli errori. E non è un problema da poco, perché delle quattro fasi (preventivazione, permitting, esecuzione e attivazione) quelle prettamente burocratiche sono quelle iniziali. E anche la velocità delle Amministrazioni locali per l’erogazione dei permessi varia molto a seconda dei territori perché spesso mancano le competenze interne. Un tema che si è riproposto non a caso anche con il Pnrr.
E una via può essere quella del modello usato per traghettare il sistema gas dalla dipendenza totale dalla Russia a un modello più sicuro come spiega il Pniec: «Per garantire la stabilità del sistema energetico occorrerà costruire nel medio termine una serie di infrastrutture fisiche la cui realizzazione dovrà necessariamente avere tempi autorizzativi ridotti, pur nel rispetto del dialogo e della condivisione con i territori. L’esempio della autorizzazione con procedura d’emergenza in sei mesi delle due nuove unità galleggianti di rigassificazione e stoccaggio di gas che ci stanno consentendo di traghettare il sistema gas in due anni verso una situazione di sicurezza accettabile anche in assenza di gas russo, dovrà costituire la regola, e non l’eccezione».
Una speranza per tutti i piccoli imprenditori e le famiglie che già ora, come dimostrano i numeri di E-Distribuzione, sono attenti al tema e possono avere benefici economici dall’installazione oltre che quelli ambientali: secondo Otovo, marketplace europeo dedicato alla vendita e installazione di impianti fotovoltaici in ambito residenziale, considerando i «tempi di rientro dell’investimento di circa 4-5 anni, con un rendimento annuale del 20-25%, la scelta di installare un impianto fotovoltaico può diventare molto vantaggiosa per l’efficientamento energetico della propria abitazione, vista anche la possibilità di recuperare il 50% del costo dell’impianto tramite detrazione fiscale in 10 anni».
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