LUNEDì SU RADIO 24

Impresa Italia, viaggio nei distretti senza confini

3' di lettura

Lunedi 14 maggio alle 17.00 in Focus Economia su Radio 24, in «Impresa Italia: viaggio nei distretti senza confini», a cura di Anna Marino e Livia Zancaner, è la volta della Lombardia, regione che per la sua storica vocazione industriale ha sempre fatto da apripista: è stata tra le prime a vedere la nascita di numerosi distretti su tutto il territorio. E dopo aver attraversato la crisi, il tessuto industriale è più solido: calano i fallimenti del 13% sul 2016 e le 23 zone produttive tradizionali hanno accelerato la crescita grazie a una forte ripresa delle esportazioni nel 2017. Un’inversione di rotta che ha portato la quota di export a +7,4% al di sopra di due punti percentuali rispetto alla media nazionale.

Ecco perché il motore produttivo lombardo deve rimanere acceso secondo il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti: «La Lombardia rappresenta circa il 30% del Pil nazionale, però dobbiamo creare le condizioni perché il motore di questa crescita in questi anni, e il 2017 è stato un anno fondamentale di crescita per l'industria lombarda, deve essere alimentato».

Loading...

Partendo da questo tessuto di piccole e medie imprese diverse per storia e per estensione territoriale, la Lombardia nel 2009 ha fatto da apripista anche per i cluster, diventati una delle risposte alla crisi come sottolinea Bonometti: «In Lombardia si parla di cluster perché si è voluto trovare uno strumento, un'apertura del concetto di filiera a università, centri di ricerca, banche e istituzioni, per mettere in condizione soprattutto le piccole e medie imprese di fare filiera e di internazionalizzarsi».

Impresa Italia ha analizzato come sono cambiate le aziende lombarde con l'arrivo dei cluster e che impatto ha avuto mettersi in rete: partiamo dal Lombardy energy cleantech cluster, che raggruppa 90 aziende, 10 Università e Centri di Ricerca, 10 Organizzazioni, 6 Pubbliche amministrazioni, 4 Banche e 3 Media.

Tra le imprese del cluster c'è il Gruppo Donelli attivo dal 1911 nel campo dei trattamenti protettivi, pitturazioni e verniciature industriali, con un fatturato oltre i 40 milioni di euro e circa 250 dipendenti. Spiega la svolta anticrisi Luca Donelli, quarta generazione della famiglia imprenditoriale e responsabile dello sviluppo commerciale di Donelli Alexo nonché Presidente del (di LE2C) Lombardy Energy Cleantech Cluster: «Io mi ritengo fortunato perché ho iniziato nel 2006 e sono entrato nell'azienda di famiglia nel 2009. Abbiamo fatto l'ingresso nel cluster nel 2009 appena è stato fondato e ci siamo resi conto di cosa era veramente l'innovazione. Abbiamo ampliato la quota di mercato, perché il cluster è un' antenna che aiuta le aziende a muoversi tra le opportunità».

Anche nel Bergamasco i distretti si sono evoluti in cluster. La storia imprenditoriale della famiglia Scaglia affonda le proprie radici nella prima metà dell'Ottocento a Brembilla: un piccolo centro della Val Brembana a una ventina di chilometri da Bergamo. Fondato nel 1839 per la produzione di rocchetti in legno e accessori per le macchine tessili, il Gruppo Scaglia progetta e produce manipolatori industriali e fornisce soluzioni per la movimentazione manuale dei carichi e la logistica interna, esporta il 60% e ha sedi dislocate all'estero. Una storia di resilienza come racconta Stefano Scaglia, ad del Gruppo Scaglia e di Scaglia Indeva S.p.A., presidente di Confindustria Bergamo e presidente di Afil, Associazione fabbrica intelligente Lombardia (il Cluster Tecnologico Lombardo per il manifatturiero avanzato che raggruppa 115 imprese, 13 centri di ricerca e 10 associazioni): «La nostra azienda si è aperta all'esterno verso centri di ricerca e catene di fornitura estese e a nuovi mercati. Compiamo 180 anni quest'anno, abbiamo 160 milioni di euro di consolidato e il cluster ci è servito per superare i momenti di crisi».

«Ecco i vantaggi del cluster per l'evoluzione del distretto», come spiega Stefano Pileri, Presidente della Fondazione Cluster Tecnologie Smart Cities & Communities - Lombardia, che conta 72 imprese, 20 centri di ricerca e 7 università: «I cluster contribuiscono all'evoluzione dei distretti perché inseriscono due componenti, quella universitaria che trasferisce la ricerca all'industria, e la cooperazione sistematica tra grandi aziende e piccole aziende». Ma è un'orchestra in cui tutti i componenti devono suonare all'unisono e fare la propria parte.

Riproduzione riservata ©

loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti