Imprese, fiducia in calo per il quarto mese consecutivo. Fiducia consumatori ai minimi dal 2013
Il clima di fiducia peggiora in tutti i comparti ad eccezione dei servizi di mercato dove l’indice rimane sostanzialmente stabile, passando da 95,8 a 95,9
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Fiducia ancora in calo per consumatori e imprese nel mese di ottobre. L’Istat stima una flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 94,8 a 90,1, con una dinamica negativa per il secondo mese consecutivo, toccando il livello più basso da maggio 2013. Giù anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese che diminuisce per il quarto mese consecutivo, passando da 105,1 a 104,5.
Il clima di fiducia peggiora in tutti i comparti (nel settore manifatturiero l'indice passa da 101,2 a 100,4, nelle costruzioni da 159,5 a 157,5 e nel commercio al dettaglio da 110,5 a 108,7) ad eccezione dei servizi di mercato dove l’indice rimane sostanzialmente stabile, passando da 95,8 a 95,9.
L’Istat aggiunge che considerando le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nel comparto manifatturiero si rileva un peggioramento dei giudizi sulla domanda e un incremento delle giacenze di prodotti finiti, mentre sono in leggero miglioramento le attese sulla produzione.
Nelle costruzioni si registra un peggioramento dei giudizi sugli ordini mentre le aspettative sull'occupazione presso l'impresa sono in aumento. L’Istat nel commento aggiunge che dopo la marcata crescita registrata nel corso del 2021, l’indice ha subito un ridimensionamento a gennaio scorso entrando in un periodo di stasi fino a giugno. Da luglio 2022 è iniziata una nuova fase di calo.
Industria: fatturato agosto +3,6%, al top dal 2000
Notizie positive, invece, per quanto riguarda il fatturato dell’industria nel mese di agosto: sempre l’Istat stima che al netto dei fattori stagionali, questo aumenti del 3,6% su base mensile (+3,4% sul mercato interno e +3,8% su quello estero), il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000). Corretto per gli effetti di calendario cresce su base annua del 23,1% (+22,9% sul mercato interno e +23,5% su quello estero). Nei raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali assai marcati per l’energia (+53,2%), più contenuti per i beni di consumo (+22,8%), i beni strumentali (+19,4%) e i beni intermedi (+18,7%).
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