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Imu, per i ritardatari sanzioni ultraridotte con il ravvedimento “sprint”

Corsa al pagamento delle sanzioni ridotte allo 0,1% giornaliero nei 14 giorni successivi alla scadenza ordinaria del 16 giugno

di Marco Mobili

Giugno mese delle tasse, per l'Imu alla cassa il 16

2' di lettura

È ancora aperta la corsa al versamento Imu. Almeno per i contribuenti ritardatari che vogliono giocarsi la carta del “ravvedimento sprint” e ridurre così il peso delle sanzioni per l'omesso versamento della prima rata di acconto, scaduta il 16 giugno. Per i ritardatari, infatti, la legge offre la possibilità di ravvedersi saldando il conto con un piccole maggiorazioni a seconda del ritardo accumulato nel pagamento dell'imposta. Il cosiddetto ravvedimento consente, infatti, al contribuente “sbadato” di regolarizzare la propria posizione eseguendo spontaneamente il pagamento dell'imposta dovuta, a cui vanno aggiunti gli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito e una sanzione in misura ridotta.

Il ravvedimento sprint

Con il cosiddetto ravvedimento sprint, il contribuente in ritardo con il pagamento dell'acconto Imu può mettersi in regola pagando l'imposta dovuta più una sanzione ultra ridotta dello 0,1% giornaliero, a patto però di “ravvedersi” e rimettersi in linea con le richieste del Comune entro il 14esimo giorno successivo alla scadenza ordinaria del 16 giugno. Quindi, nel caso di un omesso o parziale versamento della rata scaduta il 16 giugno si potrebbe approfittare della formula “sprint” fino al 30 giugno.

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Con il ravvedimento breve sale la sanzione

Dopo il 30 giugno, invece, e fino a 30 giorni dalla scadenza, si può giocare la carta del ravvedimento breve, con la sanzione applicata che sale all'1,5% a prescindere dai giorni di ritardo. Si paga in sostanza l'1,5% fisso, sia che il pagamento avvenga il 15esimo o il 30esimo giorno successivo al 16 giugno 2023. C’è poi, in ordine di tempo, la formula intermedia di ravvedimento, che consente di effettuare il pagamento tra il 31° e il 90° giorno successivo alla scadenza ordinaria con una sanzione pari all'1,67 per cento.

Il ravvedimento lungo e quello lunghissimo

Se il pagamento viene eseguito oltre i 90 giorni dalla scadenza, ma entro il termine di consegna della dichiarazione Imu relativa all'anno nel quale è stata commessa la violazione, il contribuente, per ridurre il carico delle sanzioni, può accedere al ravvedimento lungo con l'applicazione della sanzione al 3,75 per cento. Oltre l'anno, infine, c'è la via del cosiddetto ravvedimento lunghissimo, pagando una sanzione del 4,28% (fino a due anni dalla scadenza), oppure del 5% oltre due anni.

Si paga con il modello F24

Per saldare il conto i ritardatari dovranno utilizzare il modello F24, anche in versione semplificata, con l'avvertenza però di barrare la casella del ravvedimento. In sostanza nella parte tributi locali del modello si dovranno inserire il codice del Comune, il numero degli immobili, barrare l'acconto aggiungendo all'imposta interessi e sanzioni inserendo dopo il rigo dedicato all'imposta principale - codice tributo 3918 – nel 2° rigo l'importo del ravvedimento calcolato a seconda della tipologia scelta, da quello “sprint” a quello “lunghissimo”.


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