In asta la Francia guadagna le quote di mercato di Londra
La capitale francese in grado di attrarre collezioni e operatori. Si moltiplicano i valori scambiati, che sotto il martello crescono a doppia cifra sia a Parigi che in Italia
di Silvia Anna Barrilà e Marilena Pirrelli
I punti chiave
2' di lettura
Il 2022 si chiude brillantemente per la gran parte delle case d'asta italiane e internazionali. Le tre major – Christie’s, Sotheby’s e Phillips – archiviano l’anno con scambi di opere d'arte per un valore di 13,8 miliardi di dollari, in aumento quasi del 13% sul già ottimo 2021. In Europa il confronto sotto il martello tra l’Italia e la Francia mostra un mercato vivace e competitivo che ha saputo attrarre anche collezioni e operatori transfughi da Londra, appesantita dagli effetti della Brexit. E del resto, secondo quanto scritto da Clare McAndrew già nel Report ArtBasel Ubs Art Market 2022, le vendite nell’UE-27, contabilizzate senza il Regno Unito, sia nel 2020 che nel 2021 sono aumentate del 37% su base annua.
La forza di Parigi
In particolare in asta la Francia si è ritagliata una quota di mercato salita dal 6% al 9% nel 2021 con un aumento particolarmente forte, poco più del 60%, raggiungendo i 2,2 miliardi di dollari (il 28% in più rispetto al 2019 pre-pandemia). Trend che è proseguito nel 2022. Infatti nonostante la guerra, la crisi economica e il timore di una recessione globale le case d'asta internazionali e quelle nazionali presenti in Francia hanno registrato risultati in crescita mediamente compresa tra il 10% e il 20% raggiungendo un volume d'affari aggregato, per le prime 10 monitorate da Arteconomy, di circa 1,2 miliardi di euro. Parigi dimostra - grazie alla capacità di attrarre da Londra anche molta arte italiana (Avant-Garde(s),da Christie’s) e al successo della prima edizione di Paris+ par Art Basel prodotta dal gruppo svizzero Mch, che ha conquistato il Grand Palais ai danni della fiera Fiac - di essere in grado di guadagnare quote di mercato nella mappa globale dell'arte a discapito di altre piazze. Anche in Italia le case d’asta internazionali e nazionali, 22 monitorate da Arteconomy, hanno registrato incrementi di fatturato a due cifre per un totale di poco superiore a 395 milioni di euro, valori decisamente più bassi di quelli francesi. Nel confronto anche i valori degli scambi medi restano più bassi.Nel dossier presentiamo un confronto tra le case d'asta italiane e francesi con le differenze tra i due mercati e le criticità in tema circolazione internazionale.
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