mercato dell’arte

In asta a gran richiesta arte figurativa e fotografia italiana

di Stefano Cosenz

6' di lettura

L'arte moderna e contemporanea è una costante del mercato delle aste nazionali durante il corso dell'anno. Con l'avvento della stagione primaverile si intensificano gli incanti nel territorio nazionale, in particolare al nord e al centro. Ottima performance della fotografia presso Il Ponte Casa d'aste, sia per i maestri italiani che internazionali. Si conferma il trend positivo per i figurativi e i neo figurativi, quando l'opera è di grande qualità. Un'opera di Hans Hartung raddoppia il realizzo in un'asta di Capitolium Art rispetto all'aggiudicazione di quattro anni fa.

Buon momento per i figurativi a marzo. Migliore asta di sempre nel settore per Capitolium Art di Brescia con un fatturato di 842.629,60 euro col 64,33% di lotti venduti e il 72,36% sulle riserve. Come hanno illustrato Giorgio e Gherardo Rusconi, responsabili della asa: “La sala come sempre si dimostra interessata soprattutto alla qualità concedendosi qualche allungo sui lotti più interessanti. Buon momento per il figurativo ben rappresentato dai lotti di Giorgio Morandi (nove acqueforti provenienti da un'unica collezione privata tutte vendute) ed un disegno ad acquarello intelaiato, “La casa bruciata” 25 x 33,6 cm, venduto a 52.460 euro. Una tela di Wilfredo Lam del 1972, 50 x 40 cm, realizza 42.700 euro. In continua ascesa Boris Georgiev, pittore bulgaro sempre ben rappresentato nelle nostre aste. Top lot dell'asta per Hans Hartung che, dopo le brillanti aggiudicazioni internazionali dell'ultimo semestre del 2017, incalza con un'aggiudicazione a 138.600 euro che testimonia il momento di crescita dell'artista: la stessa opera, “T1963-U22”, acrilico su tela 81 x 65 cm, era stata aggiudicata nel 2014 a 73.200 euro. Da segnalare la performance della piccola opera di Maria Lai, un cuscino ricamato di 25 x 25 cm, venduto nella nostra asta di giugno 2017 a 1.080 euro, di nuovo sotto il martello ne ha realizzati 18.910. Buon momento anche per Antonio Calderara, molto ricercato in terra straniera, e per i neofigurativi: buona la performance di Carlo Mattioli, i fratelli Bueno e Mattia Moreni. Gli acquirenti stranieri sono presenti e acquistano per il 47,87% sul valore delle aggiudicazioni e per il 24% sul numero dei lotti. Il dato indica inconfutabilmente quanto la loro presenza sia importante per la vendita delle opere di alta fascia” concludono Giorgio e Gherardo Rusconi.

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Arman sugli scudi. Un'altra vendita nel settore a marzo si è tenuta, dal 17 al 25, da Meeting Art con un fatturato di 1.431.200 euro e l'83,83% dei lotti venduti. Tra i top lot, un “Senza titolo” del nizzardo Arman realizzato nel 1974, con inclusione di biglie in resina e poliestere 196 x 196 x 11 cm, opera registrata presso l' Archivio Arman di New York, con base 50mila euro, stima 50-100mila euro, e realizzo 56mila. Un'iconica opera di Mario Tozzi del 1973, “Geometria e figura”, olio su tela 55 x 46 cm, da una base di 20mila euro e una stima di 35-40mila, ne ha realizzati 44mila.

Crescono le vendite nel mercato estero. Vendita di arte moderna e contemporanea da Aste Boetto il 17 aprile a Genova con un fatturato di 1,4 milioni di euro e un venduto del 60%. “Abbiamo riscontrato nell'ultima asta un incremento delle vendite nel mercato estero e una diminuzione delle stesse per il mercato italiano - ha rilevato Marco Canepa, responsabile del settore -, mercato particolarmente concentrato nelle opere i valore tra 3mila e 20mila euro. Ha tenuto bene Emilio Isgrò, noto per il linguaggio artistico della cancellatura, flessione per Emilio Scanavino e Alberto Biasi. Buone, invece le performance per Roberto Crippa e Aldo Mondino. Ottimo risultato per Alberto Garutti”. Tra i top lot, una “Superficie blu” del 1993 di Enrico Castellani, acrilico su tela estroflessa in teca di plexiglas, 50 x 50 cm, stimata 90-100mila euro e aggiudicata a 111.600 euro. Di Vincenzo Agnetti “Cultura cancellata dalla forma e tradita dal contenuto” del 1970, bachelite incisa e dipinta con vernice nitro bianca 70 x 70 cm, stimata 70-90mila euro e aggiudicata a 84.320. Di Vanessa Beecroft una digital c-print del 200, “VB62, Santa Maria dello Spasimo, Palermo, Italy”, 75 x 115 cm, esemplare 2/8, stimata 10-11.500 euro, aggiudicata a 13.640 euro.

Successo per un'asta di fotografie. Nella giornata del 17 aprile a Milano da Il Ponte Casa d'Aste ha debuttato il dipartimento di Fotografia diretto da Silvia Berselli con un'interessante asta nel settore che ha fatturato 325.925 euro, 64% di lotti venduti, 118,4% del venduto sul battuto. “Qualità e varietà nell'offerta sono stati premianti” ha commentato l'esperta. “Poteva sembrare azzardato affiancare fotografia e fotogiornalismo, inserire piccoli lotti, ma la fotografia ha questo di bello, è un linguaggio poliedrico, comunicativo, solo apparentemente facile. Gli autori che sanno utilizzarla possono contare su collezionisti curiosi e preparati”. Alla vendita molto elevata la percentuale di clientela estera, dai collezionisti americani e asiatici a quelli tedeschi ed inglesi. Top lot dell'asta “Mimesi, 1975” di Michele Zaza (opera composta da 12 stampe fotografiche vintage alla gelatina Sali d'argento, 18 x 24 cm cad.) aggiudicata per 15mila euro contro una stima di 13-14mila. Vera rivelazione all'asta è stato il fotografo giapponese Fukase Masahisa che conferma l'interesse del pubblico per la fotografia di ricerca e affida a una nicchia di intenditori una delle aggiudicazioni migliori: il suo “Yoko 1980”, stampa fotografica vintage 22 x 32 cm, stimato 2.500-2.800 euro ne ha realizzati 13.750. Tra i successi dell'asta la vendita di tutti gli scatti proposti di Mimmo Jodice e Gabriele Basilico: molto accesa la gara per aggiudicarsi a 7.500 euro l'opera di Jodice “Atleti dalla Villa dei Papiri, 1985” che partiva da una stima minima di 1.300 euro. Di Luigi Ghirri “Versailles, 1985”, 20 x 13,8 cm, (stima 2.500-3.500 euro), e “Rimini, della serie Ailiati 1977”, 30 x 21 cm, (stima 3.500-4mila euro), raggiungono entrambe 7.500 euro. Raddoppia, invece, la stima massima di 2.800 euro dello scatto di Mario Giacomelli, “Io non ho mani che mi accarezzino il volto della serie Pretini” 1961-1963, 39,5 x 40 cm, venduto a 6.250 euro.

Asta di arte figurativa e fotografia italiana

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Record per un libro di Alighiero Boetti. Il 19 aprile è stata, invece, la volta di Minerva Auctions di Roma del Gruppo Finarte che ha totalizzato oltre un milione di euro: attesissimo l'interesse per le opere del primo Novecento, il figurativo torna alla ribalta con un occhio molto attento alla qualità. Venduta con successo la splendida collezione di opere di Guglielmo Janni con il dipinto “Natura morta con vaso azzurro” presentato alla Biennale di Venezia del 1936 che valutata 5-7mila euro ha realizzato 31.250 euro, quintuplicandone la stima di partenza. L'opera “Fiori alla finestra” di Antonio Ligabue, olio su tela 60 x 40 cm, da una stima di 20-30mila euro è stata aggiudicata per 57.500 euro e il libro di Alighiero Boetti, “I mille fiumi più lunghi del mondo”, stimato 18-22mila euro, ha realizzato il prezzo record di 50mila euro. Tutte vendute le opere di Ennio Morlotti e quelle di Giulio Turcato.

Gli appuntamenti futuri. Molte aste di arte moderna e contemporanea seguiranno a maggio e giugno. Oltre alle nuove aste annunciate di Capitolium Art (22 maggio), Farsetti Arte (25-26maggio), Finarte (31 maggio), Il Ponte Casa d'Aste (12 giugno), Meeting Art (5-6 maggio), Pandolfini (11 giugno), Wannenes (7 giugno), ArtEconomy24 ha raccolto le prime anticipazioni da due case d'aste, Cambi di Genova e Bertolami Fine Arts di Roma e Londra.
L'asta di Cambi si terrà a Milano l’8 maggio, nella nuovissima sede di via San Marco 22: 450 lotti, in maggior parte da collezioni private, tra cui un nucleo della collezione di Arturo Schwarz, nel quale figurano molte opere di artisti israeliani, testimoni di tre generazioni, i pionieri del modernismo (come Joseph Zaritsky), i surrealisti e informali (come Menashe Kandishman) e i contemporanei del secondo dopoguerra (come Sam Havadtory). Tra i top lot della vendita, una piccola ma raffinata tela di Giorgio de Chirico, raffigurante “Ettore e Andromaca” stimata 230-250mila euro e un bel Tancredi del 1959, “Senza titolo”, tempera su faesite, 115 x 89 cm, stimata 70-90mila euro.
L'asta di Bertolami Fine Arts si terrà a Roma il 30 maggio e offrirà un omaggio ai movimenti figurativi del XX secolo. Un piccolo olio su tela di Giorgio Morandi del 1958, “Fiori”, 21 x 24 cm, ha stima 200-300mila euro. Di Ottone Rosai un olio su tela del 1932, “Il ponte sul Mugnone”, 70 x 55,5 cm è stimato 45-55mila euro. Di Carlo Carrà un olio su tela del 1948, “Canale veneziano”, 40 x 50 cm, è stimato 40-50mila euro.

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