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In attesa del Digital Market Act, Spotify scrive a Margrethe Vestager di agire contro Apple

Il servizio di streaming musicale Spotify , insieme ad altre società di media come Deezer, ha sollecitato la Commissione europea ad agire contro Apple per pratiche anticoncorrenziali e sleali

di L.Tre.

(nikkimeel - stock.adobe.com)

2' di lettura

Il servizio di streaming musicale Spotify , insieme ad altre società di media come Deezer, ha sollecitato la Commissione europea ad agire contro Apple per pratiche anticoncorrenziali e sleali. La lettera indirizzata al vicepresidente esecutivo del regolatore antitrust dell’Unione europea Margrethe Vestager accusa la Casa di Cupertino di ostacolare la concorrenza addebitando commissioni eccessive e apportando in corso d’opera modifiche pretestuose alle regole. Nulla di nuovo quindi sotto il Sole. Spotify non è nuova a questo tipo di iniziative. In precedenza ha presentato denunce antitrust contro Apple in vari paesi, sostenendo che l’addebito del 30% che Apple richiede agli sviluppatori di pagare sul suo App Store ha costretto Spotify a “gonfiare artificialmente” i propri prezzi.
“Vi scriviamo per chiedere un’azione rapida e decisa da parte della Commissione europea contro pratiche anticoncorrenziali e sleali da parte di alcuni gatekeeper digitali globali, e Apple in particolare”, si legge nella lettera.

Cosa è successo nel passato.

All’inizio del 2019, la società svedese aveva presentato un esposto ritenendo illegale la commissione del 30% che Apple trattiene per ogni acquisto in app o nell'App Store, commissione che non si applica chiaramente al servizio di streaming suo diretto concorrente, Apple Music. L’Ue dopo una prima indagine ha pubblicato un documento preliminare in cui ha dato ragione a Spotify, affermando tra l’altro che il modo in cui Apple gestisce l'App Store viola i principi di concorrenza. Per inquadrare meglio il contesto di questa sfida occorre però capire come verrà recepito il Digital Markets Act. Il provvedimento, entrato in vigore ad ottobre del 2022, ha fra i suoi obblighi quello di garantire che su ogni telefono possano essere installati app store diversi da quelli preinstallati. Tradotto, vuole dire che Spotify potrebbe aggirare l’app store di Apple e aprire un suo store o aderire a quello di un concorrente. Il provvedimento dell’Ue entrerà in vigore nel 2024, evidentemente gli svedesi non hanno intenzione di aspettare fino ad allora.

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Riproduzione riservata ©
  • Luca TremoladaGiornalista

    Luogo: Milano via Monte Rosa 91

    Lingue parlate: Inglese, Francese

    Argomenti: Tecnologia, scienza, finanza, startup, dati

    Premi: Premio Gabriele Lanfredini sull’informazione; Premio giornalistico State Street, categoria "Innovation"; DStars 2019, categoria journalism

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