Passa “norma Fuortes”: ad verso addio alla Rai. Inps e Inail, commissario e poi riordino
Il provvedimento interviene sul limite di età a 70 anni che dovrebbe incidere anche sulle decisioni sulla Rai e sul futuro dell’attuale amministrazione delegato dell’emittente pubblica
di Nicola Barone
4' di lettura
Il governo decide sui vertici Rai. È arrivato in Consiglio dei ministri il via libera al decreto legge che interviene sul limite di età a 70 anni oltre cui scatterebbe il pensionamento dei direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche, con riflessi anche sulle decisioni sulla emittente pubblica e sul futuro dell’attuale amministrazione delegato Carlo Fuortes.
Slitta nomina comandante della Gdf
Era convocata per le 16 a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri ma il vertice è iniziato con un ritardo di circa due ore e mezzo. Non ha pesato solo la visita a Palazzo Chigi dello speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Kevin McCarthy, e il prolungarsi della cabina di regia di Milano-Cortina. Come si è appreso da varie fonti di governo non ha avuto un rapido sbocco il confronto nell’esecutivo su una delle decisione attese, ossia la nomina del nuovo comandante della Guardia di finanza. E la conseguenza è stata lo slittamento della nomina. Quelli del comandante in seconda della Gdf Andrea De Gennaro e del generale Umberto Sirico i nomi ricorrenti nelle ultime ore per la scelta del successore del generale Giuseppe Zafarana, voluto dal governo come nuovo presidente di Eni.
Nicola Dell’Acqua commissario per la siccità
Nicola Dell’Acqua è stato nominato commissario per la siccità. Deliberato poi lo stato di emergenza per l’Emilia Romagna, in conseguenza del maltempo che ha colpito la Regione nei giorni scorsi. Così come in Calabria, per gli eccezionali eventi meteorologici verificatesi dal 26 novembre al 4 dicembre 2022, segnatamente nel territorio della Provincia di Crotone, della fascia ionica delle Province di Catanzaro e Cosenza e del Comune di San Lucido (CS).
Proroga per la rottamazione quater
Arrivano due mesi di proroga per la rottamazione quater, come già annunciato dal Mef: la manifestazione della volontà di procedere alla definizione agevolata, spiega il comunicato del Consiglio dei ministri, dovrà essere resa entro il 30 giugno 2023 (e non più entro il 30 aprile 2023) e potrà essere integrata entro la stessa data. Il pagamento dei debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dall’1.1.2000 al 30.06.2022 si potranno effettuare in unica soluzione non più entro il 31 luglio 2023, ma entro il 31 ottobre 2023 ovvero nel numero massimo di 18 rate, la prima e la seconda entro il 31 ottobre e il 30 novembre.
Per Inps e Inail commissario e poi riordino
Si passa anche al riordino di Inps e Inail. Nel decreto approvato è prevista la revisione della governance, con l’abolizione della figura del vicepresidente e una modifica della disciplina del direttore generale, che sarà in carica per 4 anni. Come si legge nel comunicato finale, in via di prima applicazione, al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.
Sì a impianti agrivoltaici per 600 MW
Sì del Cdm anche all’autorizzazione per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per una potenza complessiva di circa 600 megawatt. Lo rende noto il ministero dell’Ambiente spiegando che si tratta in particolare di impianti di produzione di energia agrivoltaica ubicati in varie Regioni e rimasti fino ad oggi bloccati. «Il governo - ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto - ha dimostrato così di voler dare nuovo impulso alla realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che rappresentano una delle leve più importanti per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione che l’Italia si è impegnata a centrare di concerto con i partner europei entro il 2030». Molti di questi impianti erano bloccati, in alcuni casi da anni, a causa dei lunghi e complessi processi autorizzativi previsti, che spesso coinvolgono più amministrazioni dello Stato. «Il risultato raggiunto oggi - ha sottolineato ancora Pichetto - si inserisce nel percorso di velocizzazione delle procedure autorizzative avviato negli ultimi mesi dal ministero dell’Ambiente, che ci ha permesso di raggiungere già nel 2022 i sette gigawatt di nuovi impianti autorizzati. Il nostro obiettivo è di superare, a partire dal 2023, i 10 gigawatt di impianti autorizzati e installati, al fine di produrre entro il 2030 i due terzi della nostra energia da fonti rinnovabili. Per un’Italia sempre più verde, pulita e libera da soffocanti vincoli burocratici».
Tetto di 70 anni di età per i direttori
Si delinea così il destino dell’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. Il decreto potrebbe aprirgli la strada per il Teatro San Carlo. In questo scenario, si libererebbe la pedina di ad dell’azienda di Viale Mazzini. L’intento è estendere anche ai direttori stranieri le norme contenute nella legge Madia, che vietano a chi percepisce una pensione di occupare incarichi dirigenziali nelle strutture che rientrano all'interno del bilancio consolidato dello Stato, come i Teatri stabili e le Fondazioni lirico sinfoniche. Il tetto fissato ai 70 anni di età rende di fatto incompatibile la posizione del sovrintendente del San Carlo Stephane Lissner (che ha ancora un paio d’anni di mandato).
Pd, norme approvate danno via a occupazione destra
«Il Consiglio dei ministri ha approvato una norma per cacciare il sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli Stéphane Lissner. Questa decisione è la condizione che permetterà alla destra di mettere le mani sul servizio pubblico. È una scelta molto grave. Nessuno sentiva la nostalgia di norme ad personam». Così in una nota i presidenti dei gruppi parlamentari del Pd Francesco Boccia e Chiara Braga. «Contro questa decisione, che è la premessa di una occupazione della Rai da parte della destra, la nostra battaglia in Parlamento sarà senza sconti. L’autonomia della principale azienda culturale del nostro Paese deve essere difesa perché il servizio pubblico deve continuare a garantire quel pluralismo che è il sale di una informazione di un paese democratico come l’Italia».
M5s, le fondazioni sinfoniche non sono un parcheggio
I capigruppo M5S in commissione Cultura alla Camera e in commissione di vigilanza Rai Anna Laura Orrico e Dario Carotenuto non hanno risparmiato critiche. «Non si possono piegare le leggi e le istituzioni alle esigenze di partito. Se si vuole fare una operazione sulla Rai questo non può accadere mettendo una istituzione culturale tra le più prestigiose al mondo come il Teatro San Carlo di Napoli al centro di una geopolitica delle poltrone e trattando le fondazioni lirico-sinfoniche come un parcheggio utile a fare spazio ad altri per occupare i posti più ambiti».
loading...