In crociera ai Caraibi sull’isola che non c’era. Benvenuti a Ocean Cay
L'isolotto si trova a est di Miami ed è stato realizzato dall'uomo negli anni '70 per estrarre sabbia di aragonite. Oggi è proprietà Msc, che con una bonifica da 200 milioni di dollari l'ha trasformato in approdo per grandi navi
di Raoul de Forcade
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MIAMI - Un'operazione di marketing ma anche un progetto di riqualificazione senza eguali di un ex sito industriale. E ancora: un esperimento di strategia imprenditoriale (che tra l'altro ha triplicato i posti di lavoro in loco) rivolta alla sostenibilità e al ripristino di un ecosistema, nonché un luogo pensato per la ricerca scientifica. Ocean Cay marine reserve, l'isola privata delle Bahamas acquisita dal gruppo Msc per condurci i crocieristi in vacanza ai Caraibi, è tutto questo. È frutto di un investimento di Msc Crociere da 200 milioni di dollari, solo per le bonifiche - ai quali va aggiunge una somma non quantificata dall'azienda, ma superiore ai 100 milioni - e della visione dell'executive chairman della compagnia, Pier Francesco Vago. Proprio Vago, del resto, ha scelto, tra molte isole possibili a Bahamas e nei Caraibi, quella che gli appariva in grado, una volta trasformata e riqualificata, di offrire un'esperienza nuova ai visitatori, cioè ai crocieristi portati lì dalle navi Msc. Il sito industriale L'elemento di originalità di Ocean Cay, che si trova a Sud di Bimini, sta nella storia stessa del luogo. Un'isola-terminal creata dall'uomo sopra uno scoglio naturale per l'estrazione della sabbia di aragonite. Ad avviarne l'attività, nei primi anni Settanta, è stata la Ocean Industries, una controllata della Dilligham corporation delle Hawaii. Quest'ultima, negli anni Ottanta, ha ceduto i diritti alla Marcona Ocean Industries della Florida. E questa, a sua volta, e siamo al 2000, li ha venduti alla Aes corporation liquefied natural gas, che aveva messo a punto un progetto per creare sull'isola un terminal di rigassificazione Gnl con una pipeline fino alla Florida. Un piano che non è andato avanti perché non ha ottenuto il via libera dal Governo di Bahamas. Nel 2009 l'isola è passata alla società di Bahamas Sandy Cay development company, guidata da Tony Myers, che ha avuto nell'americana U.S. Aragonite enterprises uno dei principali clienti. L'arrivo di Msc Qualche tempo dopo, siamo ormai nel 2015, entra in gioco la Msc Crociere, forte anche del fatto che la sua capogruppo, la Mediterranean shipping company (Msc) di Gianluigi Aponte, secondo operatore al mondo nel trasporto container, è il più importante cliente del terminal container di Freeport a Bahamas. A questo si aggiunga il fatto che Msc ha recentemente annunciato di aver stretto un accordo con la Commissione della Contea di Miami-Dade per la costruzione di un nuovo terminal crociere a Port Miami. Vago, dunque, individua l'isola che presenta diverse caratteristiche interessanti per la compagnia crocieristica, che sta entrando con forza nel mercato americano, partendo dall'homeport di Miami. Ocean Cay, infatti, si trova a sole 65 miglia (104,5 km) a Est di Miami ma è anche disposta geograficamente in modo che chi si trova sull'isola non vede altro intorno, se non l'acqua. Infine Ocean offre la possibilità di lavorarvi sopra. Tutte caratteristiche che la rendono perfetta per il progetto di riqualificazione ambientale che Vago ha in mente. L'operazione di acquisizione Msc Crociere, dunque, acquista, sembra per una somma di oltre 50 milioni di dollari, da Sandy Cay l'isola e uno spazio intorno di complessive 64 miglia quadrate. «Msc si è fatta vendere – ricorda Michelle McGregor, general manager di Ocean Cay – la licenza di Sandy Cay per l'isola. Ora la compagnia paga l'affitto al Governo delle Bahamas: ha una concessione di 50 anni che sta per essere allungata a 99 anni». Turismo e tutela del mare «È un progetto – spiega Leonardo Massa, country manager Italia di Msc Crociere - che non ha paragone nell'industria turistica mondiale e si inserisce nel più grande argomento della tutela del mare.Per noi, preservare il mare significa anche tutelare il nostro mercato». E non a caso Msc, al pari di altre compagnie, sta puntando sulla realizzazione di navi sempre più green. La compagnia è anche il primo operatore crocieristico ad essere divenuto, dall'1 gennaio 2020, carbon neutral. «Ocean Cay – prosegue Massa – ha l'obiettivo di creare uno spazio incontaminato. Inoltre il progetto Ocean Cay marine reserve è stato sviluppato per creare un impatto positivo e di lungo termine sia sull'ambiente sia sulla comunità delle Bahamas». La compagnia ha rigenerato l'isola, con l'appoggio di alcuni designer specializzati, tra i quali Island by Design, con un'opera di bonifica minuziosa durata tre anni, che ha cambiato radicalmente l'aspetto dell'ex sito di estrazione di sabbia, liberando il fondale inquinato da numerosi detriti. Nel complesso, sono state movimentate oltre 500mila tonnellate di sabbia e di terra.Quando era un sito produttivo si presentava con una forma quasi quadrata. Oggi Ocean Cay è formata da diverse baie con otto spiagge (più una dedicata al personale e agli equipaggi delle navi da crociera che vi fanno scalo), caratterizzate ciascuna da un proprio ambiente. Si tratta di spiagge in sabbia di aragonite dal colore bianco, una materia indispensabile per la salvaguardia delle barriere coralline, grazie alla sua capacità di mantenere livelli corretti di ph dell'acqua. Al centro di Ocean Cay, inoltre, è stata creata una laguna con acque poco profonde, pensata per le famiglie. Oltre 800 abitanti delle Bahamas hanno collaborato alla realizzazione della nuova isola. Oggi sono 125 le persone del luogo che vivono stabilmente su Ocean Cay, assunte per lavorarvi. Quando era un sito industriale, sull'isola lavoravano solo 40 persone. Obiettivo biodiversità Durante il processo di bonifica, un team di esperti subacquei e biologi marini ha rimosso singole colonie di corallo duro dai detriti in mare, trasferendole su fondali più adeguati e incontaminati. Sono state intraprese azioni per favorire un ambiente a elevata biodiversità. E sono state seminate oltre 75mila piante, appartenenti a più di 60 specie di alberi, fiori e arbusti caraibici. Anche le 100 strutture costruite sull'isola tra le quali bar, ristoranti e alloggi per il personale, sono state progettate e realizzate con particolare attenzione all'ecocompatibilità, in stile coloniale. Su Ocean Cay non ci sono alberghi o strutture ludiche. L'idea è che gli ospiti facciano base sulla nave di Msc all'ormeggio, che li ha portati lì
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