In Francia spente le insegne notturne, in Germania riscaldamenti uffici non oltre i 19 gradi, i piani di austerity nei paesi Ue
Il caro energia non è un problema solo italiano. Riguarda tutta l’Europa, tanto che alcuni Paesi si sono già mossi
I punti chiave
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La corsa del prezzo del gas, che si è avvicinato ai 300 euro al megawattora, preoccupa il governo. Non è escluso che nelle prossime settimane Palazzo Chigi possa varare un nuovo intervento a tutela di famiglie e aziende. L’eventualità di un taglio totale delle forniture di gas russo all’Italia delinea infatti uno scenario difficile per l’inverno: costo delle bollette alle stelle, chiusure di attività, fino all’ipotesi estrema di un piano di razionamento. Ma il caro energia non è un problema solo italiano. Riguarda tutta l’Europa, tanto che alcuni Paesi si sono già mossi. A cominciare da Francia e Germania.
Francia: entro fine estate decreto per divieto annunci luminosi di notte
Entro la «fine dell’estate» la Francia unificherà le regole che vietano la pubblicità luminosa tra l’una e le sei del mattino e introdurrà a livello nazionale il divieto di lasciare aperte le porte delle attività commerciali riscaldate o climatizzate. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il ministero della sanità. I decreti erano attesi per la fine di luglio ma i tempi si sono dilatati e ora la deadline indicata è per la fine dell’estate. Il decreto sugli annunci luminosi intende armonizzare le norme esistenti che variano a seconda delle dimensioni degli agglomerati cittadini. Le stazioni e gli aeroporti non dovrebbero essere interessati dai decreti. Secondo l’Agenzia per la gestione dell’ambiente e dell’energia (Ademe), uno schermo pubblicitario digitale Lcd di 2 m² consuma 2.049 kWh/anno, ovvero l’equivalente del consumo medio annuo di una famiglia per l’illuminazione e gli elettrodomestici (escluso il riscaldamento).
Berlino vara la stretta sul gas: in inverno riscaldamenti uffici non oltre 19 gradi
Monumenti storici spenti di sera e una temperatura che non superi i 19 gradi negli edifici pubblici e negli uffici durante la giornata: sono alcune delle misure previste dai due regolamenti approvati mercoledì 24 agosto dal consiglio di gabinetto di Olaf Scholz, in Germania, per il prossimo autunno-inverno. «La situazione sul piano energetico è di nuovo tesa» e il risparmio sul fronte del gas «è necessario», ha detto il vicecancelliere Robert Habeck, anticipando le misure ai giornalisti a margine di un incontro con il ministro dei Trasporti. Con le misure, alcune delle quali devono passare per il Bunbdesrat, si risparmieranno fra il 2 e il 2,5% del gas.
Germania non esclude razionamento docce
La Germania è dunque sempre più preoccupata per il gas. Il prezzo dell’energia elettrica ha superato per la prima volta i 700 euro al Megawattora, 14 volte di più della media stagionale degli ultimi 5 anni. E nel dibattito interno ai primi di luglio non si è esclusa anche la possibilità che in caso di una grave interruzione dell’approvvigionamento si potesse arrivare al razionamento delle docce. È quanto ha lasciato intendere, tra gli altri, il senatore Jens Kerstan, che ha messo in guardia: in caso di «una grave carenza di gas, l’acqua calda potrebbe essere resa disponibile solo in determinate ore del giorno», ha detto invitando i tedeschi e le imprese a ridurre i consumi energetici per aiutare il governo a riempire le capacità di stoccaggio prima della stagione invernale. Il rischio di una taglio permanente del gas in arrivo dalla Russia - riportano i media tedeschi- è stato ribadito anche da Klaus Mueller, responsabile dell’Agenzia delle reti tedesche,che sovrintende alle forniture energetiche.
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