ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRagazzo ucciso da poliziotto

Terza notte di proteste in Francia, evacuata Place de la Concorde a Parigi, saccheggi nel centro di Grenoble. Stop serale ai mezzi pubblici in tutto il Paese

Il presidente ha definito la sommossa «un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente» ed ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade «per contenere le violenze»

Aggiornato il 30 giugno 2023 alle ore 21:56

Il presidente francese Emmanuel Macron arriva al ministero degli interni per presiedere l’unità di crisi (foto Ap)

5' di lettura

Continuano le violenze e le proteste in Francia per l’uccisione di Nahel, il diciassettenne raggiunto da un colpo d’arma da fuoco della polizia lo scorso martedì a Nanterre. A Parigi, una manifestazione non autorizzata è stata dispersa dopo un paio d’ore di calma relativa a place de la Concorde. Situazione simile a Lione, dove però alla manifestazione non organizzata è stato dato ordine di dispersione già da oltre un’ora e diversi scontri si sono da allora registrati fra manifestanti e polizia. Danni e saccheggi nel centro di Marsiglia, dove finora sono stati effettuati 42 fermi.

A Grenoble decine di giovani incappucciati si sono radunati nel centro della città, alcuni con articoli sportivi saccheggiati dai negozi, mentre mortai e lacrimogeni vengono lanciati per strada dove divampano anche incendi di cassonetti e di biciclette.

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Sono 917 le persone fermate in tutta la Francia per gli ultimi disordini. Mentre nel centro di Parigi sono continuati i saccheggi, anche nei negozi di Rue de Rivoli, per la terza notte consecutiva nella banlieue a nord-ovest di Parigi ma anche nel resto del Paese si sono registrati nuovi pesanti scontri fra gruppi di giovani e polizia. Alcune centinaia di persone hanno tirato fuochi d’artificio e sassi contro le forze dell’ordine, costringendo gli agenti ad arretrare.

Il ministero francese dell’Interno ha reso noto che nei disordini della scorsa notte sono rimasti feriti 249 fra poliziotti e gendarmi.

Macron: «Più polizia nelle strade per contenere violenze»

Si è conclusa senza l’annuncio di uno stato di emergenza la riunione della cellula di crisi all’Eliseo, attorno al presidente Emmanuel Macron. Il presidente ha definito la sommossa «un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente» ed ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade «per contenere le violenze». Ma il ministro francese dell’Interno Gérald Darmanin non esclude la proclamazione dello stato d’emergenza se proseguiranno le violente proteste per la morte del giovane Nahel. «In 50 anni, lo stato d’emergenza è stato utilizzato quattro volte. Non escludiamo alcuna ipotesi. Vedremo cosa deciderà il presidente dopo questa notte», ha detto in televisione.

Il presidente ha anche chiesto ai genitori «di tenere i giovani a casa» per evitare il diffondersi di proteste in tutta la Francia.

Macron è rientrato in anticipo rispetto ai programmi da Bruxelles, dove si trovava per partecipare al Consiglio europeo.

Lo stato d’emergenza non è più escluso

L’opzione di instaurare lo stato d’emergenza in Francia per la rivolta delle banlieue non è più esclusa. Interrogata sul tema, la premier Elisabeth Borne ha detto che «tutte le ipotesi» vengono prese in esame per ripristinare «l’ordine repubblicano».

Proteste in Francia, saccheggiate banche e negozi

Bus e tram fermi la sera in tutto il Paese

Le corse di tutti gli autobus e tram saranno interrotte al più tardi alle 21:00 “ogni sera fino a nuovo avviso” nella Ile-de-France, la regione di Parigi epicentro dei disordini in corso nel Paese. Lo ha comunicato l’autorità locale responsabile per l’organizzazione dei trasporti, Idmf, spiegando che si tratta di una misura presa “per la sicurezza di agenti e viaggiatori”. Analoghi provvedimenti sono in vigore a Lione e Marsiglia (dalle 19).

Lo stop serale è poi stato esteso a tutte le città del Paese.

In Francia terza notte di violenze per la morte di Nahel

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In diverse località della cintura intorno a Parigi sono stati assaltati commissariati, municipi, scuole, e palazzi con incendi ovunque, auto distrutte e persino un assalto al carcere di massima sicurezza di Fresnes. I Vigili del fuoco, subissati di chiamate, hanno fatto appello a non intasare le linee.

Morto un manifestante caduto dal tetto di un negozio

Un giovane manifestante è morto questo pomeriggio dopo essere caduto da un tetto di un negozio a Petit-Quevilly, in Normandia, nei disordini nella notte tra giovedì e venerdì scoppiati in segno di protesta per la morte del 17enne Nahel. Lo riporta Le Figaro. Secondo una fonte della polizia, il giovane ventenne è morto cadendo dal tetto di un supermercato “nell’ambito di un saccheggio”. La procura di Rouen ha chiarito invece che questo negozio non era “sotto attacco dei rivoltosi”.

A Reims assalto a commissariato: rubate uniformi

A Reims, nel nord della Francia, i disordini per la terza notte di proteste hanno visto anche una vera e propria invasione di un commissariato di polizia. I locali - nel quartiere Croix Rouge - sono stati in parte incendiati e dalle immagini che circolano sui social e vengono rilanciate dalle tv francesi si vedono chiaramente alcuni giovani lasciare il commissariato portando via uniformi rubate. A sferrare l’assalto sono stati un centinaio di giovani con il passamontagna e tutti vestiti di nero, che hanno incendiato auto e cassonetti nelle vie adiacenti.

A Marsiglia e Parigi l’epicentro degli scontri

La situazione è rapidamente degenerata in particolare a Nanterre, dove è stata data alle fiamme la filiale di una banca, con gravi rischi per i palazzi adiacenti, evacuati. Nella regione di Lille, nel nord, sono state dispiegate le truppe antisommossa accanto a poliziotti e gendarmi. Ma è a Marsiglia che la situazione si è fatta davvero difficile, con la polizia costretta ad evacuare tutta la zona del vecchio porto dopo scontri con i manifestanti.

Saccheggi e vandalismi sono continuati anche nel centro di Parigi. Dopo il centro commerciale di Les Halles, dove è stato preso di mira soprattutto il negozio Nike, gruppi di giovani si sono diretti nella vicina e centralissima rue de Rivoli. A decine hanno assaltato diversi negozi, soprattutto di abbigliamento. Analoghe azioni sono in corso nel X arrondissement, nella rue du Faubourg Saint-Denis, dove è stato assaltato un bar tabaccheria sotto gli occhi di decine di clienti seduti ai tavolini. “Hanno spaccato tutto, rovesciato cassonetti e tavoli e rubato stecche di sigarette”, ha raccontato a Le Parisien uno dei clienti, ancora sotto shock. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che “istruzioni sistematiche di intervento sono state impartite alle forze dell’ordine, che hanno già effettuato più di 100 fermi”.

Il poliziotto accusato di omicidio volontario

Prendono la parola, intanto, i protagonisti del dramma: il poliziotto che ha sparato e ucciso il 17enne durante un controllo stradale, dopo che questi si era rifiutato di obbedire all’ordine di fermarsi, “chiede perdono alla famiglia”, ha riferito il suo avvocato. L’uomo, dopo due giorni di fermo, è stato arrestato ed è ufficialmente indagato per omicidio volontario. Nei primi interrogatori ha cercato ancora di difendersi affermando di aver avuto “paura” di essere urtato dall’auto, una spiegazione che appare incomprensibile dal momento che si trovava di fianco al veicolo e non davanti. Il suo avvocato ha parlato di “perdono” chiesto ai familiari della vittima, affermando che il suo cliente “ha ritenuto necessario sparare”.

La madre di Nahel chiede intanto giustizia: “Non ce l’ho con la polizia, ma con un solo agente”. Il 29 giugno, la sua presenza alla ’marcia bianca’ in ricordo di Nahel non ha frenato la violenza: quando il corteo di circa 6.000 persone è passato davanti al Tribunale di Nanterre prima di sciogliersi, in pochi secondi i black bloc hanno sfoderato i passamontagna neri e hanno preso il controllo della situazione, appiccando incendi e distruggendo tutto quello che capitava loro a tiro. Dopo l’esplosione di violenza delle ultime notti, con la polizia quasi impotente, le forze dell’ordine mobilitate sono state quadruplicate: 40mila i poliziotti e gendarmi in campo.


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