In hotel o lungo l’autostrada, sorprese archeologiche in viaggio
Aree di sosta come piccoli musei, alberghi e centri termali costruiti su resti di strade romane e ricche domus, trekking alpini fra rovine ancora misteriose: lo spostarsi diventa destinazione
di Chiara Beghelli
3' di lettura
L’obbligato rallentamento in prossimità del casello di Fiano Romano, lungo l’A1, regala una possibilità: quella di accorgersi della grande tettoia che svetta proprio a lato della carreggiata dell’autostrada, e che prova a proteggere la Villa dei Volusii, risalente al I secolo a.C., scoperta durante i cantieri dell’Autostrada del Sole negli anni Sessanta e di recente riaperta al pubblico. Il progetto di valorizzazione dei tesori archeologici condotto da Autostrade per l’Italia comprende anche l’area di Servizio Casilina Est, nella tratta Roma-Napoli sempre dell’A1, con il suo corner “Archeomall” che ospita reperti riportati alla luce dal cantiere, mentre lungo l’A12, in Liguria, da apposite aree di sosta si può raggiungere l’area dove sorgeva l’antica città di Luni, grazie a speciali passerelle.
Per gli appassionati di archeologia il viaggio in sé può essere una destinazione, una scoperta. Una versione contemporanea del Grand Tour, che per secoli ha attratto chi cercava consolazione per l’anima nell’arte e nella bellezza dell’Italia (che oggi, con 58 siti, è il Paese che custodisce la maggior parte del patrimonio mondiale Unesco). «La psicoanalisi è un’archeologia dell’anima», notava anche Sigmund Freud e forse nessuna passione come quella per l’antico sa conciliare il senso immobilizzante della fatalità e i moti dell’immaginazione, capaci di ridare vita a cose ed esistenze che furono.
Una passione alimentata dal susseguirsi di notizie su ritrovamenti, come quelle che riguardano l’area di Pompei ed Ercolano. Al Mann di Napoli, che custodisce gran parte dei reperti, è stata di recente inaugurata l’ala occidentale, riaperta dopo 50 anni, con una collezione dedicata alla Campania Romana (protagonista pure di un’edizione speciale del gioco da tavolo Monopoly), mentre in città sono attivi i cantieri per nuovi hotel di lusso come il W Naples, atteso nel 2024. E proprio l’area degli scavi di Pompei si può ammirare dal rooftop del rinnovato Habita79 Hotel & Spa Pompeii, in un palazzo ottocentesco dove il design anni Cinquanta si mescola a dettagli che evocano le antiche domus.
L’archeologia si può incontrare inoltre durante un trekking fra le Alpi, passando da siti celebri come quello di Fiavé, in provincia di Trento, una delle 19 località italiane sul totale di 111 che fanno parte del sito transnazionale dedicato alle palafitte preistoriche dell’arco alpino: in aprile ha riaperto il Parco Archeo Natura con il Museo delle Palafitte, dove è ricostruito un villaggio palafitticolo dell’età del Bronzo che delizierà i bambini. Meno noto, ma al centro di un progetto di valorizzazione, il percorso che a Soccher, nel bellunese, porta ai resti del castello di San Giorgio, risalente al sesto secolo, e del vicino, misterioso dolmen preistorico.
La prossima estate offrirà molti appuntamenti dedicati agli appassionati del genere, come il festival “L’isola dei giganti”, dal 27 giugno fra Paulilatino e Cabras, sul lato ovest della Sardegna, con concerti, talk, escursioni nel meraviglioso Parco archeologico del Sinis, che culmina con la struggente Tharros.
Dal 1° luglio e per tutto il mese, in Toscana torneranno poi le “Notti dell’Archeologia”, che quest’anno esploreranno il concetto di benessere nelle culture antiche, passando dal racconto della scoperta dei 24 bronzetti votivi nel Bagno Grande di San Casciano, una delle più rilevanti degli ultimi anni. Erano immerse nei fanghi terapeutici apprezzati da secoli nella zona, che oggi sono il prezioso ingrediente dei trattamenti offerti, per esempio, dal vicino thermal retreat di Fonteverde.
Restando in tema, l’hotel Terme Neroniane di Montegrotto (Padova) sorge su un grande complesso termale del I secolo: i suoi resti sono visibili dagli oblò sul pavimento del ristorante, mentre alcune colonne adornano il bel parco. Senza muoversi troppo dalla propria stanza, l’hotel Costa Azzurra Museum & Spa di Agrigento conserva una collezione privata di reperti del V e IV secolo a.C., e scendendo nel Grand Hotel Majestic di Bologna ci si imbatte in tratto di strada romana. Da Roma, Goethe e Stendhal insegnano, non si può prescindere, ed ecco che gli ospiti del cinque stelle Harry’s Bar Trevi possono accedere al percorso sotterraneo che porta nell’area dell’antico Vicus Caprarius, con i resti di una domus d’epoca imperiale. Mentre è sufficiente il budget di un hamburger per camminare sul basolato dell’Appia Antica che si trova al McDonald’s di Marino, a una ventina di km dal centro della capitale.
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