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In Italia il primo progetto Energiesprong, il retrofit che rende gli edifici a impatto zero

Grazie a un sistema di pareti prefabbricate esterne, un edificio di 2 piani e 5 alloggi, energivoro e con diverse dispersioni, ha iniziato la trasformazione (il cantiere durerà pochi giorni) in una moderna palazzina NZEB, performante e piacevole sotto l’aspetto estetico

di Maria Chiara Voci

3' di lettura

Il retrofit off-site – cioè la possibilità di riqualificare in modo rapido ed economico edifici esistenti, grazie all’applicazione di pareti prefabbricate esterne, che non impattano sulla vita e sulla funzionalità dell’immobile stesso – è realtà in Italia. A Corte Franca, in provincia di Brescia, è stato realizzato ieri il primo intervento di recupero con il metodo Energiesprong nel Sud Europa. Un edificio di 2 piani e 5 alloggi, energivoro e con diverse dispersioni, ha iniziato la trasformazione (il cantiere durerà pochi giorni) in una moderna palazzina NZEB, performante e piacevole sotto l’aspetto estetico.

L’iniziativa

L’iniziativa rappresenta il primo goal raggiunto nel nostro paese da Edera, impresa sociale costituita da Redo Sgr (49%), Fondazione Housing Sociale (31%), Ance (10%) e Thomas Miorin, che è anche ceo (10 per cento).
Edera è nata per accelerare la rigenerazione e la decarbonizzazione del costruito su larga scala, in modo sostenibile e competitivo, generando benefici per i cittadini e la collettività. Per innovare, la società ha “traslato” in Italia, adattandolo al nostro mercato, il modello testato in Europa con successo dal programma di riqualificazione internazionale Energiesprong, che dall’Olanda – dove è stato varato – ha scalato Francia, Germania e Regno Unito, consentendo la riconversione di oltre 6mila edifici (molti di edilizia pubblica) e oggi è anche presente negli Stati Uniti.

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Come ha spiegato Marco Marcatili di Nomisma: «il sostegno del Governo messo in campo con il Superbonus 110% è stato pari a circa 35 miliardi e ha consentito, in un anno e mezzo, la riqualificazione energetica di circa 150mila edifici. Significa, rapportato all’ammontare del patrimonio edilizio italiano, censito dall’Istat in circa 12 milioni di immobili, che è stato rigenerato appena lo 0,5% del totale delle abitazioni. Stando alla produttività attuale, ci vorranno ben 120 anni per riqualificare il parco fabbricati del Paese».

Trovare soluzioni in grado di efficientare i processi e ridurre gli impatti (compreso quello economico) è una necessità per l’edilizia. Obiettivo ambizioso del programma di matrice olandese è proprio rispondere a questo diktat e dare nuova vita a 15 milioni di abitazioni entro il 2050, per un totale di circa 1 casa al minuto per i prossimi 28 anni. Le prime stime effettuate dal Politecnico di Milano hanno già mostrato come un approccio Energiesprong possa ridurre le emissioni generate dai lavori del 55% rispetto a riqualificazione con tecnologie tradizionali, a parità di prestazioni energetiche ed antisismiche di progetto.

Le fasi di applicazione

Tornando al caso di questa mattina, sul fabbricato di Corte Franca (nel corso di un cantiere-evento in diretta social) sono iniziate le fasi di applicazione delle nuove facciate (coibentanti e antisismiche), realizzate con pannelli prefabbricati con struttura in legno e agganciate a una nuova fondazione perimetrale esterna. Il sistema utilizzato per il primo caso di Energiesprong in Italia è il Rhinoceros Wall® della Wood Beton, che prevede la realizzazione di un esoscheletro multifunzionale dove sono inseriti anche i nuovi impianti. Un metodo industrializzato, scalabile, innovativo e completamente ispezionabile e circolare. Oltre all’azienda bresciana specializzata in soluzioni in legno off-site, concorrono alla rete di Edera 22 aziende che forniscono le singole componenti: in particolare, a Brescia sono stati impiegati dal sistema a cappotto di Caparol agli isolanti di Rockwool, dall’impiantistica di Innova alle soluzioni VMC di Alpac.
I nuovi pannelli prefabbricati delle facciate e della copertura sono state installati senza l’uso di ponteggi, riducendo le attività interne agli appartamenti, e quindi il disagio per gli abitanti, che non hanno dovuto traslocare o abbandonare temporaneamente la casa. I nuovi impianti sono collocati nel sottotetto e la distribuzione di calore e acqua calda sanitaria sfrutta i cavedi verticali ricavati nello spessore delle nuove facciate, ispezionabili dall’esterno per le manutenzioni durante il ciclo di vita del fabbricato.

«Il condominio di Brescia è solo una delle azioni che sono in corso e che fanno capo al progetto – spiega Thomas Miorin, fondatore e amministratore delegato di Edera –. Altre imprese aderenti a Energiesprong stanno lavorando su 7 nuovi progetti per testare soluzioni innovative su diverse tipologie costruttive tra cui torri, scuole e periferie urbane. Crediamo che la sfida alla complessità si possa vincere usando bene la prefabbricazione per dare risposte concrete, veloci, sostenibili e economicamente percorribili».

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