In Italia quasi 70mila profughi. Tra aiuti e volontari, i numeri della solidarietà
Il Viminale: 622 beni confiscati alle mafie saranno destinte ai profughi. Il ministro Gelmini: il governo è consapevole che servono più risorse per l’assistenza a chi fugge
I punti chiave
- Gelmini: servono più servono più risorse per profughi
- Croce rossa italiana: 10mila volontari sul campo
- Caritas italiana: accolti 400 profughi
- Caritas Ucraina: assistenza a 100mila persone
- Caritas Spes: asisitite 145mila persone
- Caritas Polonia: raccolti 20 milioni di euro
- Caritas Moldavia: sostegno psicologico con 111 volontari
- Unchr: 117 membri in Ucraina
- I “Blue dots” dell’Unicef, spazi a misura di bambino
- Medici senza frontiere: forniture mediche per 120 m3
- Save the children: supporto a 15mila persone
- Terre des Hommes attiva in Ungheria, Romania e Moldavia
- Actionaid: aiuto a 3.500 famiglie
- Intersos presente in Ucraina, Polonia e Moldavia
- Intesa San Paolo: al via progetti con Unhcr e Caritas
5' di lettura
È un’offerta enorme quella che il mondo del volontariato e delle ong sta fornendo al popolo ucraino, direttamente in patria e ancora di più ai confini con centinaia di dipendenti e volontari. Evacuazioni, materiali di prima necessità e sanitari, pasti e ricoveri, trasferimenti, triage e formazione medica, corsi di supporto psicologico per famiglie e bambini.
Viminale: 622 beni confiscati a mafie per profughi
Per l’ospitalità ai profughi ucraini verranno messe a disposizione di prefetture e Comuni, in via temporanea e straordinaria, le strutture non ancora destinate e nella diretta gestione della Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e quelle già trasferite agli enti locali e non ancora utilizzate. Il Viminale ha fatto sapere che si tratta di 622 beni: 234 tra strutture abitative e ricettive che l’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata assegnerà in comodato gratuito e temporaneo alla prefettura del luogo in cui si trovano per l’esclusivo scopo di accoglienza dei profughi; altri 388 immobili confiscati già trasferiti agli enti locali e non ancora utilizzati, individuati dalle prefetture e dagli stessi comuni, sono potenzialmente fruibili per le finalità di accoglienza, che l’Agenzia metterà a disposizione.
Gelmini: servono più servono più risorse per profughi
In Italia sono complessivamente giunte 69.154 persone in fuga dal conflitto in Ucraina (66.544 delle quali alla frontiera e 2.610 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Tra i profughi arrivati dall’inizio della guerra, 35.577 sono donne, 27.311 sono minorenni e 6.266 sono uomini. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna.
«Il governo ha la consapevolezza che probabilmente le risorse che fino ad oggi abbiamo stanziato per l’accoglienza dei profughi non sono sufficienti. Abbiamo la consapevolezza che gran parte del peso di questa situazione grava sugli enti locali. C’è però da parte nostra e da parte ovviamente non solo del governo ma anche della Protezione civile la volontà di ascoltare il punto di vista dei sindaci» ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, intervenendo all’assemblea di Ali, la lega delle autonomie locali italiane.
Croce rossa italiana: 10mila volontari sul campo
La Croce rossa italiana è impegnata in missioni umanitarie dall’Italia per l’invio di aiuti alla Croce Rossa ucraina e ha compiuto una missione di evacuazione di oltre 80 civili fragili da Leopoli: complessivamente sono stati impiegati finora 138 operatori e 56 mezzi. Sul campo sono coinvolti gli oltre 10mila volontari della Croce rossa ucraina che ha 200 comitati locali e si stima che ad oggi abbia aiutato più di 300mila persone. Nei Paesi confinanti con l’Ucraina sono inoltre operative le diverse Società nazionali di Croce Rossa
Caritas italiana: accolti 400 profughi
Il 21 e il 22 marzo Caritas Italia ha organizzato due voli umanitari da Varsavia attraverso i quali sono arrivati in Italia circa 400 profughi accolti in 20 diocesi. Complessivamente ha fatto evacuare oltre 9mila persone. Ha un’estesa rete di centri di prima accoglienza e rifugio nelle diverse città ucraine, rivolta sia alle persone di transito ma anche alle tante persone che non vogliono lasciare il paese. Vengono forniti generi di prima necessità e supporto psico-sociale. È stato attivato il servizio di accompagnamento e trasporto delle persone, affinché possano raggiungere località sicure.
Caritas Ucraina: assistenza a 100mila persone
Ha assistito dall’inizio del conflitto più di 100mila persone. Circa 1.500 i pasti caldi vengono distribuiti ogni giorno. Ha organizzato alloggi che accolgono giornalmente circa 1.500 sfollati interni. A Kiev, Zhytomyr e Ternopil in particolare hanno creato rifugi resistenti ai bombardamenti.
Caritas Spes: asisitite 145mila persone
Opera attraverso i suoi 34 Centri in collaborazione con le parrocchie romano-cattoliche, e dall’inizio del conflitto ha fornito assistenza a oltre 145mila persone.
Caritas Polonia: raccolti 20 milioni di euro
In pochi giorni Caritas Polonia ha messo in piedi una organizzazione con decine di punti di accoglienza, centinaia di volontari, migliaia di pasti, persone accolte nelle case, pacchi con generi alimentari e prodotti di prima necessità. «La generosità della gente è stata grande e in poche settimane sono state raccolte offerte per 83 milioni di sloti» (quasi 20 milioni di euro) ha detto all’Ansa don Marcin Izicki, direttore di Caritas Polska. L’ente fornisce fornisce circa 2.600 posti di accoglienza. Ha garantito un alloggio sicuro a 800 minori tra orfani e bambini con varie disabilità. Ha allestito inoltre diverse “Tende della Speranza”, centri di ristoro e accoglienza.
Caritas Moldavia: sostegno psicologico con 111 volontari
Ha allestito un centro per fornire alloggio e cibo ai rifugiati con circa 130 posti e avviato un programma di sostegno psicologico nei Centri per i profughi con il coinvolgimento di 111 psicologi volontari
Unchr: 117 membri in Ucraina
L’Agenzia Onu per i rifugiati (Unchr) ha 117 membri del personale in Ucraina. Nei paesi limitrofi ci sono 157 persone sul campo. Ha dispiegato in Ungheria, Moldova, Polonia e Romania esperti di coordinamento e protezione, compresi i coordinatori di emergenza per la protezione contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale ed è presente su tutti i confini: Polonia, Ungheria, Moldavia, Slovacchia e Romania.
I “Blue dots” dell’Unicef, spazi a misura di bambino
L’Unicef ha numerosi operatori sul campo per distribuire aiuti essenziali e 47 team mobili per offrire protezione e servizi psicosociali ai bambini. Oltre i confini sta allestendo i “Blue dots”, spazi a misura di bambino. A Kharkiv ha allestito spazi di supporto in 29 stazioni della metropolitana, equipaggiati con materiali didattici.
Medici senza frontiere: forniture mediche per 120 m3
Medici senza frontiere ha inviato kit chirurgici, traumatologici, farmaci per malattie croniche e per afflussi di massa di pazienti a supporto degli ospedali ucraini, fornito formazione al personale delle strutture sanitarie sulla gestione di afflusso di massa di pazienti e inviato i propri team alle frontiere dei paesi limitrofi. Msf ha portato nel paese 120 m3 di forniture mediche d’emergenza, un terzo a Kiev via treno.
Save the children: supporto a 15mila persone
In Romania Save the children è in 9 valichi di frontiera e in 5 centri di accoglienza per richiedenti asilo e 2 campi per rifugiati e ha fornito supporto con i suoi interventi a circa 15mila persone di cui 8mila bambini. Ha attivato Spazi a misura di bambino e spazi dedicati a mamme e neonati. In Lituania lavora in tutti e 5 i Centri per la registrazione dei rifugiati dove ha allestito Spazi a misura di mambino che hanno accolto più di 2.500 bambini.
Terre des Hommes attiva in Ungheria, Romania e Moldavia
Con il partner polacco, Polish Medical Mission, Terre des Hommes distribuisce materiali medici, anche in ospedali pediatrici. In Polonia, a Kobyłka, ha avviato un servizio di prima accoglienza e supporto psicosociale per mamme e bambini. La Federazione Internazionale Terre des Hommes è presente in Ungheria, Romania e Moldavia per assistenza ai minori
Actionaid: aiuto a 3.500 famiglie
In Polonia Actionaid è sui punti di confine di Dorohusk, Hrebenne e Zosin, lavora per dare sostegno a 3.500 famiglie, in particolare alle donne sole con figli, oltre alla prevenzione delle violenze e abusi lavorano nel supporto psicosociale e legale. In Romania, nelle località di Tulcea, Isaccea, Sirat, con un programma di contrasto della tratta e della violenza di genere si occupa della prevenzione nei punti di ingresso alla frontiera.
Intersos presente in Ucraina, Polonia e Moldavia
Presente in Ucraina, Polonia e Moldavia per garantire cure mediche, protezione e sostegno psicosociale, soprattutto a donne e bambini. Un team di emergenza è a Leopoli per supportare un ospedale oncologico e alcuni rifugi. È operativa a Vinnytsia, a 100 km da Zhytomyr, con attività di protezione e assistenza sanitaria. Dal 3 marzo è in Polonia al confine con l’Ucraina nel punto medico nel centro di Korczowa, un centro commerciale trasformato in struttura di accoglienza con circa 2mila posti.
Intesa San Paolo: al via progetti con Unhcr e Caritas
Intesa Sanpaolo ha firmato con Unhcr e con Caritas Italiana due accordi di collaborazione per aiuti a favore della popolazione ucraina in loco e in Italia. Sono i primi destinatari della donazione di 10 milioni di euro annunciata di recente dal consigliere delegato e ceo Carlo Messina. Il primo progetto è “Apri” (Accogliere promuovere proteggere integrare i profughi ucraini in Italia) con il quale la banca mira a supportare la rete delle Caritas diocesane nell’accoglienza dei profughi ucraini su tutto il territorio nazionale. Con il secondo progetto Intesa Sanpaolo mette a disposizione di Unhcr la propria piattaforma digitale ForFunding.it per avviare una raccolta fondi tra cittadini e imprese che vogliono dare il loro contributo a questa crisi. Per ogni donazione effettuata Intesa Sanpaolo raddoppierà l’importo donato.
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