In Lombardia le Conservatorie chiuse bloccano mutui e rogiti
L’impossibilità di trascrivere le ipoteche per la chiusura degli uffici paralizza anche gli atti indifferibili, complicando la vita di famiglie e imprese
di Laura Cavestri
2' di lettura
Conservatorie “chiuse per virus” almeno fino al 3 aprile in Lombardia. E Così chi deve stipulare un rogito indifferibile, magari previo mutuo bancario, o va verso la scadenza dei crediti fiscali per l’acquisto della prima casa resta, di fatto, bloccato. La denuncia arriva dal Consiglio notarile di Milano, presieduto dal notaio Carlo Munafò, che spiega: «poichè le norme più restrittive varate dalla Regione Lombardia hanno chiuso tutti gli uffici pubblici, comprese le Conservatorie dei registri immobiliari, gli atti, che possono essere trasmessi telematicamente dai notai, non possono essere trascritti. Ma questo, di fatto, blocca le compravendite. Perchè se in un rogito c’è di mezzo una banca alla quale non si può assicurare che l’ipoteca verrà iscritta immediatamente, questa non eroga il finanziamento e il sistema si paralizza».
Un tema che interessa le famiglie, ma anche le piccole imprese. «E’ quello che è successo – spiega ancora Munafò – pochi giorni fa a un piccolo imprenditore. Attendeva un mutuo importante, ma nell’impossibilità di poter effettuare in tempi certi l’iscrizione ipocetaria, la banca si è tirata indietro, l’atto non è stato stipulato e l’imprenditore si è trovato in crisi di liquidità. Questo rischia di danneggiare la filiera, soprattutto immobiliare e delle costruzioni».
E poi ci sono i crediti fiscali di cui beneficiare entro certi termini per l’acquisto della prima casa. «Come fare – spiega ancora Munafò – se un soggetto pronto all’acquisto, con questi ritardi, non riesce a rogitare entro i termini di decadenza? Il buon senso imporrebbe di dilazionarli o di “congelare” i termini di scadenza. Ma nessuna norma, al momento, lo prevede o è stata interpretata in tal senso».
In realtà, una possible situazione per “tamponare” l’emergenza esiste. Si tratta del cosiddetto “Deposito prezzo”, ovvero la possibilità, per un acquirente o una banca, di versare la cifra dovuta su un conto segregato (quindi in nessun modo “aggredibile” dal notaio per sue vicende personali). Cifra che poi sarà girata alla parte venditrice non appena effettuata la trascrizione dell’atto. Una sorta di cuscinetto” per tutelare il compratore da formalità pregiudiziali. «Si tratta però – precisa Munafò – di una possibilità che va spiegata alle parti e sulla quale devono essere tutti concordi».
Per questo, il Notariato lombardo chiede sia tempi certi per la riapertura delle Conservatorie e quindi del servizio di pubblicità immobiliare, sia
un chiarimento normativo sulla sospensione dei termini per gli adempimenti tributari, che includa anche i termini decadenziali dei crediti fiscali.
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