ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùil nodo dell’occupazione femminile

In manovra possibile sgravio triennale per assumere donne disoccupate

Ipotesi allo studio del governo: zero contributi per stabilizzare donne disoccupate al Sud e lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi su tutto il territorio nazionale. Stimate 70mila assunzioni l’anno. Catalfo: con il Recovery Fund 2,4 miliardi per l’occupazione femminile

di Claudio Tucci

(dusanpetkovic1 - stock.adobe.com)

2' di lettura

Gli ultimi dati diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro hanno confermato come la crisi sanitaria e le difficoltà economiche si stiano abbattendo forte, oltre che sui giovani, anche sull’occupazione femminile: a settembre, sull’anno, le occupate sono crollate di 232mila unità (-2,4 per cento), e si è assistito anche a un rilazo delle donne inattive, tra cui molte scoraggiate, +174mila persone. Il tema è delicato. A settembre il tasso di occupazione femminile è arretrato al 49%, un punto in meno su base tendenziale, allargando ancora il divario, già ampio, con il tasso di occupazione maschile, al 67,4% (dato sempre di settembre 2020, fonte Istat). Anche a livello Eurostat il tasso d’occupazione femminile italiano è da tempo molto basso rispetto ai principali paesi nostri competitor.

Il rafforzamento dell’incentivo Fornero

Per tutte queste ragioni il governo Conte vorrebbe ora dare una sferzata alla situazione. In manovra, confermano fonti dei ministeri del Lavoro e dell’Economia, si starebbe pensando di allargare l’incentivo alle assunzioni attualmente previsto per i giovani sotto i 35 anni anche alle donne. L’idea è “raddoppiare” l’incentivo all’occupazione femminile introdotto nel 2012 dalla legge Fornero: sgravi al 50% per 12 mesi, 18 mesi in determinate condizioni, per chi assume donne disoccupate al Sud (che non lavorano da almeno sei mesi) e lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi su tutto il territorio nazionale. Il nuovo incentivo allo studio in manovra salirebbe al 100% e varrebbe per tre anni. Secondo i primissimi calcoli si potrebbero assumere 70mila donne l’anno.

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Catalfo: con il Recovery Fund 2,4 miliardi per l’occupazione delle donne

A sostenere il rafforzamento degli sgravi per le donne è, da tempo, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che già da questa estate aveva accesso l’attenzione sull’empowerment femminile. Con le risorse del Recovery Fund, ha rilanciato il ministro Catalfo, ci saranno 2,4 miliardi destinati a progetti per aumentare, appunto, l’occupazione femminile. Le donne, infatti, ha spiegato Catalfo, sono impiegate in percentuale maggiore nei servizi e con contratti precari, quelli non salvaguardati da blocco dei licenziamenti. E quindi sono tra le categorie che più hanno pagato lo scotto della crisi.

Lotta al part-time involtario e salari migliori

Oltre agli incentivi per le assunzioni, il ministro del Lavoro ha indicato altre linee d’azione, come ad esempio la creazione di percorsi formativi fondati sull’acquisizione di nuove competenze, con particolare riguardo all’accesso alle discipline Stem, in grado di rispondere ai nuovi fabbisogni occupazionali. I percorsi tecnico-scientifici vedono ancora oggi una scarsissima presenza femminile. Altro obiettivo del governo è incentivare la permanenza nel mercato del lavoro delle lavoratrici madri, mediante il contrasto al part-time involontario, alle dimissioni “in bianco” e la promozione di strumenti di condivisione delle responsabilità genitoriali e dei carichi di cura. Una sfida importante, infine, è la diminuzione del gender pay gap. Qui a indicare la rotta è lo stesso ministro Catalfo che ha ipotizzato incentivi sulla retribuzione di risultato che portino le imprese ad adottare indici di produttività gender oriented.

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