ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa catastrofe

Sisma in Marocco, 2.862 morti. Rabat accetta aiuti da 4 Paesi ma non dalla Francia

Il sisma si è sentito con particolare intensità a Marrakesh, Agadir, Rabat e Casablanca. La Croce Rossa: l’emergenza nel paese potrebbe durare anni. Nonostante la rottura diplomatica anche l'Algeria ha offerto soccorritori. nedici e unità cinofile

articolo aggiornato l'11 settembre 2023, ore 14.26

I villaggi di montagna distrutti dal sisma in Marocco

6' di lettura

Si scava, senza sosta e anche a mani nude. A due giorni dal sisma che ha fatto tremare il Marocco è corsa contro il tempo per trovare ancora vita sotto i cumuli di macerie: “Le prossime ore sono cruciali” ricorda la Croce Rossa e la Mezza Luna Internazionale. Soprattutto in quelle zone rurali e remote, epicentro del sisma, che ancora restano isolate, con i soccorsi che fanno fatica a raggiungere i villaggi dove, secondo i primi bilanci, il terremoto ha ucciso più della metà delle vittime finora accertate. Il bilancio dei morti è aumentato a quota 2.862, secondo l'ultimo aggiornamento diffuso dal ministero dell’Interno. I feriti sono almeno 2.562. Tornato proprio da Parigi - dove era in visita privata - poche ore dopo la micidiale scossa di magnitudo 7, il re Mohammed VI non ha ancora visitato le zone colpite, scatenando l'indignazione di alcuni media, e si è limitato sin qui a partecipare a una riunione di crisi del governo, finita con un comunicato e senza alcuna dichiarazione al Paese.

Aiuti: 1 milione di euro dalla Ue

In risposta al devastante terremoto che ha colpito il Marocco centrale la notte dell’8 settembre, l’Unione Europea ha messo a disposizione un primo aiuto umanitario di un milione di euro per soccorrere le persone più colpite. Questo finanziamento iniziale sosterrà gli sforzi di soccorso dei partner umanitari nel paese, come la Mezzaluna rossa marocchina. Sin dalle prime ore successive al terremoto, il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue segue da vicino la situazione ed è in contatto con le autorità marocchine per offrire loro la piena assistenza dell'Ue in materia di protezione civile.

Loading...

Anche il sistema satellitare Copernicus dell’Ue è stato attivato il 9 settembre per fornire servizi di mappatura di emergenza. Il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarcic ha dichiarato: «Il tragico terremoto in Marocco ha causato terribili sofferenze e perdite di vite umane. Per esprimere la solidarietà dell'Ue con il popolo marocchino, stiamo sbloccando un finanziamento di 1 milione di euro per contribuire a rispondere alle esigenze più urgenti della parte di popolazione più colpita».

Nuove scosse

Il collegamento tortuoso tra Marrakech e le montagne dell'Atlante è interrotto, danneggiato anche dopo che oggi la terra è tornata a tremare con una nuova scossa di magnitudo 3.9 nella stessa aerea del terremoto della notte tra venerdì e sabato. Mentre in tutte le zone colpite si cominciano a seppellire i morti, arrivano notizie anche di stranieri rimasti uccisi (quattro francesi). In Marocco, Paese musulmano, la cremazione non è consentita e in genere i fedeli della religione islamica vengono sepolti entro 24 ore dalla morte o comunque entro il minor tempo possibili. Nell'epicentro, segnalato nella provincia di Al-Haouz, sono state registrate quasi 1.300 vittime, il numero più alto, mentre nella seconda provincia più colpita, quella di Taroudant, i morti sono 450. Spaventa anche il numero dei feriti, arrivati a più di 2.400, molti dei quali sono gravi.

Marocco, momento scossa da telecamera sicurezza: fuggi fuggi e crollo palazzo

Polemica per gli aiuti

Mentre il re Mohammed VI ha chiesto alle autorità e ai cittadini di pregare in tutte le moschee del Regno, monta la polemica per gli aiuti. Rabat ha “effettuato una valutazione precisa delle esigenze sul campo” e “in questa fase specifica” della drammatica emergenza provocata dal terremoto “ha risposto favorevolmente alle offerte di sostegno di Paesi amici, vale a dire da Spagna, Qatar, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti”. E' quanto segnala una nota del ministero dell’Interno marocchino ripresa da ’L’Opinion’, con la quale il governo del paese duramente colpito dal sisma di venerdì punta a porre fine alle polemiche suscitate dal rifiuto di aiuti, sollevate soprattutto da parte francese. Il ministero degli Interni marocchino ha chiarito nella nota di aver accettato l’aiuto offerto solo da quattro paesi “in questa fase specifica”, giustificando la sua decisione “tenendo conto che la mancanza di coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente”. In ogni caso, il governo non esclude di chiedere aiuto ad altri Paesi, se necessario: “Con l’avanzamento delle operazioni di intervento, la valutazione dei possibili bisogni potrebbe evolversi, il che consentirebbe di sfruttare le offerte di sostegno presentate da altri Paesi amici, secondo le esigenze specifiche di ogni fase”.

La Francia ha stanziato cinque milioni di euro per le organizzazioni non governative che stanno operando in Marocco, in modo da poter aiutare la popolazione colpita dal devastante terremoto, contribuire nei soccorsi e nelle ricerche. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna che, a proposito della mancata richiesta ufficiale di aiuti da parte di Rabat a Parigi, parla di ’’scelta sovrana’’. “Il Marocco è sovrano, è l’unico in grado di determinare quali siano le sue esigenze. Una sessantina di paesi hanno fatto offerte e il Marocco decide in modo sovrano”, ha dichiarato la responsabile della diplomazia francese intervistata da Bfmtv.

Da più parti è comunque partita la gara di solidarietà. L'Algeria ha proposto un piano urgente per fornire aiuti, qualora Rabat volesse accettarlo malgrado la rottura diplomatica tra i due Paesi. Il pacchetto di aiuti comprende l’invio di 80 soccorritori specializzati delle Forze di Protezione civile, un’unità cinofila, personale medico e forniture di emergenza sotto forma di tende, letti e coperte, ha detto un portavoce del governo di Algeri. Sabato il ministero degli Esteri dell’Algeria aveva già detto che avrebbe aperto il suo spazio aereo ai voli che trasportavano aiuti umanitari, nonostante avesse interrotto le relazioni con il Marocco due anni fa.

 

 

Distruzione nel villaggio di Tafeghaghte, a sudovest di Marrakesh. (Photo by FADEL SENNA / AFP)

Musumeci: invio vigili del fuoco e 1.000 letti

L'Italia, tramite il ministro degli Esteri Antonio Tajani, si è detta pronta a inviare aiuti e team sanitari. Come hanno fatto la Francia, la Turchia e gli Stati Uniti. Anche Papa Francesco ha voluto esprimere con dolore la solidarietà “a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia”, augurandosi la pronta guarigione per i feriti. Per quanto riguarda gli italiani che si trovavano nel Paese durante il terremoto, la Farnesina ha fatto sapere di aver fornito assistenza a 500 connazionali con lo stesso Tajani che segue, in costante contatto con l'ambasciatore Armando Barucco, gli sviluppi della situazione.

Terremoto in Marocco, turisti italiani ancora bloccati sull'Atlante

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha dichiarato di aver “fatto pervenire alle autorità del Marocco la prima offerta del nostro Sistema di protezione civile, in supporto alle loro strutture operative. “Potremmo inviare subito - ha aggiunto - una squadra Search and Rescue (SAR) italiana composta da 48 unità specializzate dei vigili del fuoco (che sarebbero trasportate in loco da mezzo dell'Aeronautica militare). Inoltre, tende, 1.000 letti ed un Posto medico avanzato con o senza personale medico”.

Intanto, è finalmente libera di tornare a casa la famiglia di turisti italiani rimasta bloccata sui monti dell'Atlante. Sono in auto, incolonnati, dietro le ambulanze che hanno la precedenza, sulla strada che li porta a Taroudant. Ad attenderli, al passo del Tiz'n Test, il console italiano di Agadir, Antonella Bertoncello. I tre italiani, padre, madre e figlio di 15 anni, arrivati il 31 agosto in Marocco, hanno il volo di rientro da Fes, il 14 settembre.

Tre giorni di lutto nazionale

In Marocco sono scattati i tre giorni di lutto decretati e in tutto il Paese sventolano le bandiere a mezz'asta, enfatizzando il dolore lacerante di un intero popolo. C'è chi ha visto morire i propri cari, figli, genitori, fratelli. Ma la corsa alla ricerca dei sopravvissuti non si ferma. E ogni tanto regala un sorriso a chi da ore scava senza una pausa. Come successo per Saida Bodchich, rimasta intrappolata nella sua casa quando la scossa l'ha fatta crollare. Non è riuscita a scappare - racconta ad Al Jazeera -, ma i vicini sono intervenuti in suo soccorso e l'hanno tirata fuori. “Sono stata salvata, hanno rimosso i detriti a mani nude”, ha raccontato. “Ora vivo nella loro casa, la mia è stata completamente distrutta”. Una condizione che accomuna molti. Solo a Marrakech, afferma l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sono 300 mila ad aver bisogno di aiuto.

(Photo by FADEL SENNA / AFP)

Migliaia di famiglie hanno trascorso la notte all'aperto in accampamenti improvvisati, allineati sull'erba fuori dalle mura della medina, dormendo sotto le palme perché un tetto sulla testa non ce l'hanno più. Ma anche chi una casa l'ha ancora non ci vuole tornare per paura che non sia più sicura. Noureddine Lahbabi, un pensionato di 68 anni con quattro figli, sabato sera si è preparato per la seconda notte consecutiva a dormire all'aperto, come riporta il quotidiano online marocchino Hespress. “È un'esperienza dolorosa. Quando succede a tuo fratello o a tua sorella, è davvero doloroso”.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti