Calcio, in Premier League torna il pubblico sugli spalti contro lo spettro di un miliardo di danni
Nel football inglese gli stadi tornano a ospitare duemila spettatori a gara dopo quasi nove mesi, ma solo nelle zone meno esposte al rischio contagio
di Marco Bellinazzo
2' di lettura
Nel football inglese gli stadi tornano a ospitare spettatori dopo quasi nove mesi. Si tratta di un primo passo annunciato nei giorni scorsi dal governo britannico che ha deciso di consentire la riapertura parziale degli impianti con una capienza derivante dalla sede dei vari club. In particolare in questo weekend in Premier League ci saranno fino a duemila spettatori in 5 stadi, a distanza di 271 giorni dall'ultimo match con il pubblico.
Premier league
Solo 10 club attualmente in Zona 2 potranno vendere biglietti e accontentare duemila supporter, vala e dire Arsenal, Brighton, Chelsea, Crystal Palace, Everton, Fulham, Liverpool, Southampton, Tottenham e West Ham. Gli altri 10 club di Premier (Aston Villa, Burnley, Leeds, Leicester, Manchester City, Manchester United, Newcastle, Sheffield United e West Brom) si trovano infanti ancora in Zona 3 e dovranno attendere un miglioramente dei dati epidemiologici per poter riaprire i propri impianti.
Serie minori
Le stesse regole si applicano anche nelle serie minori del calcio inglese per cui ci sarà il pubblico in sei gare tra Championship, League One e League Two. Gli spettatori dovranno rispettare un rigido protocollo (controllo temperatura, breve formulario da compilare, sanificazione delle mani e distanziamento). Le sei gare che hanno visto di nuovo gli splati occupati sono: Luton-Norwich (Championship), Wycombe-Stoke City (Championship), Charlton-Dons (League One), Shrewsbury-Accrington (League One), Cambridge-Mansfield (League Two) e Carlisle-Salford (League Two). In un sondaggio pubblicato dalla versione online della BBC a fine novembre solo il 52% degli intervistati si è detto favorevole alla riapertura degli impianti, mentre il 45% avrebbe preferito attendere la diffusione del vaccino.
Le perdite
L’amministratore delegato della Premier League, Richard Masters, ha apprezzato la disponibilità del Governo sottolineando come la prosecuzione della stagione 2020/21 a porte chiuse potrebbe costare ai club 700 milioni di sterline di mancati ricavi. Secondo Masters, peraltro, le partite a porte chiuse hanno già provocato ai club più di mezzo miliardo di sterline di perdise nell’ultimo trimestre della scorsa stagione.«Dobbiamo far tornare ai tifosi all’interno degli stadi il più rapidamente possibile - ha affermato il ceo della Premier League - questa è la cosa importante che manca, economica o meno, abbiamo bisogno che i tifosi tornino negli stadi per tutti i tipi di motivi ed è la priorità numero uno».
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