Tecnologia

In Puglia cresce ancora il distretto Ict ma non si trova personale qualificato

di Vincenzo Rutigliano

 Due immagini del nuovo building, da 22 milioni, che Fincons sta costruendo nei pressi dell’aeroporto di Bari

3' di lettura

Ict pugliese in pieno recupero. Dopo il calo del 2,4% registrato nel 2020, il mercato del digitale pugliese - in valore appena sotto i tre miliardi - recupera posizioni riavviando la crescita costante registrata negli ultimi anni. Al netto delle difficoltà per le imprese di trovare tutte le figure professionali specifiche che il sistema universitario riesce a formare solo in parte, la corsa è ripresa.

Come dimostrano i risultati di Exprivia, attiva nell’Ict e quotata al mercato Mta della Borsa di Milano. Nel primo trimestre il fatturato di questo big player – ricavi totali 2020 a 167,8 milioni, 2.400 professionisti distribuiti in 7 paesi del mondo – è cresciuto del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, passando da 38 a 41 milioni. È cresciuta e cresce la redditività che, nel 2020, è stata del 12,7 per cento. «Le aziende – spiega Gianni Sebastiano, investor relation del gruppo guidato da Domenico Favuzzi – stanno recuperando redditività perché stanno rivedendo i loro processi. Più digitalizzazione metti nei processi e più incidi su efficienza e costi: questa è la grande lezione della pandemia». La Spa pugliese punta a consolidare la crescita registrata in questi mesi in tutti i mercati nei quali opera come sistem integrator: Pa, banche, aerospazio, sanità territoriale, telemedicina.

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Il settore non ha registrato, in questi mesi, grossi cambiamenti nei piani di sviluppo aziendale. Un esempio quasi di scuola viene dal nuovo building, da 22 milioni, che sta sorgendo nei pressi dell’aeroporto di Bari. È del gruppo Fincons di Milano (servizi di application management e system building) che sta realizzando il “Future Gateway”, destinato a ospitare anche start-up locali, innovazione e spazi per la ricerca. Il nuovo insediamento sarà pronto entro l’anno, è tecnologicamente avanzatissimo e potrà ospitare oltre 1.000 professionisti di It consulting, 300 in più che si aggiungeranno – secondo i piani di crescita aziendale – ai 700 già oggi nel delivery center, fondato nel capoluogo regionale nel 2008. «Noi non ci siamo mai fermati durante la pandemia, perchè per fortuna siamo un business digitale che è riuscito a garantire operatività e servizi a distanza», dicono al quartier generale del gruppo che, quest’anno, prevede di migliorare ancora il fatturato, da 178 a 197 milioni (+10% circa). La Spa, fondata e guidata da Michele Moretti, ingegnere nato a Bari poi trasferitosi a Milano, fornirà dal Future Gateway servizi ai clienti di tutte le sue sedi sparse tra Italia, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania. L’altro polo di Ict regionale è Lecce alimentato dalla presenza dell’università, al pari di Bari che conta su ateneo e Politecnico, centri formativi decisivi per la crescita del comparto. Anche a Lecce riscontri positivi e anzi acquisizioni di nuove aziende, come per la Links spa (52 milioni di fatturato entro il 2021) di Giancarlo Negro. «Il business digitale – dice il Ceo – non ha risentito molto in termini di fatturato nel 2020 e così sarà anche quest’anno». A fine giugno Negro completerà l’acquisizione di un’azienda pugliese di Iot (8,5 milioni di fatturato e 35 addetti) ed è prossima quella di un’altra con sede a Milano (settore bancario e finanziario, fatturato 7,5 milioni e 70 addetti). Entro l’anno altri 50 assunti, formati nell’academy interna, che si aggiungeranno ai 560 attuali. Anche nelle Pmi la valutazione non cambia. Salvatore Latronico, Ceo della Openwork –fatturato 2021 a 1,8 milioni, in crescita del 10% sul 2020 – conferma che è in atto «una certa effervescenza, la ripresa c’è». La spa barese, che realizza sistemi di automazione di processo su cloud, sta allargando il parco clienti proprio «grazie al Covid, che sta facendo superare le difficoltà culturali delle aziende rispetto al cloud». Nel 2020 infatti sono cresciuti, nella regione, del 16%, i servizi come il cloud computing. Exprivia, Fincons, Links e Openwork sono esempi di un intero distretto in ripresa. «Tutte le aziende – conferma Latronico che presiede anche il distretto pugliese dell’informatica che conta un centinaio di attori tra imprese, università, associazioni datoriali e sindacali– stanno assumendo. Paradossalmente il freno è nella carenza di laureati in discipline informatiche, sistemisti di nuova generazione». Obbligato il ricorso alle academy interne per colmare le carenze sul digitale - che oggi conta oltre 5.000 addetti – anche ricorrendo a competenze limitrofe come matematica, fisica, ingegneria gestionale, per poi virare sulla componente informatica. Ma non basta: per questo al distretto si lavora, insieme all’Its Apulia Digital Maker -area ICT, a corsi di crescita professionale per non laureati.

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