In ricordo di Stefano Carrer, il Sol Levante nel cuore
di Umberto Vattani*
2' di lettura
«I giornalisti spiegano agli altri quello che loro stessi non hanno capito». A Indro Montanelli, giornalista principe, era consentito tutto, anche di sbeffeggiare la categoria alla quale apparteneva. Ma naturalmente la norma, per quanto paradossale, non si applicava a tutti. Nel 2001, in coincidenza con la manifestazione Italia in Giappone, la più grande operazione promozionale che il sistema Italia abbia mai realizzato, ebbi l’occasione di incontrare Stefano Carrer, redattore del Sole-24 ore, grande conoscitore dell’Impero del Sol Levante.
Fui subito colpito dalla sua serietà, dalla sua professionalità, dalla sua competenza. Ma soprattutto dal suo stile, dal suo riserbo, dal suo garbo. Mi pareva che la sua frequentazione dei giapponesi gli avesse ispirato un equilibrio nei rapporti umani animato da un rispetto dell’altro che in Italia raramente si trova. Ma non avrei mai immaginato che dieci anni dopo, in occasione del gravissimo incidente della centrale atomica di Fukushima, Stefano avrebbe messo a rischio la propria incolumità proprio per capire a fondo quello che era avvenuto nel nord di Honshu, andando nella zona rossa della sciagura, dove le radiazioni della fusione del reattore erano altamente pericolose e l’accesso proibito.
Nel 2001 parlai a lungo con Stefano sulle centinaia di manifestazioni che intendevamo organizzare in tutto il Giappone per presentare il passato e il presente del nostro Paese. Lui fu soprattutto sorpreso da due eventi che volevamo organizzare: l’illuminazione della Torre di Tokyo con il tricolore italiano e la Festa del Cielo, che si sarebbe svolta addirittura sulla spianata del Palazzo Imperiale, dove una volta chi si azzardava a camminare poteva essere giustiziato.
Stefano si chiedeva se le nostre ambizioni non fossero eccessive e se quei progetti potevano essere attuati. Al suo temperamento misurato e prudente tutto questo appariva temerario.Il suo atteggiamento modesto però non gli impedì affatto di appoggiare e dare rilievo sul suo giornale a tutti gli eventi organizzati dalla Fondazione Italia Giappone.
Da allora ho sempre seguito con interesse tutto quello che Stefano ha scritto sull’Impero del Sol Levante. Mai mi è capitato di leggere un suo articolo superficiale o sciatto; sempre ho potuto apprendere notizie e considerazioni di indubbio rilievo su ogni argomento che trattava.
Stefano è scomparso prematuramente un anno fa. La Fondazione che ho l’onore di presiedere lo ricorda con gratitudine e affetto.
*Presidente Fondazione Italia Giappone
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