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In Sardegna aiuti fino a 15mila euro a chi compra/ristruttura casa in un borgo

Stanziati 45 milioni di euro in tre anni più altri 60 per le attività economiche nei comuni con meno di 3mila abitanti

di Davide Madeddu

(sabino.parente - stock.adobe.com)

3' di lettura

Centocinque milioni di euro per contrastare lo spopolamento sostenendo famiglie e imprese che scelgono i piccoli centri della Sardegna. Nello specifico, si tratta di due misure adottate dalla Regione per andare incontro sia a coloro che vogliono ristrutturare o prendere casa nei piccoli paesi, sia a chi vuole aprire una nuova attività commerciale.

Bonus per prima casa nei piccoli centri

Nel primo caso è previsto lo stanziamento di 45 milioni di euro erogati dalla Regione per sostenere chi acquista o ristruttura la prima casa nei comuni con una popolazione inferiore ai 3mila abitanti.

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I requisiti

Il contributo è concesso a chi ha la residenza anagrafica in un piccolo comune della Sardegna o a chi trasferisce la residenza anagrafica entro 18 mesi dall'acquisto dell'abitazione o dalla data di ultimazione dei lavori, a condizione che il comune di provenienza non sia anch'esso un piccolo comune dell'isola. Il contributo può essere concesso anche a coloro che trasferiscono la residenza e, al momento della presentazione della domanda, non risiedono in un comune sardo.

I contributi

Nello specifico: il contributo viene concesso nella misura massima del 50% della spesa e comunque per l'importo massimo di 15mila euro a soggetto (in un nucleo famigliare potrà esserci un solo soggetto beneficiario) e potrà essere riconosciuto anche a favore dei richiedenti che prevedono congiuntamente l'acquisto e la ristrutturazione (resta fermo il limite di 15mila euro).

Il contributo può essere concesso a un nucleo famigliare in fase di costituzione (composto anche da una sola persona) anche qualora il nucleo famigliare di provenienza abbia beneficiato del medesimo contributo per un’altra abitazione.

Tre annualità

«Il finanziamento di 45 milioni di euro, declinato sulle tre annualità (2022-2023-2024) - annuncia l'assessore regionale ai Lavori pubblici Aldo Salari -, verrà concesso sulla base di precisi criteri individuati sulla base dei principi di equità e giustizia e in relazione alle esigenze dei territori. Intervenire sulla prima casa equivale a incentivare la residenzialità in territori considerati svantaggiati, favorendone la rinascita e proiettandoli sul futuro».

Le attività commerciali

La partita per sostenere le attività economiche nei comuni con meno di 3mila abitanti vale 60 milioni di euro distribuiti in tre annualità. Quanto al funzionamento, è presto spiegato: ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3mila abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro, che diventano 20 mila qualora si incrementi l'occupazione.

«Nel corso della legislatura e con l'ultima manovra finanziaria la Regione ha definito il quadro strategico delle misure volte a contenere e contrastare il fenomeno dello spopolamento incentivando da un lato i residenti a non abbandonare il loro territorio e dall'altro rilanciando l'economia e incrementando i consumi al fine di poter fornire i servizi necessari per attrarre nuovi residenti - annuncia il presidente della Regione Christian Solinas-. La misura tesa a supportare lo sviluppo imprenditoriale nei piccoli comuni rientra nella pluralità degli interventi a cui stiamo dando corso. Per la prima volta si mettono in campo risorse vere e certe necessarie affinché la Sardegna possa combattere con forza e decisione lo spopolamento dei territori e l'isolamento».

Non è comunque tutto, come sottolineano dalla Regione. A questa misura si aggancia «quella di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede, dal prossimo anno, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate, con il fine di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale».


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