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In Sardegna la battaglia contro le rinnovabili

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di Davide Madeddu

2' di lettura

Diciotto atti di opposizione contro altrettanti progetti per l’eolico a mare e un ricorso al Tar, promosso dalla Regione contro uno a terra. Sono le due facce della stessa medaglia che racconta la corsa alle rinnovabili in Sardegna, con progetti per realizzare parchi eolici tanto in mare quanto a terra con una ipotesi di investimento complessivo che supera i 20 miliardi di euro.

Il fronte più ricco di progetti ma anche di contestazioni, è quello a mare che vede la presentazione di 18 istanze per realizzare altrettanti parchi attorno alla Sardegna.

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In campo le proposte portate avanti da Sea Wind (nell’area di Carloforte), poi Nora Ventu (nel Cagliritano), Acciona e altri ancora con l'obiettivo di sfruttare il vento che soffia al largo delle coste dell'isola e non solo. Così se da un lato cresce sempre di più il fabbisogno energetico, dall’altro si fanno avanti comitati e rappresentanti delle istituzioni che si oppongono ai progetti di nuovi impianti.

In testa a questa campagna c'è il Gruppo di intervento giuridico, una associazione ambientalista che il 25 febbraio ha presentato gli ultimi quattro atti di opposizione «ad altrettante istanze di concessione demaniale marittima per la realizzazione delle ennesime centrali eoliche offshore nei mari della Sardegna». Motivo? A sentire i rappresentanti dell'organismo , le richieste sarebbero state presentate «in assenza di alcuna pianificazione preventiva, di alcuna considerazione della necessità dell'energia producibile, di alcuna verifica dell'utilizzabilità dell'energia producibile, di alcuna valutazione dell'impatto ambientale». In totale, il numero degli atti di opposizione, come sottolinea in un documento Stefano Deliperi, responsabile dell'associazione sono 18. «Il GrIG in tutti i casi, ha chiesto il diniego della concessione demaniale in assenza di pianificazione e di procedure di Valutazione ambientale strategica e di Valutazione di impatto ambientale». Per Deliperi sarebbe cosa «ben diversa» se a monte ci fosse una pianificazione dello Stato «in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici». Quanto allo strumento: un bando di gara di tutti i siti «al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica».

Attorno al parco eolico che dovrebbe sorgere attorno a Bitti, c'è una sorta di mobilitazione trasversale: dopo la presa di posizione dei sindaci la Regione ha presentato ricorso al Tar. Secondo questo punto di vista le turbine potrebbero cancellare il silenzio dell'area mineraria di Lula dove dovrebbe andare avanti il progetto dell'Einstein telescope per lo studio delle onde gravitazionali. La Regione ha anche chiesto l'istituzione di vincoli temporanei per evitare che possano essere installati, sino alla definizione del progetto dell'Einstein telescope, impianti eolici.

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