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In Sardegna congelati beni di oligarchi russi per oltre mezzo miliardo

Nella maggior parte dei casi si tratta di beni situati in Costa Smeralda o nel nord est dell'isola riconducibili ai magnati russi finiti nella black List della Commissione europea

di Davide Madeddu

2' di lettura

In Sardegna beni congelati e riconducibili agli oligarchi russi per oltre mezzo miliardo di euro. Un patrimonio importante composto da ville e auto di lusso, megayacht e quote societarie. Nella maggior parte dei casi si tratta di beni situati in Costa Smeralda o nel nord est dell'isola riconducibili ai magnati russi finiti nella black List della Commissione europea e ora bloccati su disposizione del Comitato di sicurezza finanziaria (l'articolazione del ministero dell’Economia e finanze) in applicazione delle sanzioni disposte dalle istituzioni europee.

Gli ultimi “sigilli” sono scattati qualche giorno fa a Villa Walkirie, residenza extralusso situata in Costa Smeralda e riconducibile a Oleg Deripaska, l’oligarca russo in passato azionista di peso di Rusal ma dal 2019 senza ruolo e potere all’interno dell’azienda con attività e controllate in diversi paesi del mondo. A bloccare il bene sono stati i reparti della Guardia di Finanza del comando provinciale di Sassari con cui hanno lavorato anche i reparti del comando di Olbia. Il fermo dell’intera proprietà è arrivato al termine di una lunga serie di indagini e di accertamenti portati avanti dai militari delle fiamme gialle dei due centri. Un lavoro delicato partito condotto attraverso l’analisi di una lunga serie di documento e terminato la scorsa settimana con il provvedimento disposto dal Comitato di sicurezza finanziaria.

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Il blocco della villa in Costa Smeralda non è che l’ultimo, in ordine di tempo, di una serie di fermi effettuati dai militari da quando sono scattati i provvedimenti nei confronti degli oligarchi russi. In Sardegna ville di alto livello, situate nella maggior parte dei casi proprio in Costa Smeralda o nel nord est, sono adesso venti.

Nell’elenco dei beni sottoposti a fermo ci sono poi 30 auto di lusso, diversi mega yacht e quote societarie. Il tutto per un valore stimato dalle fiamme gialle intorno ai seicento milioni di euro. A questi si aggiungono poi gli altri beni bloccati in altre regioni d’Italia. Lo scorso aprile un altro blocco importante aveva interessato un complesso immobiliare che sorge a Portisco, una frazione del Comune di Olbia nella Sardegna nord orientale e poco distante dalla Costa Smeralda, di proprietà, secondo la ricostruzione dei militari che hanno svolto le indagini, a una società estera riconducibile a Dmitry Arkadievich Mazepin e al figlio, il pilota di formula uno Nikita Dmitrievich Mazepin. In quel caso il valore del bene era stato stimato in circa 105 milioni di euro.

Per i beni “congelati c’è “il divieto di qualsiasi movimento, dalla vendita alla locazione o la costituzione di diritti reali di garanzia.

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