In Sardegna lo orate sostenibili che mangiano le cozze da scarto
Nel Golfo di Oristano le cozze con il guscio rotto, sono usate per alimentare le orate dell'allevamento Nieddittas
di Davide Madeddu
2' di lettura
Le cozze per impreziosire le carni delle orate d'allevamento. Che, una volta giunte in tavola, avranno consistenza e sapore simili a quelle pescate in mare aperto. Non è solo un esperimento ma anche una filosofia improntata alla sostenibilità (con una ricerca costante della qualità) e del rispetto dell'ambiente quella che Nieddittas, il marchio della Cooperativa pescatori di Arborea che controlla l'intera filiera della mitilicoltura, porta avanti nello stagno di Corru Mannu, nel golfo di Oristano.
L'ultima novità del gruppo che spazia dall'allevamento delle vongole alle orate, dal pesce locale alle ostriche, continuando con cannolicchi, capesante, lumachini, fasolari, lupini e tartufi, prodotti pronti (bottarga, fumetto di pesce, polpa di riccio) e prodotti freschi conservati in atmosfera ipobarica, riguarda proprio l'allevamento delle orate. Che nelle acque dello stagno vengono nutrite con “alimenti naturali”. Ossia le cozze Nieddittas non idonee alla vendita perché col guscio rotto o semifessurate e non più in grado di trattenere il liquido intervalvare.
I molluschi vengono sistemati all'interno di mangiatoie in cui le orate entrano per nutrirsi, mangiano la polpa e lasciano solo il guscio, che viene poi smaltito, pulito. Il continuo ricambio di acqua, regolato dal flusso di marea attraverso le due bocche di alimentazione, fa poi il resto. Risultato? “Le orate – chiariscono i rappresentanti della Coop fondata da nove pescatori nel 1967 e che oggi conta 49 soci, 113 dipendenti e altri 100 stagionali -avranno colorazione, gusto e consistenza della carne simili a quelle selvatiche”.
Azienda cooperativa leader nella mitilicoltura
In mezzo ci sono poi i controlli (oltre 7mila l'anno) e i riconoscimenti: Nieddittas è stata scelta dalla Fondazione Med Sea come esempio di salvaguardia delle zone umide affidatele con la concessione regionale di pesca che riguarda la sua attività. Non meno importante la certificazione (nel 2013) di prodotto per tutta la filiera. Ora la piccola coop, diventata uno dei leader della mitilicoltura, vanta una produzione annua di circa 14mila tonnellate l'anno di prodotto che viene distribuito sia attraverso i grossisti sia attraverso la grande distribuzione organizzata e diversi punti vendita della Sardegna e della penisola. Da Arborea a Milano. All'orizzonte i mercati stranieri, tra cui Germania, Svizzera e Emirati Arabi.
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