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Le aspettative sono buone. E per la stagione turistica ormai iniziata i dati segnano un ritorno al periodo pre pandemia e superiori al 2022. Con una percentuale di stranieri in crescita anche da Paesi extraeuropei, Stati Uniti compresi.
«Già lo scorso anno abbiamo ha dato risultati buoni sia a livellgo regionale sia nazionale – dice Nicola Palomba, amministratore della Valle delle rose ed ex responsabile turismo Confindustria –, e come detto dal centro studi Confindustria il trend è in crescita». A far ben sperare, a sentire il manager, i dati relativi alle prenotazioni e alle presenze. «Nel mio segmento oltre il 50% dei turisti è straniero –. Quest’anno registriamo dati che in passato erano inimmaginabili. Quest’anno, le prenotazioni sono state fatte con largo anticipo». Un dato positivo che, molto spesso, deve fare i conti con i problemi legati ai collegamenti. «Se non ci si muove per tempo - argomenta - si rischia di trovare voli troppo costosi». E poi una novità: «Abbiamo notato che la destinazione Sardegna è richiestissima e ricercatissima dal cliente americano – continua ancora – con dati che sono superiori a quello che poteva accadere sino a qualche anno fa quando il 2% era un valore importante, e che oggi è abbondantemente superato». Se non sarà un’estate da tutto esaurito, poco ci manca. Non a caso, a guardare positivamente la nuova stagione che si lascia alle spalle quelle della pandemia e i rincari dell’inverno, sono anche gli amministratori regionali. Commentando i dati dello studio “Scenari delle economie locali” di Prometeia, il presidente della Regione Christian Solinas guarda positivamente al futuro dell’isola: «È un elemento che ci deve far sperare per il futuro e soprattutto per la stagione turistica in corso, tra comparto turistico in senso stretto e indotto, rappresenta un elemento importante per la nostra economia – dice –. Abbiamo attraversato una fase molto delicata che ci ha spinto a mettere in campo misure straordinarie e risorse eccezionali. Sebbene molto resti ancora da fare per una crescita duratura e costante, riteniamo di aver imboccato la strada giusta».
Giocano un ruolo anche i cammini che stanno prendendo sempre più consistenza. È stata fondata la Fondazione Cammino francescano in Sardegna, un’istituzione che si occuperà della gestione del cammino nell’isola. Senza dimenticare poi il Cammino minerario di Santa Barbara che, con oltre 400 chilometri di percorsi in quasi tutta l'isola, è diventato un punto di riferimento per appassionati e turisti.
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