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In Sicilia settore dinamico e le imprese si preparano a cogliere le opportunità

di Nino Amadore

 Sono numerosi i progetti di Comunità energetiche pronti a partire

2' di lettura

Tra qualche giorno, il 18 giugno, compirà un anno ma intanto ha già festeggiato il primato: essere la prima comunità energetica agricola d’Italia. E anche questa volta è la provincia di Ragusa a proporre un progetto, supportato da Enel X con la collaborazione della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che prevedeva la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 200kW e della piattaforma tecnologica per la gestione della comunità energetica. Piattaforma messa a disposizione di un gruppo di aziende ragusane attive nel settore agricolo e capitanate da La Mediterranea società consortile agricola. A distanza di un anno sono già tre i progetti nel ragusano, anche se in qualche caso ancora in attesa del via libera da parte del Gse. Da quelle parti c’è un’altra condizione favorevole: la disponibilità a finanziare questi tipi di progetti da parte della Banca agricola popolare di Ragusa: «La banca è pronta a sostenere il finanziamento delle comunità energetiche sia se costituite da imprese o da privati, sia se promosse dalle pubbliche amministrazioni» ha detto il direttore generale della Bapr Saverio Continella. E così finora è stato.

Tra le altre comunità energetiche dell’isola, secondo il rapporto Orange Book sulle comunità energetiche in Italia curato da Utilitas, Rse e Utilitalia, c’è quella di Ferla in provincia di Siracusa. A Messina c’è la Lelat promossa da Comune di Messina, Lega Lotta Aids e Tossicodipendenza, Enel-X.

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 Poi ce ne sono cinque «in corso di definizione», sempre secondo la classificazione dell’Orange Book: una è synoikeō Messina che nasce dalla collaborazione tra Legambiente e Homers (Politecnico di Torino; sempre a Messina c’è la Comunità Energetica Rinnovabile solidale di Fondo Saccà nell’omonimo quartiere peloritano ed è stata avviata dalla Fondazione diComunità di Messina per il Contrasto alla povertà energetica; in provincia di Palermo c’è quella del Comune di Blufi e di altri centri del Parco delle Madonie promossa da Comune di Blufi, Parco delle Madonie e Enel-X. Sempre in corso di definizione quella di Sferro a Paterò in provincia di Catania e un’altra a Ragusa. Mentre cominciano a muoversi le imprese: il Distretto meccatronica siciliano ha già avviato un ragionamento per creare una comunità energetica a Termini Imerese nell’area industriale: «Abbiamo partecipato nell'Incubatore del Polo Meccatronica Valley, a Termini Imerese, all'avvio del progetto che prevede la creazione di comunità energetiche in un'ottica di autoconsumo e di collaborazione – dice Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria –. Il caro energia e la dipendenza energetica amplificata dalla guerra in Ucraina ci ha messo davanti a una consapevolezza, ossia che va radicalmente cambiato il piano energetico. Tra l'altro, il rialzo dei prezzi si è innestato in un quadro di già forte inflazione e di problemi sulle catene di forniture creando una crisi senza precedenti. Le comunità energetiche non sono la soluzione al problema ma sono di certo una risposta a una emergenza che va affrontata con decisione».

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