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In studio sempre più of counsel. Ora anche per formare i giovani

Crescono le ricerche di queste figure senior e super specializzate sia tra commercialisti sia tra avvocati. Fra le motivazioni contratti flessibili, relazioni ma anche disponibilità a insegnare

di Massimiliano Carbonaro

(bongkarn - stock.adobe.com)

3' di lettura

Per accrescere la reputazione, portare nuove competenze, per attività di public relation, e, da ultimo, quasi come un “mentore” per le nuove leve, l’ingresso come of counsel di un professionista in uno studio legale o di commercialisti non risponde ad un unico paradigma, ma soprattutto è un trend che nell’ultimo anno appare sempre più in crescita. Oggi gli of counsel vengono scelti non solo per le loro elevate competenze, lo standing universitario o le importanti reti di relazione; la vera novità è che spesso sono chiamati anche a contribuire o guidare la formazione dei giovani talenti all’interno degli studi.

Solo negli ultimi giorni ad annunciare l’ingresso di un nuovo of counsel sono stati lo studio boutique Ristuccia Tufarelli & Partners con l’arrivo dell’avvocata Francesca Rossetti per rafforzare i settori di corporate e compliance e lo studio internazionale Bird & Bird con l’avvocato Daniele Raynaud per potenziare il dipartimento Corporate. E da ultimo, Baker McKenzie con Filiberto Brozzetti nel dipartimento Intellectual Property.

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Ogni ingresso è regolato da accordi specifici sia sul fronte finanziario sia sul tipo di impegno da fornire. L’avvocato Simone Carrà è in Littler come of counsel da poco più di un anno per lavorare in modo integrato a una struttura consolidata, ma mantenendo assoluta autonomia. «Nel mio caso – spiega – la formazione non era prevista all’inizio ma si è sviluppata per venire incontro alle inclinazioni delle persone in studio con momenti dedicati di formazione e condivisione. Ora il rapporto con i giovani è uno dei capisaldi». La formazione è rilevante anche per Roberto Di Mario of counsel di LP Avvocati. «Di garantire una presenza costante in studio non me la sono sentita, anche perché ho i miei clienti – commenta – ma il confronto è costante e mi garantisce un supporto nelle materie che non conosco bene. In studio mi occupo io della formazione e ogni volta che esce una nuova sentenza se ne discute insieme».

Gli of counsel, in genere, sono professionisti con alcune caratteristiche specifiche, ma a differenza del passato, non sono chiamati a colmare solo un vuoto di competenze in un determinato settore. Spesso c’è anche una componente valoriale e formativa molto importante in modo che l’of counsel possa essere di riferimento per i giovani. In questo periodo le ricerche per cui si è trovata a lavorare la head hunter Simona Laderchi hanno riguardato soprattutto gli of counsel: «Questa figura riveste un ruolo strategico sempre più importante negli studi sia legali, sia di commercialisti e deve avere un elevato profilo non solo professionale ma anche umano, e una esperienza che possa conferire prestigio allo studio e contribuire alla rete di relazioni. Sono previste caratteristiche contrattuali più flessibili e non viene richiesto normalmente un apporto di fatturato. Mentre sono chiamati a creare occasioni di condivisione delle competenze con i più giovani anche in virtù della esperienza accademica che l’of counsel spesso può vantare».

Il loro arrivo può anche rappresentare un elemento di crescita e sviluppo di una realtà che però vuole muoversi inizialmente con prudenza e con vincoli contrattuali abbastanza flessibili. È il caso dello studio di commercialisti Bertolli & Partners che ha annunciato a fine settembre l’ingresso come of counsel dell’avvocata Laura Vivinetto Lorenzi. «In questo caso – commenta l’equity partner Davide Bertolli – questo arrivo porta una competenza che come commercialisti non abbiamo per introdurre un servizio più completo ai clienti. In realtà nel nostro piano di sviluppo gli of counsel non necessariamente sono solo legali. L’idea è di iniziare con un accordo snello che non preveda troppe complicazioni se le cose non funzionassero. Inoltre nel medio termine pensiamo di portare a bordo altre figure legali con un impegno unico ed esclusivo come collaboratore o come partner».

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