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Era terra d'emigrazione è diventata una delle aree più vivaci del Paese. Dalla Valle Camonica (territorio bresciano che dal lago d'Iseo si incunea verso la Svizzera, la Valtellina ed il Trentino) negli anni 70 erano 14.000 su 100 mila i camuni costretti all'estero per cercare lavoro: muratori, carpentieri, minatori. Oggi il problema è opposto: le aziende del territorio non trovano manodopera. Quella che nell'immaginario collettivo era classificata come “Area depressa” sta vivendo un Rinascimento industriale. Che tocca tutti i settori dal siderurgico al metalmeccanico, dalla plastica al legno, passando per il tessile e la componentistica. Spesso di altissima tecnologia.
Ed anche un comparto tradizionale come quello agricolo è passato da un'attività di sussistenza alla valorizzazione di colture tradizionali che incontrano il favore di consumatori “gourmet di nicchia”: il mais nero spinoso, alcune varietà di mele indigene, formaggi di alta qualità come il Brè e il silter. Merito anche della Facoltà di Agricoltura della montagna aperta da Agraria di Milano ad Edolo, in alta Valle e che ha formato decine di appassionati agricoltori e allevatori.
Secondo i dati della Camera di Commercio di Brescia a fine 2022 si contavano in Valle Camonica 8500 imprese, 2600 delle quali manifatturiere e delle costruzioni.
Comprendendo anche l'alto Sebino si contano una trentina d'imprese con almeno 30 milioni di euro di fatturato. E nei settori più disparati: dal siderurgico al metalmeccanico, dalla plastica al legno, passando per il tessile e la componentistica. Spesso di altissima tecnologia.
Forzando la tradizionale “ritrosia” a raccontarsi la Valle Camonica si apre ad una dimensione internazionale ospitando la prima edizione dei “Futura colloquia”: organizzata dalla Camera di Commercio di Brescia e dall'Istituto ISEO, presieduto dal premio Nobel Robert Solow, si terrà a Borgo Glazel di Piancogno venerdi' 9 e sabato 10 giugno.La relazione introduttiva è affidata all'economista greca Phoebe Koundori, presidente dell'Associazione europea degli economisti ambientali che si confronterà con il presidente del gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini sul tema straordinario dello sviluppo sostenibile.A seguire Carlo Benetti di Gam Investimenti farà il punto sul ruolo che la finanza può avere in un mondo globalizzato. Nel pomeriggio il premio Nobel Michael Spence, della New York University si confronta con l'economista (ed ex viceministro dell'Economia) Mario Baldassarri sulle sfide della globalizzazione, mentre a seguire Robert Wescott, già capo economista di Bill Clinton alla Casa Bianca farà il punto sulla situazione geopolitica attuale.Sabato mattina è la volta della politica interna con l'assessore al Bilancio della Regione Lombardia Guido Guidesi, la presidente della commissione economica all'Europarlamento Irene Tinagli. E' attesa anche la presenza del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
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