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Inail, infortuni sul lavoro in aumento nel 2022. I decessi sono 1.208 (-15,2% sul 2021)

Il calo dei morti sul lavoro è legato ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dagli oltre 230 casi del 2021 agli otto del 2022. Il commissario straordinario D’Ascenzo: «Diffondere la cultura della prevenzione». Da gennaio ad agosto 2023 infortuni in riduzione.

di Claudio Tucci

3' di lettura

Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%). Questo aumento è dovuto sia ai contagi professionali da Covid-19, passati dai 49mila del 2021 ai 120mila del 2022, sia agli infortuni “tradizionali”. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.208, con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 del 2021. Questa contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dagli oltre 230 casi del 2021 agli otto del 2022.

La relazione 2022

Sono i dati, drammatici, dell’andamento infortunistico dello scorso anno contenuti nella relazione annuale dell’Inail, appena resi noti. Il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, ha sottolineato la necessità «di pianificare efficaci e mirate strategie» per abbattere il numero degli infortuni e delle malattie professionali, consolidando «la sinergia tra istituzioni, parti sociali, lavoratori e imprese con l’obiettivo comune di diffondere ulteriormente la cultura della prevenzione, per la crescita sociale ed economica del Paese». D’Ascenzo ha poi aggiunto: «La cultura della sicurezza è un bene che non deve essere coltivato e alimentato esclusivamente all’interno delle aziende, ma in ogni ambito della vita», ricordando anche le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione del Forum della ricerca “Made in Inail” dello scorso 25 e 26 novembre, quando ha definito la sicurezza sul lavoro «un banco di prova primario per la civiltà di un Paese».

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L’andamento degli infortuni

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Circa il 15% è avvenuto “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.

Gli infortuni mortali

Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Quelli avvenuti “fuori dell’azienda” sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, nel 2022 sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

In aumento le denunce di malattia professionale

I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021 e soprattutto rispetto al 2020, anno in cui il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019.

Nei primi otto mesi del 2023 infortuni in calo

Nei primi 8 mesi del 2023 si registrano 383.242 denunce di infortunio, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e dell’8,1% rispetto al 2019, anno pre-pandemia. Le denunce con esito mortale sono 657, 20 in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2022, e 28 in meno rispetto al 2019. Le denunce di malattia professionale, sempre nei primi otto mesi dell’anno, sono 48.514, con un aumento del 23,2% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’incremento è del 18,2% rispetto al 2019.

Interventi a sostegno dei lavoratori

Al 31 dicembre 2022 il portafoglio rendite dell’Istituto ha registrato 632.892 rendite in gestione per inabilità permanente e ai superstiti, in calo del 2,9% rispetto all’anno precedente. Le rendite di nuova costituzione sono circa 16.700. Lo scorso anno l’Inail ha fornito circa 7,3 milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 128 ambulatori dell’Istituto sono state più di 521mila.

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