Inaugura Artissima: Torino celebra l’arte, fisica e digitale, in tutta la città
All'Oval Lingotto, ma anche nel grattacielo di Intesa Sanpaolo e alle OGR. Un filo conduttore è Controtempo: ecco una selezione di appuntamenti da non perdere
di Redazione
3' di lettura
Una scultura che rappresenta un automa invecchiato, senza alcuna funzionalità specifica e limitato nella sola comunicazione motoria e vocale. Una sorta di moderna Cassandra che fa racconti e predizioni, interrompendosi e narrando una realtà sconnessa, dove si intrecciano presente e passato senza alcuna linearità temporale e con ripetute interruzioni esterne, tra suoni e silenzi. È ALMOST (Galleria Monica De Cardenas), progetto realizzato negli ultimi due anni da Federico Tosi, che ha deciso di intercettare lo spirito del tempo e i suoi allarmi, le angosce e le paure contemporanee. Ne è nata un'opera che tra pandemia, crisi climatica e politica, sviscera scenari dove incubi, previsioni, visioni si fondono. Uno spaccato del presente che getta ombre sul futuro. Una lettura disincantata di quello che stiamo vivendo.
Tosi e la sua ALMOST sono presenti ad Artissima 2021, al via da domani e fino al 7 novembre a Torino a Oval Lingotto Fiere. La fiera dedicata all'arte contemporanea diretta da Ilaria Bonacossa è giunta alla sua 28esima edizione, caratterizzata da una attenta combinazione tra fisico e digitale. Il tema scelto è Controtempo, termine mutuato dall'ambito musicale, metafora della capacità dell'arte di battere sugli accenti deboli trasformandoli in punti di forza.
Quest'anno ci sarà sempre spazio per le quattro storiche sezioni della fiera, ovvero Main Section, New Entries, Dialogue/Monologue e Art Spaces & Editions, che ospitano in tutto 154 gallerie. Tra gli espositori della main section Repetto da Londra, Gilda Lavia da Roma, Lehmann + Silva da Porto, Loom da Milano.
E poi ci sarà Artissima XYZ dove 30 artisti (tra cui Tosi) e gallerie saranno visibili sulla piattaforma digitale che ospita tre sezioni, Present Future, Back to the Future e Disegni, online dal 4 a 9 novembre, ma anche fisicamente in tre mostre collettive allestite nel padiglione fieristico.
In collaborazione con partner e istituzioni Artissima offre poi, come ogni anno, progetti speciali dal carattere artistico-culturale, ospitati sia all'Oval sia in città.
Da segnalare “Hub India - Maximum Minimum”, in collaborazione con Emami Art, un focus geografico che offre una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un'area d'importanza capitale. Verranno presentati i lavori di gallerie e istituzioni indiane. Dall'antico spiritualismo del Paese al suo moderno materialismo, dal passato coloniale all'economia globale e alla rapida urbanizzazione, dal dogma alla tecnologia, dal marginale al mainstream. Un progetto che si estende anche in città con la mostra “Classical Radical” a Palazzo Madama, MAO e Accademia Albertina dal 5 novembre al 5 dicembre.
Tanti anche gli appuntamenti speciali fuori dalla fiera. In particolare il progetto espositivo “Rimbalzi”, a cura di Barbara Costa, responsabile dell'Archivio storico di Intesa Sanpaolo, e Ilaria Bonacossa, con immagini dalla sezione fotografica dell'Archivio Storico della Banca e dall'Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, che può contare su 7 milioni di foto scattate tra gli anni Trenta e gli anni Novanta, fedeli testimoni del Novecento italiano e di tutti i suoi cambiamenti a livello politico, culturale, sociale, di costume, architettonico. Protagonista è il tema del “rimbalzo” sportivo e quindi legato alla palla, dal tennis al calcio, dal basket alla pallavolo, le bocce, il tamburello, il ping-pong. Gli scatti ritraggono bambini e anziani, dilettanti e professionisti, parchi, scuole, cortili, stadi. La mostra sarà esposta dal 3 novembre al 5 dicembre presso il grattacielo Intesa Sanpaolo e online su una piattaforma digitale dedicata, anche su artissima.art .
È tutta la città di Torino a parlare di arte nei prossimi giorni. Alle OGR - Officine Grandi Riparazioni, si terrà una settimana di interventi site specific, visite guidate, laboratori e talk a ingresso gratuito. Da menzionare sicuramente “Vogliamo tutto”, una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto, a cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi. Un'occasione per riflettere sulla trasformazione dell'impiego nel contesto post-industriale e digitale tra installazioni, sculture, video e performance di tredici artisti internazionali (tra cui Claire Fontaine, Jeremy Deller, Elisa Giardina Papa, Liz Magic Laser, Adam Linder, Charlotte Posenenske) che invitano a osservare i resti di un recente passato industriale e le ambivalenze di nuove condizioni lavorative. Il titolo è un omaggio al romanzo di Nanni Balestrini pubblicato cinquanta anni fa proprio sulla lotta operaia a Torino. E che oggi ci fa domandare: ha ancora senso “volere tutto”?
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