trecento dispersi

Incendi in California: disastro da 100 miliardi. Le vittime salgono a 44

di Marco Valsania

Incendi mortali in California: almeno 44 morti e 300 dispersi. Mai così tanti dal 1933

3' di lettura

Hanno fatto e stanno ancora facendo strage: almeno 44 morti, circa 300 dispersi e 300mila sfollati. Un bilancio terribile e tuttora provvisorio, quello degli incendi in California, con oltre quattromila di vigili del fuoco e migliaia di agenti di polizia impegnati 24 ore al giorno, oltre che a combattere fiamme alimentate da forti venti e solo in parte contenute, nella missione di cercare vittime e sopravvissuti tra macerie, distruzione e disperazione. Il prezzo in vite umane è ormai entrato nei record delle tragedie: quello di Paradise è il pegno in vite umane peggiore di sempre pagato a un singolo incendio.
Tredici corpi sono stati scoperti nelle ultime ore. Altre due vittime sono state nel frattempo confermate a sud, nella regione di Los Angeles dove brucia l’altro grande inferno di fuoco, il Woolsey Fire. E dove è stata interamente evacuata la città dei vip, Malibu, come la più popolare Thousand Oaks, già martoriata da un folle sparatore che aveva portato alla morte di persone giovedì scorso. Questa è l’area con la maggior concentrazione di profughi dalle fiamme, 170mila.

Nuovo stato d’emergenza
Il disastro ha raggiunto proporzioni tali che il Presidente Donald Trump - in precedenza apparso riluttante e intenzionato a tagliare fondi federali a una California accusata di politiche ambientali che avrebbero aggravato il problema - ha dichiarato lo stato d’emergenza. Aprendo i rubinetti di nuovi aiuti allo stato. Ancora a lungo, al centro delle preoccupazioni, resterà il dramma umano. Ma di ora in ora si fa sempre più pesante anche il bilancio dei danni, per le persone oltre che per l’economia dello Stato, e sempre più urgente la necessità di reperire risorse e soccorsi. Molte famiglie hanno spesso visto gli incendi divorare ogni loro avere, costrette a fuggire con solo quanto avevano addosso. Oltre settemila tra case e palazzi, a volte ospedali compresi, sono stati inceneriti e rasi al suolo. Centomila ettari di foreste e terreni sono bruciati nella tenaglia delle fiamme che si è stretta tra nord e sud dello stato. Un calcolo complessivo di questo costo economico è ancora impossibile e prematuro, potrà tuttavia superare i cento miliardi di dollari stando al confronto con precedenti disastri. Incendi meno letali l’anno scorso, avvenuti nello stesso periodo dell’anno, avevano già provocato devastazioni stimate alla fine in cento miliardi.

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Almeno 50 vittime e 300 dispersi nella California devastata dagli incendi

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Si indaga sulle cause del disastro
Senza contare i costi richiesti per correre ai ripari e prevenire nel prossimo futuro il peggio. Si indaga sulle cause che hanno provocato il disastro. Forse potrebbe essersi verificato un guasto nei cavi ad alta tensione delle utility locali, la Pg&e e la Socal, che hanno riportato in queste ore problemi alle loro reti nei pressi dei focolai degli incendi, datandoli nelle stesse ore nelle quali le fiamme hanno cominciato a diffondersi. Non è un caso se i loro titoli in Borsa sono scivolati.

Il cambiamento climatico
Allargando il campo di visuale, non è difficile rintracciare cause più profonde in fenomeni quali effetto sera e cambiamento climatico. Il surriscaldamento dell’atmosfera e una spirale di sei anni su sette di drastica siccità, combinati con l’avvento di forti venti caldi, hanno reso la California un fienile pronto ad ardere in un attimo e hanno moltiplicato la velocità della corsa delle fiamme a livelli considerati senza precedenti. Né l’accusa iniziale mossa da Trump alla cattiva gestione forestale in California regge alla prova dei fatti: oltre il 60% dei terreni boschivi dello stato è in realtà in mano federale, un altro 14% è di privati e solo il 3% è in mano a autorità californiane.

Il fenomeno dei «wildfires»
In ogni casola frequenza degli incendi in tutto l’Ovest americano è aumentata di ben il 400% dagli anni Settanta ad oggi, in California come in Colorado, in Arizona come in New Mexico, di pari passo con le scosse al clima. In media ora bruciano sei volte i terreni di un tempo e gli incendi durano cinque volte più a lungo. La stagione delle fiamme più intense si è allungata di ben due mesi in tutto l’Occidente americano e la California, in particolare, è giudicata oggi a rischio durante l’intero anno, compreso l’autunno e l’inverno un tempo risparmiati da simili tragedie. Focolai improvvisi e disastrosi, battezzati «wildfires», dal 2012 in avanti esplodono ormai almeno ogni mese nello stato. E solo tra l’anno scorso e quest’anno la cosiddetta stagione degli incendi è peggiorata di un quarto.

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