ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe indagini

Incendi di Roma, «non è escluso dolo legato ai rifiuti»

Dopo una notte di lavoro delle squadre di vigili del fuoco l’incendio nella capitale è tornato sotto controllo

Articolo aggiornato il 10 luglio alle ore 21.00

Incendio a Roma, sui social i video dei cittadini

3' di lettura

«Nessuna pista esclusa, ovviamente neanche quella dolosa». Sull’incendio a Roma, che ha causato ieri 9 luglio enormi disagi nel quadrante est della Capitale, toccherà alla Procura fare chiarezza. L’ennesimo incendio in cui, come afferma il Campidoglio, c’è di mezzo «la filiera dei rifiuti». La zona da dove è partito il rogo «era stata sgomberata non più di un mese e mezzo fa e c’era un’area di smistamento dei rifiuti», ha affermato dopo un sopralluogo l’assessora comunale all’Ambiente, Sabrina Alfonsi.

Esposto in Procura dal Campidoglio

A piazzale Clodio sono state trasmesse le prime informative dalle forze dell’ordine intervenute ieri nella zona di viale Palmiro Togliatti, dove le fiamme hanno di fatto distrutto alcuni autodemolitori, per poter procedere all’apertura formale di un fascicolo di indagine. Un procedimento che verrà coordinato anche dal procuratore capo Franco Lo Voi che proprio nella serata di sabato ha avuto un colloquio con il sindaco Roberto Gualtieri. Una telefonata, in base a quanto si apprende, durante la quale si è fatto il punto anche sull’emergenza incendi, sui tanti roghi che hanno “minacciato” anche quartieri centrali della Capitale. Intanto il Campidoglio annuncia che presenterà un esposto in Procura inviando anche una relazione della protezione civile.

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Situazione tornata sotto controllo

Una densa nube di fumo nero che dal quadrante est della capitale è diventata in poco tempo visibile anche in centro. Poi il rumore di boati ed esplosioni ripetute e l’invito ai residenti della zona più colpita di chiudere le finestre e utilizzare le mascherine anche in strada. Sabato 9 luglio è stata una nuova giornata campale per Roma, per la quarta volta nel giro di nemmeno un mese colpita da un grosso incendio. Dopo una notte di lavoro da parte dei Vigilio del Fuoco, la situazione è tornata sotto controllo.

Incendio a Roma: fiamme in vari autodemolitori

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L’ombra del dolo

Una sequenza di eventi su cui continua ad aleggiare l’ombra del dolo («impressionante» secondo il sindaco nell’immediatezza del fatto), evocata già in occasione del rogo al Parco del Pineto a inizio luglio. Stavolta le fiamme hanno coinvolto il parco di Centocelle e un’area dove insistono diversi autodemolitori su viale Palmiro Togliatti, all’altezza di via Casilina, per poi estendersi, con il passare delle ore, anche alla zona di Torrespaccata. Ad alimentare il rogo il forte vento che soffiava sulla città ostacolando il lavoro dei vigili del fuoco, impegnati con 100 uomini e 50 mezzi e sul posto coadiuvati da carabinieri, polizia e dagli agenti della municipale.

Evacuati residenti di due immobili

In poco tempo la densa nuvola di fumo nero ha oscurato il cielo di diversi quartieri della città, minacciando anche alcuni palazzi. «È una situazione drammatica. Il fuoco non è stato ancora circoscritto e grazie al vento sta raggiungendo anche la zona di via Papiria», dice sconsolato a metà pomeriggio di sabato il presidente del V municipio di Roma, Mauro Caliste, invitando i cittadini alla massima prudenza. Intanto le fiamme si propagano al tendone sul balcone di un’abitazione e cosi i residenti di due immobili in via Fadda vengono fatti evacuare.

Le reazioni

«A Roma sta emergendo una mano dolosa dietro agli incendi di questi giorni. Facciamo appello agli inquirenti affinché sia fatta piena chiarezza sulla natura su queste vicende: la Capitale d’Italia non può essere ostaggio di nessuno». Così su Twitter Enrico Borghi, responsabile Politiche per la sicurezza nella segreteria nazionale del Pd. «Di fronte a questi fatti occorre la massima vigilanza democratica e la presenza attiva delle forze politiche e delle reti civiche sul territorio», aggiunge il dem Roberto Morassut che ipotizza sul momento «una azione di “terrorismo ecologico” finalizzata a contrastare la possibilità di ricondurre la politica dei rifiuti in un alveo pubblico e trasparente». Tanti i dubbi anche del senatore Francesco Giro con doppia tessera FI-Lega. «Questi incendi romani non mi convincono. Sono dolosi? Se lo fossero andrebbero perseguiti con durezza come atti di terrorismo vero e proprio». Mentre i consiglieri della lista Calenda sollecitano ad agire. «Sugli autodemolitori, in particolare, ci sono precise responsabilità in capo alla Regione Lazio che è la vera responsabile dei mancanti sgomberi di queste strutture abusive, priva delle minime misure di sicurezza anti-incendio. Gualtieri, in qualità di commissario al Giubileo, deve esercitare i suoi poteri per individuare e sgomberare subito queste e altre strutture. Roma è diventata una città pericolosa dove vivere e i romani meritano la tutela della loro salute».

Stop fino al 15/7 linea San Pietro-Vigna Clara

La circolazione sulla linea ferroviaria Roma San Pietro-Vigna Clara, sospesa da martedì 5 luglio a causa dei danni provocati dall’incendio nel Parco del Pineto, verrà riattivata giovedì 14 luglio e non domani 11 luglio come previsto. I danni causati dalle fiamme che hanno avvolto anche ampi tratti della linea ferroviaria, appena riaperta alla circolazione, si sono rivelati alquanto ingenti rendendo le attività di ripristino, condotte dai tecnici di Rfi, più complesse e lunghe di quanto inizialmente preventivato.


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