Inclusione, salute e ambiente: il 35% di imprese cura i territori
Da Pellegrini a Falck, da Bracco a Snam le aziende donano risorse: lo racconta l’indagine di Assolombarda, Sodalitas e Cariplo. E circa il 20% si impegna nella progettazione delle azioni
di Alessia Maccaferri
2' di lettura
Un invito a cena è il primo passo di una relazione. Al Ristorante Ruben il pasto offerto a un euro è un modo per la Fondazione Pellegrini di farsi conoscere e mettersi a disposizione delle persone del quartiere Giambellino, offrendo consulenza legale e burocratica, uno sportello lavoro, housing sociale. «Con la pandemia non potevamo abbandonare i nostri utenti, proprio nel momento in cui cresceva il bisogno. Per cui abbiamo convertito le cene in un’offerta in delivery di 250/300 pasti a cena» racconta Christian Uccellatore, direttore del Ristorante Ruben.
La Fondazione Pellegrini rappresenta una generazione di imprese che si mette in gioco - andando talvolta oltre la mera donazione in denaro o beni - come chiedono peraltro i principi di sostenibilità ambientale, economia e sociale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A oggi il 35% delle imprese (con sede a Milano, Monza e Brianza) è impegnata in iniziative di rigenerazione e sviluppo territoriale attivate negli ultimi due anni, secondo una ricerca, curata da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, che analizza 126 imprese associate ad Assolombarda e/o Fondazione Sodalitas. E cosa fanno concretamente queste aziende principalmente di dimensioni grandi (69%) o medie (21%) e impegnate nella responsabilità sociale? Il 32% delle imprese dona beni o servizi e il 30% dona denaro; le sponsorizzazioni sono utilizzate dal 24% delle imprese, il volontariato d’impresa dal 21% e una quota analoga riguarda le imprese impegnate direttamente nella progettazione degli interventi.
Oltre a Pellegrini, troviamo i grani nomi dell’imprenditoria milanese come Bracco, che a Lambrate offre cibo e assistenza sanitaria ai senza fissa dimora del Centro diurno Ronda della Carità e Solidarietà, assieme a Banco Alimentare e Centro Diagnostico Italiano; e ancora la Fondazione Bracco progetta gli interventi e sostiene Oltre i margini, il progetto realizzato nel Comune di Baranzate, per l’inclusione sociale in una realtà ad alta presenza di immigrati. A Corvetto Fondazione Snam, in collaborazione con Fondazione Cariplo e con numerosi enti del terzo settore, è attiva sui temi della riqualificazione e rigenerazione sociale offrendo le proprie competenze interventi. E ancora, Fondazione Falck è il primo finanziatore il progetto ForestaMi, i cui firmatari sono Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Parco Nord Milano e Parco Agricolo Sud Milano, che ha l’obiettivo di piantumare tre milioni di nuovi alberi e arbusti entro il 2030.
Dall’indagine emerge che i temi prevalenti, presi a cuore dalle imprese, sono l’inclusione sociale (10%), il miglioramento della salute e la realizzazione di infrastrutture per il quartiere (9%). Per quanto riguarda la pianificazione di futuri interventi, invece, i temi più ricorrenti sono i luoghi di socializzazione (13%) e l’integrazione di stranieri e migranti (11%).
Infine per il futuro l’89% delle imprese ha dichiarato il proprio interesse a sostenere iniziative di rigenerazione e sviluppo territoriale realizzate da soggetti pubblici e non profit o fondazioni di comunità nel proprio territorio: il 44% delle imprese sarebbe disponibile a partecipare all’ideazione delle iniziative, il 30% parteciperebbe alla sua realizzazione, il 15% sarebbe disposta a fornire un contributo economico.
Infine, il 93% circa delle imprese già attive in interventi di riqualificazione ha in programma di realizzarne di nuovi in futuro. Circa il 40% delle imprese non ancora attive, sta pensando di mettersi in movimento.
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