Indagine Antitrust su mercati apparecchi acustici, a Milano brusca frenata Amplifon
Non riguarda specificamente la società, ma il mercato nel suo complesso. Il titolo è scivolato a un livello che non si vedeva da febbraio scorso
Le ultime da Radiocor
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2' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Brusco rallentamento per Amplifon a Piazza Affari (in calo anche ilFTSE MIB), con il titolo che è arrivato a perdere oltre 9 punti dopo che l'autorità Antitrust ha avviato un'indagine sui mercati degli apparecchi acustici. L'indagine, conoscitiva, non riguarda specificamente la società, ma il mercato nel suo complesso. Il titolo è scivolato a un livello che non si vedeva da febbraio scorso. Va detto che le azioni Amplifon sono sempre molto sensibili alle notizie che emergono, in positivo e in negativo (la settimana scorsa, per esempio, aveva registrato guadagni per circa cinque punti e ribassi di circa quattro).
Ad ogni modo, a influenzare l'andamento odierno è il fatto che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’indagine conoscitiva sui mercati degli apparecchi acustici in Italia. Questi strumenti rispondono a bisogni di salute diffusi, hanno un impatto rilevante sulla vita quotidiana delle persone e possono rappresentare una voce di spesa significativa sia per i singoli consumatori sia per il Sistema sanitario nazionale. Secondo l’Autorità, le condizioni attuali di mercato non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi dei prodotti e dei servizi annessi. L’indagine intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati di riferimento, tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche sopraggiunte e delle recenti modifiche alla normativa di riferimento. Contestualmente, l’Autorità ha avviato anche una consultazione pubblica sulle tematiche specificate nel provvedimento d’avvio dell’indagine.
L'indagine seguirà ora il proprio corso e potrebbe tradursi in un nulla di fatto, così come in eventuali azioni dell'autority. Secondo gli analisti la notizia è completamente inattesa ed è ancora troppo presto per valutare le implicazioni che potrebbero portare a due scenari alternativi: «maggiori misure di stimolo della domanda/sussidi per i consumatori o tetti di prezzo per gli apparecchi acustici e i servizi correlati. Quest'ultimo scenario sembra più probabile, poiché l'Italia è storicamente un mercato privato per i servizi audioprotesici (come la Spagna e gli Stati Uniti), a differenza di Francia, Regno Unito e Paesi Bassi». L'Italia rappresenta attualmente circa il 17% delle vendite totali e presenta margini molto buoni.
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