Milano maglia nera della criminalità in Italia, Roma sale sul podio
I dati del Viminale sulle denunce rilevate nel 2022 dalle forze dell’ordine danno vita alla graduatoria su base provinciale che contribuisce alla storica indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore in uscita a fine anno
di Marta Casadei e Michela Finizio
4' di lettura
Milano si conferma maglia nera nell’Indice della criminalità 2023 del Sole 24 Ore, con 6.991 reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5% anche nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il dato 2022 del capoluogo lombardo risulta in calo, se confrontato con il numero dei reati denunciati nel 2019 (225.078 contro 219.671) o nelle annualità precedenti. A inasprirsi, però, sono i reati predatori, che spesso avvengono per strada: agli “storici” record negativi per i furti con destrezza (1.030 ogni 100mila abitanti) e negli esercizi commerciali, Milano oggi affianca nuovi primati nel numero di rapine in pubblica via e nei furti con strappo che fino all’anno prima appartenevano ad altre province (rispettivamente Rimini e Napoli).
In particolare a Milano nel 2022 le rapine in pubblica via sono tornate ai livelli del 2007: oltre 2.700 episodi denunciati in 12 mesi.
In città sono tornati turisti ed eventi che attirano un pubblico internazionale, e sotto i riflettori ci sono i recenti episodi di criminalità. Il Comune – che, interpellato dal Sole 24 Ore, ha preferito non commentare i dati – sta studiando la formula per combattere il fenomeno: il sindaco Beppe Sala ha nominato l’ex capo della Polizia Franco Gabrielli (video) delegato alla sicurezza e ha costituito un comitato strategico, di cui faranno parte – oltre a Sala e Gabrielli – anche l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè e quello alla Sicurezza Marco Granelli. Il 5 ottobre, infine, hanno giurato in Piazza Duomo 200 nuovi agenti di Polizia locale.
Grandi città e mete di vacanza
Ai vertici dell’Indice, che entrerà nella 34ª edizione dell’indagine sulla Qualità della vita di fine anno, c’è anche Roma. La Capitale nel 2022 ha registrato 231.293 reati denunciati (5.485 ogni 100mila abitanti) e sale così sul podio - poco lusinghiero - della criminalità: il numero è in crescita del 5% rispetto al 2019, in controtendenza rispetto al calo nazionale.
Una maggior concentrazione di furti con destrezza (oltre 26mila quelli denunciati a Roma nel 2022) si è registrata solo tra il 2013 e il 2015. E tra gennaio e giugno 2023 le denunce sono ulteriormente salite dell’8,3% sugli stessi mesi del 2022. «Roma resta una città sicura – afferma il sindaco Roberto Gualtieri – tuttavia questo trend ci preoccupa e richiede un rafforzamento dell’attività di presidio del territorio.
Per questo abbiamo stanziato più di 14 milioni di euro per l’installazione di mille telecamere e la realizzazione di una sala operativa unica per rafforzare la presenza sul territorio e la velocità degli interventi».
Per rendere più sicure le periferie Roma ha finanziato 14 progetti con più di cinque milioni di euro: videosorveglianza, illuminazione pubblica nelle aree più disagiate e recupero di aree importanti per ogni quartiere.
Interventi che si affiancano al potenziamento del corpo dei vigili urbani, con il concorso che si svolge in queste ore. «Ma non basta il presidio - aggiunge il sindaco -: la messa in sicurezza dei nostri quartieri passa anche attraverso la loro riqualificazione, il recupero di immobili dismessi e la bonifica di aree degradate».
La top 10 della classifica è popolata da grandi città e mete turistiche: al secondo posto si incontra Rimini (dove nel 2023 si rileva una diminuzione dell’8% delle denunce); Bologna, Firenze e Torino occupano rispettivamente la 4ª, 5ª e 6ª posizione, seguite da Imperia, Livorno, Prato e Napoli.
A incidere sul trend delle denunce sono anche le presenze temporanee o turistiche, che tuttavia non rientrano tra i residenti usati come parametro. Nel primo semestre dell’anno sono Venezia (+12,4%) e Firenze (+8,2%) ad aver registrato la crescita più significativa.
«L’aumento può essere causato dal ritorno dei turisti – spiega il sindaco di Firenze, Dario Nardella – che nella nostra città hanno un rapporto di 35:1 con i cittadini residenti. C’è poi un disagio crescente, spesso legato a immigrazione irregolare e a persone disperate che vivono ai margini della società».
Nel capoluogo toscano il numero assoluto delle denunce è sceso in modo significativo (-10.433) rispetto al 2019, quando furono oltre 62mila: «Abbiamo lavorato sulla video sorveglianza, installando oltre 1.450 telecamere che rappresentano un deterrente; presto useremo anche dei droni. Serve però un’azione più forte di presidio: abbiamo chiesto al ministro Piantedosi oltre 200 agenti in più.
Sempre al Governo abbiamo chiesto il ripristino al 100% del programma Strade sicure dell’Esercito», conclude Nardella.
Record in base ai reati
Dall’analisi per tipologia di reato si confermano primati negativi consolidati: nella provincia di Barletta-Andria-Trani si concentra il maggior numero di furti d’auto in rapporto alla popolazione, La Spezia spicca per reati legati agli stupefacenti.
Novità di questa edizione sono, tra le altre, la più alta densità di violenze sessuali a Imperia - “al top” anche nelle percosse e nella contraffazione - e la concentrazione di estorsioni a Livorno, che registra anche il numero più alto di furti di ciclomotori: 77,2 ogni 100mila abitanti. E, ancora: Crotone strappa a Matera la maglia nera per incendi boschivi, mentre Brescia è prima a parimerito con Mantova nei delitti informatici.
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