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Prenotazioni già tutte esaurite per il 62° Salone nautico di Genova, che si terrà dal 22 al 27 settembre prossimi: chi vuol partecipare e non si è ancora iscritto può solo mettersi in lista di attesa. A raccontarlo è Marina Stella, direttore generale di Confindustria nautica, che organizza, attraverso la società I saloni nautici, la kermesse genovese. E non è un caso, ovviamente, che la manifestazione di punta del settore in Italia si tenga in Liguria, perché la regione, ricorda Stella, «ospita i cantieri di costruttori più importanti a livello nazionale e nell’area ha sede anche una filiera molto ricca di aziende storiche di componentistica e accessori».
In effetti, una parte estremamente rilevante dei grandi cantieri italiani ha almeno una sede in Liguria, a partire da quelli che hanno quartier generale altrove, come Azimut Benetti e Ferretti.
Anche dagli operatori liguri, prosegue Stella, «ci arriva la conferma del dato di tendenza sulle previsioni di crescita del settore nautico in Italia, che avevamo individuato su Monitor 2022 (pubblicazione dell’ufficio studi dell’associazione, ndr) e ribadito alla nostra convention Satec. I ricavi delle aziende nel 2021 hanno totalizzato una crescita superiore al 24% (il dato non è ancora definitivo ma dovrebbe avvicinarsi molto al 30%, ndr), che non accenna ad arrestarsi, nonostante la situazione internazionale. Le aziende hanno, al momento, un portafoglio ordini che copre un triennio e, in alcuni casi, un quadriennio. Ci sono anche aspettative ampiamente positive per quest’anno e per il prossimo».
È chiaro, aggiunge Stella, «che ci sono temi geopolitici ed economici che riguardano tutti i settori industriali e ai quali anche le nostre aziende non restano indenni: il ritardo nell’arrivo dei componenti, i prezzi, il caro energia e i tassi d’interesse. La situazione intorno a noi è chiaramente molto instabile; però i portafogli ordini sono confermati e non abbiamo degli indicatori che mostrino una variazione, se non di maggiore instabilità. Le consegne, ad esempio, potranno essere più rallentate, e ci potranno essere dei ritardi. Gli ordini però sono confermati, le aziende stanno lavorando bene in vista dei prossimi saloni internazionali e noi, col Nautico di Genova, abbiamo già il tutto esaurito: da fine giugno abbiamo chiuso tutte le prenotazioni e aperto la lista d’attesa per chi vuol partecipare».
In questo scenario, sottolinea Stella, «la centralità della blue economy e della cantieristica nautica in Liguria è indiscussa: sul territorio c’è un numero di posti barca superiore a tutte le regioni italiane. Nel Monitor 2022 abbiamo censito 6.556 posti barca nei porti turistici in Liguria nel 2020 (che salgono a 21.577 se si contano scali dedicati al diporto, polifunzionali e punti di ormeggio, ndr) e il numero di imbarcazioni immatricolate in Liguria, 19mila nel 2020, è superiore a quello di tutte le altre regioni italiane. Non bisogna dimenticare, poi, il Miglio blu, il distretto che è stato creato, come centro di eccellenza della nautica, alla Spezia, città dove ha sede anche Promostudi, un campus universitario dedicato sempre alla nautica, da cui le aziende del settore attingono professionalità e di cui Confindustria nautica è socia. La Liguria, poi è la seconda regione in Italia per valore della produzione cantieristica (dopo la Toscana, ndr), ma la prima in termini relativi. Il che significa che il valore della produzione cantieristica ligure, in termini percentuali, paragonato a quello generale della produzione della regione, è più elevato rispetto allo stesso valore percentuale di altre regioni. L'ultimo dato disponibile ci dice che, in Liguria, il valore della cantieristica era pari allo 0,50% sul totale della produzione ligure. Questo pone la regione al primo posto, seguita dalle Marche con lo 0,33%. La Liguria, infine, è al primo posto, tra le regioni, per incidenza di imprese della nautica, con il 9,7%, sul totale delle aziende presenti in regione; a fronte di una media nazionale che non supera il 3,5%».
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