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Inflazione e timori per la guerra, i giovani chiedono risposte alla finanza

Oltre 350 studenti a Palazzo Mezzanotte. Maestri (Apple): «Economia reale va meglio di come si pensi». Patuelli (Abi): «Non si può accumulare debito pubblico in eterno, rischio elevatissimo»

di Enrico Miele e Corrado Poggi

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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dal rialzo dei tassi alla crisi energetica legata alla guerra in Ucraina, passando per debito pubblico, spread e lo stato di salute dell’economia reale. La prima giornata dei lavori dell’evento “Young Factor”, promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori e da Intesa Sanpaolo, arriva in un momento delicato per la finanza globale, stretta tra le ricette dei banchieri centrali, la crisi improvvisa dei mercati e, soprattutto, la corsa dell’inflazione, che sta rischiando di mettere in ginocchio il potere d’acquisto delle famiglie e le catene di fornitura di molte imprese.

Per questo l’Osservatorio, presieduto da Andrea Ceccherini, ha immaginato una tre giorni per mettere a confronto faccia a faccia i big del credito e i banchieri centrali europei con oltre 350 studenti, provenienti dalle scuole di tutta l’Europa, che hanno riempito la platea di Palazzo Mezzanotte a Milano, sede della Borsa italiana.

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Andrea Ceccherini, presidente Osservatorio Giovani-Editori

I lavori sono partiti con l'ex presidente della Bce, Jean Claude Trichet, che invita a «evitare la destabilizzazione legata alle attese d’inflazione sul medio termine», mentre il vicepresidente e cfo di Apple, Luca Maestri, spiega come dal suo punto di vista «i mercati finanziari tendono ad amplificare le paure che esistono» ma oggi «l’economia reale va meglio di come si pensi». Poi il monito del numero uno dell’Abi, Antonio Patuelli, sul debito pubblico italiano che «non si può pensare di accumularne sempre di più in eterno, perché questo è un rischio elevatissimo».

Mattarella: «Dialogo tra società civile, giovani e istituzioni»

In apertura è arrivato il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Interrogare i banchieri centrali dell’Unione europea, ha detto il Capo dello Stato, su «quanto faranno per le sfide del nostro secolo, a favore del progresso delle giovani generazioni, sarà un esercizio utile. Porre ai responsabili di organismi finanziari dell’Ue il tema del rapporto tra valori della comunità e crescita delle attività finanziarie costituisce un significativo momento del dialogo tra società civile, giovani e istituzioni».

Dopo di lui, fa gli onori di casa Andrea Ceccherini: «I giovani sono le persone che più contano e questo Paese deve capirlo. Sono quelle che con una buona educazione e un forte spirito critico possono davvero cambiare il mondo e farne un posto migliore. Questa iniziativa ha l’obiettivo di mettere al centro delle priorità europee il coinvolgimento dei giovani nelle decisioni che nella nostra comunità contano».

Trichet: «Evitare de-anchoring attese inflazione»

«Siamo a un punto di svolta, di non ritorno, legato chiaramente alla guerra e al Covid. Dopo decenni di inflazione bassissima, anzi di minaccia di deflazione che ha spinto tutte le banche centrali dei paesi avanzati a posizioni molto accomodanti, ora siamo in una situazione completamente diversa. Ora il problema principale è evitare la destabilizzazione legata alle attese d’inflazione sul medio termine» ha spiegato l'ex presidente della Bce, Jean Claude Trichet. Quanto alla guerra, «mi pare che ci sia unità di intenti sulla necessità di mettere fine alla dipendenza dal gas e dal petrolio russo, il problema è la transizione e qui molti paesi si stanno muovendo autonomamente per trovare nuovi fornitori di energia. Credo che dovremmo farlo in modo coordinato e sarebbe bene avere un mercato unico dell'energia».

Jean Claude Trichet, Andrea Ceccherini, Luca Maestri

Maestri: «Mercati amplificano paure, economia va meglio»

«Dal mio punto di vista, i mercati finanziari tendono ad amplificare le paure che esistono. Ad oggi, poi magari tra alcuni mesi sarà diverso, l’economia reale va meglio di come si pensi» ha spiegato Luca Maestri, vicepresidente e cfo di Apple, incalzato dalle domande degli studenti anche sul futuro sostenibile del colossi di Cupertino: «Abbiamo un ampio programma, che speriamo di poter concludere entro il 2030, per essere carbon neutral per tutta la nostra catena del valore, che significa a partire dalle nostre fabbriche di produzione fino all’utilizzo dei nostri prodotti da parte dei clienti».

Patuelli: «No a debito infinito, è un rischio elevatissimo»

«Chi ha fatto tanti debiti nei decenni, come lo Stato italiano, non può dimenticare il debito accumulato e non può pensare di accumularne sempre di più in eterno, sperando che qualcuno glielo compri, perché questo è un rischio elevatissimo». È questo il monito di Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, che poi ha toccato anche il tema del rialzo dei tassi e dello spread: «Vi è una discussione in questi giorni sui tassi, sul fatto che in Europa possano aumentare per la prima volta» dopo tanti anni, visto che sono «sotto zero da 6 anni» ma «se uno ha consapevolezza della storia, si rende conto che noi con la lira abbiamo avuto dei tassi fino al 19,5%, e l'Italia nell'euro dovrebbe avere al massimo lo 0,50% entro Natale, quindi una quota infima».

Il numero uno dell’Abi ha poi ricordato i livelli di spread del passato: «Se uno va a vedere nell'Ottocento, prima dell'Unità d'Italia lo spread quant'era, non era certo i 250 punti di questa mattina, che ci preoccupa moltissimo, ma era conteggiato in migliaia, era da 2.500 a 3.500 punti base, dal 25% al 35%».


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