L'inflazione a febbraio scende dal 10 al 9,2%. In Eurozona frena all’8,5%
Si consolida la fase di rapido rallentamento dell'inflazione, grazie all'attenuazione delle tensioni sui prezzi dei beni energetici, regolamentati e non
I punti chiave
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Secondo le stime preliminari, a febbraio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su mese e del 9,2% su anno dal +10% del mese precedente. Lo comunica Istat, aggiungendo che l’inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi accelera da +6% a +6,4%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,5 per cento.
Si consolida la fase di rapido rallentamento dei prezzi
L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,5% per l'indice generale e a +3,7% per la componente di fondo. Si consolida, dunque, la fase di rapido rallentamento dell'inflazione, grazie all'attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni energetici, regolamentati e non; si mantengono le spinte al rialzo dei prezzi di Beni alimentari, lavorati e non, Tabacchi e Servizi. Il “carrello della spesa” risale a +13%, dopo aver rallentato a gennaio.
Inflazione: Istat, per carrello della spesa accelera al 13%
A febbraio, dunque, accelera il carrello della spesa. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano infatti un’accelerazione in termini tendenziali al +13,0% (dal +12,0% del mese precedente), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%).
Ue-20: a febbraio inflazione scende all’8,5%
L’inflazione annuale dell’area dell’euro dovrebbe attestarsi all’8,5% nel febbraio 2023, in calo rispetto all’8,6% di gennaio, secondo la stima flash di Eurostat. Per quanto riguarda le principali componenti dell’inflazione si prevede che il tasso annuo più elevato a febbraio sarà quello dei prodotti alimentari, alcolici e tabacco (15,0%, rispetto al 14,1% di gennaio), seguito dall’energia (13,7%, rispetto al 18,9% di gennaio), dai beni industriali non energetici (6,8%, rispetto al 6,7% di gennaio) e dai servizi (4,8%, rispetto al 4,4% di gennaio).
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