Inail, aumento degli infortuni sul lavoro dell’8,5%: 772 quelli mortali, in calo del 6,2%
Nei primi 8 mesi di quest’anno le denunce sono state 349.449. Quelle mortali diminuiscono per industria e servizi, balzano in agricoltura e conto Stato. Sale l’incidenza dei casi in itinere e plurimi
di Cristina Casadei
I punti chiave
4' di lettura
Nei primi 8 mesi dell’anno, nel periodo gennaio-agosto, c’è stato un aumento delle denunce di infortunio nel loro complesso, un calo di quelle mortali e una risalita delle malattie professionali rispetto allo stesso periodo del 2020. È quanto emerge dai dati Inail nella cui lettura bisogna tenere sempre presente che vi è una tardività nella denuncia e che il dato definitivo va sempre considerato quello consolidato, che si può avere solo al termine della conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
I casi mortali
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale nel mese di agosto sono state 772, 51 in meno rispetto alle 823 registrate nei primi otto mesi del 2020 (-6,2%). Il confronto tra 2020 e 2021 «richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di “tardive” denunce mortali da contagio, in particolare relative al mese di marzo 2020. Va inoltre notato che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio».
Aumentano gli incidenti in itinere
A livello nazionale per i primi otto mesi c’è un aumento solo dei casi mortali avvenuti in itinere, passati da 138 a 152 , con una crescita del 10,1%, mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 65 in meno, con un calo del 9,5%: sono passati da 685 a 620. La gestione Industria e servizi è, come in luglio, l’unica a fare registrare un segno negativo (-10,4%, da 721 a 646 denunce mortali), al contrario dell’agricoltura, che passa da 70 a 84 denunce (+20,0%), e del conto Stato, da 32 a 42 (+31,3%).
La situazione più critica al Sud
Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud del paese, dove i casi mortali sono passati da 165 a 211, nel Nord-Est (da 161 a 167) e nel Centro (da 147 a 150). Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest, dove il dato cala da 298 a 194 e nelle Isole da 52 a 50. Dall'analisi per età emergono incrementi per le classi 15-19 anni con 2 casi in più, 25-29 anni con 5, 40-54 anni con 43. La diminuzione si ha invece nelle classi decrementi 20-24 anni (-4 casi), 30-39 anni (-12 casi) e over 55 (-86 decessi, da 435 a 349).
Gli incidenti plurimi aumentano
Nei primi 8 mesi sono stati registrati 12 incidenti plurimi avvenuti nei primi otto mesi per un totale di 29 decessi, 17 dei quali stradali (due vittime in provincia di Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia di Ragusa e due in provincia di Bologna ad aprile, sette in provincia di Piacenza ad agosto). Due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di un fabbricato in provincia dell'Aquila a marzo, due a causa di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, due per esplosione/incendio di un capannone in provincia di Perugia a maggio, due per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno, altri due sono rimasti intossicati da monossido di carbonio sempre in provincia di Cuneo a luglio e, infine, due persone sono state travolte da una lastra di cemento in Valle d'Aosta ad agosto. Rispetto al 2020 la situazione si è aggravata, dal momento che lo scorso anno,nei primi otto mesi gli incidenti plurimi registrati erano stati sei, con 12 casi mortali denunciati, la metà dei quali stradali.
Gli infortuni nel complesso
Ad aumentare chiaramente sono invece le denunce di infortunio sul lavoro nel loro complesso. Quelle arrivate all’Inail entro agosto sono state 349.449, oltre 27mila in più, con un aumento dell’8,5%, rispetto alle 322.132 dei primi otto mesi del 2020. Anche in questo caso aumentano gli infortuni in itinere, quelli che avvengono nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il posto di lavoro: quest’anno sono stati il 20,6% in più e sono passati da 38.001 a 45.821 casi. Dopo un calo del 32% nei primi due mesi di quest'anno, sono aumentati del 59% nel periodo marzo-agosto. Sul dato pesa sicuramente il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno. Sono invece aumentati del 6,9%, passando da 284.131 a 303.628, gli infortuni avvenuti in occasione di lavoro, che sono calati del 10% nel primo trimestre di quest'anno e aumentati del 22% nel periodo aprile-agosto. Delle tre gestioni assicurative, in questo caso, aumenta del 6,9% quella Industria e servizi (dai 279.792 casi del 2020 ai 299.147 del 2021), del 3,6% l’ Agricoltura (da 17.164 a 17.786) e del 29,2% il Conto Stato (da 25.176 a 32.516). Gli incrementi riguardano quasi tutti i settori produttivi tranne, in particolare, l’amministrazione pubblica (-6,5%) e la sanità e assistenza sociale.
Il calo è solo a Nord Ovest
Dall'analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-3,6%), al contrario delle Isole (+16,5%), del Sud (+14,9%), del Centro (+14,5%) e del Nord-Est (+13,6%). Tra le regioni si registrano decrementi percentuali solo in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Provincia autonoma di Trento, mentre gli incrementi percentuali più consistenti sono quelli di Basilicata, Molise e Campania.
Le malattie professionali
Le denunce di malattia professionale registrate dall’Inail nei primi otto mesi del 2021 sono state 36.496, 8.735 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+31,5%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio e di un aumento del 66% in quello di marzo-agosto, nel confronto tra i due anni.Le patologie denunciate tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante decremento nel confronto con gli anni precedenti. Lo scorso anno, infatti, arresti e ripartenze delle attività produttive hanno ridotto l’esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. Allo stesso tempo, lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione stradale e gli accessi controllati a strutture sanitarie di vario genere hanno disincentivato e reso più difficoltoso al lavoratore la presentazione di eventuali denunce di malattia. Rimandate a quest’anno. L’aumento delle malattie professionali, c’è stato sia nella gestione assicurativa dell’Industria e servizi (+32,0%, da 22.729 a 30.009 casi), sia in quelle dell’Agricoltura (+29,5%, da 4.737 a 6.135) e del Conto Stato (+19,3%, da 295 a 352), e in tutte le aree del Paese. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio sono le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, che superano ad agosto quelle del sistema respiratorio.
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