Infortuni, Mattarella: sicurezza per rispettare la dignità del lavoro
L’Italia non è « un passeggero del treno Europa del quale controllare i titoli di viaggio, ma ne sia uno dei conduttori, un artefice insostituibile»
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- Con le diseguaglianze la società fa un passo indietro
- Fisco, dimostrazione di simmetria tra diritti e doveri
- Infortuni, sicurezza per rispettare dignità lavoro
- Con l’accelerazione tecnologica nuove sfide nel lavoro
- L’Italia in Europa non è passeggero, ma conduttore insostituibile
- Ambiente, l’Italia non si attardi con sguardo all’indietro
- L’Europa sia testimone di valori di pace e rispetto dei diritti
- Urso: terribili sfide per sistema, reagire insieme in Italia e Europa
- Sella (Cavalieri Lavoro): noi cavalieri agiamo per accrescere il capitale sociale del Paese
4' di lettura
«La Repubblica ha scelto di porre, solennemente, a suo fondamento - a fondamento della Costituzione - il lavoro». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della cerimonia al Quirinale di consegna delle insegne di Cavalieredell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri del lavoro nominati il 2 giugno 2023. Il capo dello Stato ha consegnato anche gli attestati d’onore ai nuovi Alfieri del Lavoro. Il capo dello Stato ha consegnato anche gli attestati d’onore ai nuovi Alfieri del Lavoro. «I cittadini - ha ricordato il capo dello Stato - sono titolari di diritti e di doveri.Tra questi il diritto al lavoro, e l’impegno costituzionale - sottolineato con un apposito articolo - chiama a promuovere le condizioni per renderlo effettivo. Titolarità di un diritto dunque e, insieme, attribuzione di un dovere: quello di svolgere un’attività o una funzione che, appunto, concorra alla crescita materiale o spirituale della società».
Con le diseguaglianze la società fa un passo indietro
«Crescita, coesione sociale, equilibrio ambientale, qualità del lavoro sono tra loro strettamente connessi. Laddove crescessero diseguaglianze, emarginazioni, povertà, sarebbe l’intera società a fare un passo indietro», ha detto il capo dello Stato. Nel corso della cerimonia hanno preso la parola il presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro, Maurizio Sella e il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Russo. Erano presenti il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, rappresentanti del Governo, del Parlamento e del mondo dell’imprenditoria.
Fisco, dimostrazione di simmetria tra diritti e doveri
«In molte parti della Carta troviamo una simmetria tra diritti e doveri dell’essere cittadini, a partire dai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale, sino all’articolo 53 sul dovere di ciascuno di concorrere alle spese pubbliche in ragione della sua capacità contributiva», ha affermato Mattarella.
Infortuni, sicurezza per rispettare dignità lavoro
«Il valore sociale passa - come prescrive la Costituzione - dal necessario rispetto della dignità del lavoro, della sua sicurezza, della tutela della salute, dell’ambiente, dell’insieme dei diritti sociali», ha affermato il presidente della Repubblica.
Con l’accelerazione tecnologica nuove sfide nel lavoro
«L’accelerazione tecnologica, il progresso digitale, la robotica, l’intelligenza artificiale stanno portando sfide nuove al lavoro. Ci saranno cambiamenti da affrontare». ha detto il vcapo dello Stato. «L’Unione europea si è posta il tema di rendere ’giusta’ la transizione con interventi pubblici adeguati, ma ha voluto anche dotarsi dell’ambizione di guardare all’innovazione traducendola in una solida base industriale», ha detto Mattarella. «Vi è bisogno di eccellenze: aiutano il Paese. Ancora di più se riescono a fare sistema. Se l’Italia intermedia – territoriale, sociale, imprenditoriale – sa colmare i vuoti, cancellare le distanze, far marciare l’innovazione, l’integrazione, la sostenibilità. È il futuro da costruire insieme. L’orizzonte comune, europeo. La Repubblica vi è riconoscente per quanto avete realizzato e per quanto continuerete a fare. Le esperienze positive, che oggi celebriamo, ci incoraggiano ad avere fiducia nel futuro dell’Italia».
L’Italia in Europa non è passeggero, ma conduttore insostituibile
«Le imprese sanno, meglio di ogni altro, come la sfida europea non sia altro da noi. Come l’Italia non sia un passeggero del treno Europa del quale controllare i titoli di viaggio, ma ne sia uno dei conduttori, un artefice insostituibile», ha affermato Sergio Mattarella. «La capacità di indirizzare le risorse verso obiettivi strategici comuni, il potenziamento delle filiere europee del valore sono fatti ed esperienze quotidiane dell’attività di governo e sono essenziali per affrontare le turbolenze, le sfide odierne». «Se l’Europa, talvolta, stenta a dispiegare la forza del suo insieme, la sua massa critica di risorse materiali e morali, di tecnologia e di creatività, di civiltà e di capacità - ha aggiunto Mattarella - ciò è dovuto a una costruzione ancora incompleta, all’attardarsi in polemiche sterili sulla necessità di essere coesi e tempestivi, e non lenti e separati, a fronte dei problemi».
Ambiente, l’Italia non si attardi con sguardo all’indietro
«L’Europa - ha ricordato Mattarella - si è data traguardi ambiziosi, punta a divenire il Continente più verde, più sostenibile, più equo anche sul piano sociale, dandosi il 2050 come traguardo per la neutralità climatica. È una sfida che il sistema produttivo italiano ha già raccolto, consapevole che le ricadute positive riguarderanno tutti e ciascuno, con l’ambizione di essere alla testa dei processi di innovazione e non fra coloro che si attardano con lo sguardo rivolto all’indietro».
L’Europa sia testimone di valori di pace e rispetto dei diritti
Davanti alle sfide che si trova ad affrontare, dall’Ucraina al Medioriente, l’Europa deve dimostrarsi «un continente capace di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, cooperazione, rispetto dei diritti delle persone e dei popoli», ha sottolineato il presidente della Repubblica. «La storia ci chiama a un’ora di responsabilità. L’aggressione russa in Ucraina, il barbaro attacco di Hamas contro Israele con la spirale di violenze che si è perseguita, la destabilizzazione che rischia di coinvolgere l’intero Medio Oriente - per restare solo nell’area del Mediterraneo allargato - reclamano un’Europa capace di esercitare la propria positiva influenza», ha detto il presidente della Repubblica.
Urso: terribili sfide per sistema, reagire insieme in Italia e Europa
In uno scenario geopolitico caratterizzato dalla guerra in Ucraina e il conflitto attuale in Medio Oriente «l’inflazione è tornata a crescere, i mercati sono in fibrillazione e il sistema finanziario globale appare inadeguato di fronte a queste terribili sfide: dobbiamo reagire tutti insieme in Italia e Europa», ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso intervenendo alla cerimonia di consegna delle onorificenze di Cavaliere del lavoro al Quirinale. «L’Italia nonostante le difficoltà riafferma il proprio ruolo di attore politico a livello globale», ha ricordato Urso indicando come «resta il secondo paese manufatturiero in Europa e uno dei primi dieci del mondo» con «migliaia di imprese leader a livello globale in un sistema sociale in cui prevale la coesione e la solidarietà», ha aggiunto rivolgendosi alla platea dei neo-nominati Cavalieri e degli Alfieri del lavoro.
Sella (Cavalieri Lavoro): noi cavalieri agiamo per accrescere il capitale sociale del Paese
«Noi Cavalieri del Lavoro agiamo per contribuire ad accrescere il ’capitale sociale’ del nostro Paese perseguendo, innanzitutto, un buon lavoro. Buon lavoro significa valorizzare il merito attraverso prospettive di crescita professionale, offerte retributive adeguate, coinvolgimento attivo nella vita aziendale, sicurezza delle condizioni dei lavoratori. La ricchezza più grande di ogni impresa sono le persone, donne e uomini, senza le quali nessuna delle nostre imprese avrebbe mai potuto raggiungere i risultati che ha raggiunto», ha sottolineato Maurizio Sella, presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. «La storia ci insegna - ha detto - che cambiamenti tecnologici, anche radicali, come quelli che stiamo vivendo, hanno sempre svolto la funzione di abilitatori di nuove opportunità, di nuovi prodotti, di nuovi servizi, di nuovi mercati e di nuova occupazione. Nelle fasi di transizione occorre visione e coraggio ed essere anticipatori».
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