Infrastrutture, timidi progressi ma la linea Reno Alpi è indietro
Nel 2022 completati 4 interventi ma i tempi di realizzazione restano lunghissimi: 20 anni per la Rho-Monza, 15 anni per la variante Varesina. In ritardo le connessioni ferroviarie al Gottardo
di Marco Morino
4' di lettura
Per le grandi infrastrutture lombarde, in particolare strade e ferrovie, qualcosa si muove. Anche se lentamente e a piccoli passi. Alcune opere giungono finalmente al traguardo, sebbene ciò accada dopo tempi insopportabilmente lunghi dal primo colpo di piccone: in alcuni casi fino a vent’anni. Altri interventi proseguono secondo programma o con qualche rallentamento. Altri ancora, e sono numerosi, risultano in forte ritardo.
Tra questi, opere di assoluta rilevanza strategica, non solo per la Lombardia ma per il sistema Paese, come il quadruplicamento della ferrovia Chiasso-Monza, parte integrante del corridoio Genova-Rotterdam (linea Reno Alpi). Si tratta della futura linea veloce ad alta capacità, al servizio del trasporto passeggeri e soprattutto merci, concepita per collegare il sistema dei porti liguri con le reti ferroviarie del Nord Italia e dell’Europa. Un ritardo che crea allarme anche in Svizzera, perché il collo di bottiglia sul versante italiano rischia di depotenziare l’enorme investimento sostenuto dal governo federale per realizzare i mastodontici tunnel ferroviari alpini del Gottardo e del Ceneri, già regolarmente in funzione. Inoltre a soffrirne sarà anche il porto di Genova, perché solo con un collegamento rapido ed efficente lo scalo ligure potrà intercettare il traffico commerciale che dall’Estremo Oriente oggi è diretto al nord Europa, facendo risparmiare circa 5 giorni di navigazione rispetto ai porti del nord.
Lo stato dell’arte
L’aggiornamento sui lavori nei grandi cantieri del Nord è contenuto nella nuova edizione del rapporto Oti (curato da Stefano Agresti), l’osservatorio territoriale infrastrutture nato grazie alla collaborazione delle Confindustrie del Nord. In estrema sintesi: il 2022 è stato un anno incoraggiante per le infrastrutture lombarde. Il 64% degli interventi monitorati è avanzato (era il 41% nel 2021) e 4 interventi sono stati completati. Nonostante ciò, in Lombardia, è in ritardo il 16% in più di interventi rispetto all’insieme delle 84 opere monitorate da Oti Nord. Gli iter di realizzazione delle opere, dalla progettazione alla chiusura dei cantieri, sono troppo lunghi. Infatti, sui 4 interventi completati nel 2022 abbiamo 20 anni per l’allargamento dell’autostrada A4 tra Torino e Milano e per il completamento della tangenziale Nord tra Rho e Monza; 15 anni per la variante alla strada Varesina; 6 anni per gli adeguamenti tecnologici sulla ferrovia Milano-Chiasso.
La ferrovia Reno Alpi
Destano preoccupazione i ritardi per le nuove infrastrutture ferroviarie lungo il corridoio Reno Alpi, con l’area milanese che rischia di risultare un collo di bottiglia: mentre a sud di Milano il Terzo valico Genova-Novi Ligure dovrebbe essere ultimato nel 2025, a nord del capoluogo lombardo le cose stanno diversamente. Gli interventi lungo la ferrovia Monza-Chiasso hanno riguardato fin qui i potenziamenti tecnologici lungo la linea, ma siamo ben lontani dal quadruplicamento integrale (o anche solo parziale) della direttrice a sud di Chiasso. Un’investimento indispensabile per soddisfare la domanda del corridoio AlpTransit, calcolata a regime in 250 treni al giorno. Anche se la legge di bilancio 2023, approvata a fine 2022, ha assegnato a Rfi (Rete ferroviaria italiana, società del gruppo Fs) i fondi per la progettazione degli interventi di potenziamento della ferrovia tra Monza e Chiasso, l’obiettivo del 2030 come fine lavori sembra ampiamente fuori portata. Da questo punto di vista, i timori della Svizzera circa i ritardi dell’Italia sulle nuove infrastrutture ferroviarie di connessione al tunnel del Gottardo sono tutt’altro che infondati.
Strade, autostrade, metrò
Il 2022 avrebbe dovuto segnare una svolta per il completamento della Pedemontana lombarda e invece si sono accumulati nuovi ritardi: i cantieri per le tratte da Lentate sul Seveso a Vimercate partiranno solo quest’anno, con il rischio che non saranno conclusi in tempo per le Olimpiadi di Milano Cortina (febbraio 2026). Sulla tratta Vimercate-A4 manca ancora il consenso politico a livello territoriale sul tracciato. Anche la strada Vigevano-Malpensa è tra le opere in ritardo, anche se proprio nei giorni scorsi (10 marzo) è arrivata una novità: il sospirato via libera al progetto da parte della Conferenza dei servizi, convocata per l’ultimo esame. Ora il prossimo passo sarà la pubblicazione dei bandi per realizzare l’opera. Un progetto che invece si avvicina al traguardo è la quinta corsia dell’autostrada A8 Milano Laghi tra la barriera di Milano nord e l’interconnessione con l’autostrada A9 Lainate-Como-Chiasso. Un tratto di circa 4,4 chilometri che Aspi (Autostrade per l’italia) punta ad aprire al traffico subito dopo l’estate. L’opera rientra in un piano di investimenti da circa 1 miliardo di euro che Aspi ha stanziato per potenziare la rete autostradale lombarda. Tra le opere in cantiere anche la costruzione della quarta corsia della A1 (autostrada del Sole) nel tratto tra Melegnano (Milano Sud) e Lodi e il potenziamento del nodo di Dalmine (Bergamo).
Infine le metropolitane. Il 26 novembre 2022 il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha inaugurato le prime sei stazioni della M4 del capoluogo lombardo: 5,4 chilometri di linea che collegano in soli 9 minuti l’aeroporto di Linate a Dateo, trasformando il volto della città e rappresentando la prima tratta di un progetto ingegneristico estremamente complesso. Nel 2023 è prevista l’apertura della tratta Dateo-San Babila (2 fermate nel cuore di Milano) mentre nel 2024 quella restante fino a San Cristoforo Fs.
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